Le Fontanelle, il restauro spiegato a chi non vuole un Teatro, giudicate la differenza

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38 Commenti

  1. Massimo Genchi ha detto:

    Ma questi cretini di Putignano, di Sapri, di Corato, di crevalcore a quali architetti si sono rivolti? Avevano l’opportunità di fare scelte coraggiose, soluzioni avveniristiche, tetti in rame, infissi di alluminio, maniglie d’argento, ampie vetrate, camere con vista in linea con le grandi architetture del Nord e hanno fatto che cosa? Un restauro conservativo? Misca viddrani!
    Potevano fare non dico un cammaruni, che è prerogativa nostra e abbiamo registrato i diritti, ma un autosilo, un piccolo centro commerciale un drive in con strada davanti e strada dietro. E che cosa hanno fatto? Un teatro!!!! Misca, ma d’accussì s’abbrùçian’i sordi??????

  2. Occasione Persa ha detto:

    La politica dovrebbe con i suoi interventi guardare all’interesse pubblico, all’educazione civica e alle ricadute nel sociale piuttosto che limitarsi ciecamente a considerare la sola sostenibilità e gli eventuali e potenziali interessi dei privati. Se la politica avesse la progettualità come premessa nelle sue azioni eviterebbe di partorire orfani come le fontanelle, l’eremo di liccia, il museo naturalistico a san francesco, palazzo failla ecc ecc, tutti fratellastri architettonici, che, a fronte di cospicui finanziamenti pubblici, mancano di un indirizzo programmatico che li aggettivi come “bene comune” al servizio della comunità

  3. Nicolo Piro ha detto:

    Convincente il Teatro-Marcinese, gradevole e ottimo nella curva della visibilità il Teatro-Putignano, fresco il Teatro-Sarpi, del passato il Teatro-Crevalcore, criticità per l’ acustica il Teatro-Corato. E, a proposito di acustica e illuminazione: attenzione. È meglio affidarsi d esperti, tenendo conto che le caraterriste fonoassorventi del pavimento giocano un erto ruolo. Ma gli esperti la sanno più lunga dei chiacchieroni. Massimo Genchi, sii più prudente e cerca di risolvere il più presto possibile la quadratura del cerchio e così dare il buon esempio. Per quanto riguarde gli “esterni” le posizioni sono state sempre due: o contrasto o adattamento. Si tratta di punti di vista e di filosofia progettuale che nell’ un caso o nell’ altro meritano un approfondimento particolare e partecipativo che in ogni caso devono tener lontanissimo le larve assopite dellla Socrintendenza ai Monumenti, quella – per intenderci – della vergogna dei balconi con mensole in ferro o acciaio, non si sa bene, ‘mpiccicate ca sputazza nei muri fatiscenti, che, oltre a mortificare i sani dettati della Scienza delle Costruzioni, sottopongono a sollecitazione di trazione e flessione un materiale datoci dalla natura per reagire a sollecitazioni di pressione. E poi quella volgarità di scaricare le acque meteoriche a testa . . . , cosa che non avviene in alcun paese cicile del mondo. Alternative? 1,10,100,1000.10.000, etc. Ma ritorniamo al maniero. Muri portanti esterni ed interni:? Silentium est aurum, come se Castelbuono non ricadesse in zona sismica di cl.2 aperta al richiamo delle sirene della cl.1. Se struttura portante in c.c.a. si tratterà, beh in tal caso erompe in tutta la sua densità e intensitá il discorso o l’ alternativa o masculu (c.c.a. faccia a vista della quale in tutto il mondo esistono esempi magistrali) o fimmina (intonaco idrorepellente del tipo Li Vigni che su un sottofondo di aderenza liscio come il culetto di un neonato richiede grande parizia e maestria. Una terza alternativa potrebbe tagliare la testo al “tauro” (considerato che i tori, purtroppo, dilettano ancora gli Spagnoli):sarebbe il ricorso al calcestruzzo colorato o inrosso comunista o giallo paglierino nel colore della cacchina di picciriddri. Scherzi a parte tutte le miscele sono possibili con ottimi risultati (colorazioni, tutte, resistenti all’ azione dei raggi ultravioletti), con l’ handicap che la miscela conglomerato/pigmenti coloranti deve prima essere calibrata in appositi laboratori, testata e, una volta decisa quale, consegnarla a miscelatori di alta precisione, ad inerti all’ uopo prodotto secondo granulometria specifiche. Ricordo che il maestro del calcestrezzo faccia a vista è l’ architetto giapponese Tadao Ando le cui opere in Italia (oltreché nel mondo) hanno incantato committente illuminate per finire addirittura nell’ Arsenale di Venezia. Ricordo ancora che per quanto attiene la coibenza termica le vie del Signore sono infinite: dai ricorso conglomerati superleggeri al paramento esterno in laterizio (unici per eccellenza, quelli della Danimarca) con interposto tra laterizio e conglomerato di materissino di lana di roccia. Che si decida; PERTANTO; in maniera
    santa e giusta:
    A M E N!

