L’Amministrazione comunale ha incontrato l’associazione “famiglie in rete” coordinamento regionale delle associazioni di familiari e utenti per la salute mentale

Un’Amministrazione pubblica deve saper agire con tempestività ma non con impulsività.
Deve sapere ascoltare la propria comunità, il suo sentimento ma non deve cavalcarlo, deve saper canalizzarlo su obiettivi e azioni finalizzate alla tutela del bene comune e alla sua promozione.
E il primo bene di una comunità è la coscienza civile in base alla quale ci si indigna per quanto accaduto nella struttura sanitaria “Suor Rosina La Grua”, si prova rabbia, suscita condanna morale ma ci permette di discernere tra l’impulso di vendetta e il desiderio di giustizia.
Giustizia in primis per gli ospiti fragili e indifesi e le loro famiglie ma giustizia anche per chi pur operante in quella struttura riesce o riuscirà a dimostrare la propria estraneità ai fatti. È notizia recente della revoca del GIP della misura interdittiva ad alcuni indagati, e ciò ci induce a sperare che durante la fase processuale possa evidenziarsi che altri soggetti nostri concittadini nulla hanno a che vedere con quanto fin ora emerso.
Ciò dimostra che la scelta di valutare l’opportunità di costituirsi parte civile non era negazione dei fatti ma attesa della loro reale determinazione alla quale, una volta raggiunta, da parte di questa Amministrazione non potrà esserci scelta diversa.
Ma la necessità di giustizia non può che riguardare anche l’intera comunità che agli occhi dei media, locali e nazionali, si è vista tacciata di appartenere ad un “Sistema Castelbuono” in cui chi perpetrava tali nefandezze era protetto da tanti.
Giustizia infine meritano anche tutte le altre realtà socio-sanitarie che nel nostro territorio operano con scienza e coscienza, verso cui il Comune a mezzo dei Servizi Sociali, ha compiti di vigilanza e supporto che, loro malgrado, rischiano di essere coinvolte in un facile e falso giudizio: “sono tutti gli stessi!”
Per tali motivazioni, Giovedi 23 Dicembre, si è svolto presso l’Aula Consiliare, alla presenza del Garante della Persona Disabile di Castelbuono, il Sindaco e l’assessore Cusimano, un incontro convocato dall’ufficio Servizi Sociali con l’ associazione “famiglie in rete” Coordinamento Regionale delle associazioni di familiari e utenti per la salute mentale, dando la possibilità a quest’ultimo di poter giustamente rimarcare la crudeltà di quanto accaduto e di poter dimostrare la solidarietà alle famiglie degli ospiti della struttura “Suor Rosina La Grua” con il mettere a loro disposizione le risorse umane e professionali facenti capo a detto Coordinamento.
A tale incontro, come sopra anticipato, oltre ad alcune famiglie di soggetti fragili di Castelbuono, hanno anche partecipato i referenti delle diverse strutture di Castelbuono, i quali, ciascuno per le proprie competenze e ruoli hanno contribuito ad una maggiore chiarezza e distinguo su quanto accaduto. Ci si è confrontati, infatti, sui servizi erogati dal Comune e sulla organizzazione e gestione delle varie comunità di accoglienza di minori, disabili e anziani e soprattutto sui continui interscambi con la comunità Castelbuonese.
Infine, ad ulteriore dimostrazione dell’interesse e dell’impegno in favore delle persone con disabilità, si è condivisa l’opportunità di partire da quanto di brutto accaduto per avviare un percorso di confronto e crescita che veda coinvolti sia altre amministrazioni sia altre associazioni di familiari del territorio Regionale.
In ultimo, si è colta l’occasione per invitare le strutture presenti, affinché non debba mai più ripetersi quanto accaduto, a seguire l’esempio dell’Amministrazione che, serena del proprio operato, aveva da tempo previsto e sta già provvedendo a dotare di un sistema di videosorveglianza il Micro Nido Comunale “Maestra Teresa Castelli”.
Mi vorrei soffermare alla video sorveglianza. ( a cosa caxxo servono )
Sono dell’idea che se tu paghi un dipendente le assicuri la sua tredicesima il suo stipendio le sue ferie e principalmente RISPETTI LA PIANTA ORGANICA sul numero dei dipendenti ( senza Carenza di personale) il dipendente lavora con più serenità con più professionalità e impegno. Il dipendente in questi casi la poca responsabilità è serietà sul posto di lavoro viene dal menefreghismo e fame di denaro del titolare della cooperativa, che nonostante le rette, i contributi e l’appalto preso ha sempre debiti nei confronti del personale, stipendi arretrati , tredicesima forse , pagherò con acconto e saldo a quando ce l’ho. Una cosa strana che alla cooperativa il denaro non basta mai il perché ancora non l’abbiamo capito forse facciamo finta di non capitelo, però all’operatore si chiedono sempre sacrifici sempre doppi turni e guai se parla anche perché perderebbe il posto subito. A che servono le telecamere ? A nulla … il comune deve nominare una task force per controllare queste cooperative nel comprensorio di castelbuono per garantire la massima sicurezza dei diritti umani sia per i -dipendenti-( stipendi tredicesima numero di personale che lavora compreso di pianta organica )sia per i -pazienti- (casa di cure, rsa, case famiglie, cta) e sia per i -bambini- ( asili e scuole ) a cosa servono le telecamere ???
Dal 23 dicembre all’11 gennaio. 19 giorni per dare una notizia, però finalmente scritta in italiano corretto. Complimenti per i progressi. Continuate così, siete sulla strada giusta. Da qui a maggio dovrete competere con i professoroni e non potete più permettervi strafalcioni