    • Massimo Genchi ha detto:

      Senti Nicolino,
      in questa vicenda chi siano gli esperti non si capisce affatto, i blateroni sì, invece.
      E si capisce anche un’altra cosa: che fra voi architetti, anche di fronte a cagate colossali come quella di cui si parla, vige la regola universale di pararvi mutuamente il culo. Almeno in pubblico.
      In che senso dovrei essere prudente? O meglio, sarei stato imprudente in cosa? E quale sarebbe questo buon esempio che io dovrei dare? E quali, invece, sarebbero stati i cattivi esempi? Così per capire.
      Sulla possibilità o meno della quadratura del cerchio e sulle quadratrici in generale, senza ca tu ti siddrii, potrei tenere seminari quindi conosco benissimo le condizioni sotto le quali esse si realizzano.
      Se dobbiamo spostare l’asse su conservazione o adattamento ciò che sosteniamo come Comitato dal 2016 è noto a tutti sia perché STRUTTURALMENTE quello che c’è è senz’altro migliore di ciò che farebbero sia per la eccezionale peculiarità del posto. Quindi la quadratura si realizza abbassando drasticamente la copertura ed eliminando il corpo aggiunto nella zona dell’edificio che guarda la torre di sud-ovest del castello.
      Mi rendo conto, però, che la colpa è di Renzo Piano che ha mirabilmente inserito il Beaubourg nel centro di Parigi. E ora tutti lo scimmiottano pensando di potere creare contrasto ovunque, pure in piazza della Signoria.

  4. fantasiaalpotere ha detto:

    Non mi posso rassegnare all’idea che avremmo potuto avere un teatro “vero” e magari spendendo meno e, invece, si sono date direttive ai progettisti per uno spazio ibrido, senz’anima .
    Il Sindaco passerebbe davvero alla Storia se realizzasse per il paese anche solo quest’opera pubblica!!Sarebbe ricordato per anni e anni…
    Invece sarà ricordato soltanto per il fatto che ha guidato il comune per tanti anni… e basta!!
    Sindaco, faccia questo sforzo, faccia questo regalo ai castelbuonesi!

  5. ciccu ha detto:

    Ebbene si dopo aver ammirato in via S.Anna il disegno di come doveva essere il Municipio , sorpresa finale con risultato inaspettato .Adesso sta giocando allo scoperto facendone una questione politica ignorando la volontà popolare che vuole il TEATRO.

  6. Paolo Fiasconaro ha detto:

    …E la montagna ha partorito il topolino! Non si e’ voluto affrontare il problema dando voce ai cittadini con un referendum…e allora becchiamoci l’eco- mostriciattolo ai piedi della zona rossa- Castello. Con 3 milioni di euro, ne’ teatro ne’ voce ai cittadini…ma una commessa in barba alle istanze degli operatori culturali e alla salvaguardia di quel sito. Una Sovrindenza ai Beni culturali sopraffatta dalla politica che – mi pare di capire – mastica poco di Cultura e di crescita culturale solo a parole. L’unica mia preoccupazione sara’ l’impatto ambientale…sperando che l’eco-mostriciattolo in variante ( se possibile) venga abbassato ancora e con gli intonaci in sintonia con l’intonaco del Castello. Mi dispiace per gli 8.497 cittadini di Castelbuono che non sono stati interpellati! Avrebbe vinto la democrazia!

  7. Giuseppe Aiosi ha detto:

    “Un popolo senza teatro é un popolo morto”
    Federico García Lorca

    Che la politica castelbuonese si ravveda!
    Analizzando i fatti è facile capire che Castelbuono potrebbe avere un teatro degno di questo nome per poter ospitare un numero considerevole di persone per performance teatrali, concerti ed eventi culturali vari, anche scolastici, e invece no.. una sala informe e inutile volete costruire?
    Lo scrivo ancora una volta: amministratori ravvedetevi impegnatevi per realizzare un Teatro, sarete artefici di un salto culturale epocale per la nostra comunità.
    Giuseppe Aiosi

    • Certo, certissimo, anzi probabile ha detto:

      Quanto scrive Aiosi è per molti, o pochi, vero anzi verissimo, tuttavia risulta mi pare intriso di retorica.
      Una parte dei Castelbuosesi deve democraticamente arrendersi alla volontà dell’Amministrazione e dell’altra parte dei Castelbuonesi di pensare a quel luogo “sacro” [fino a 40 anni fa] come uno spazio non solo funzionale in senso stretto alle rappresentazioni teatrali ma anche ad uno spazio “moderno” capace di accogliere certamente “concerti ed eventi culturali vari, anche scolastici…”
      Sono certo, da cittadino, che il punto di osservazione dell’Amministrazione Comunale ha una visuale più ampia rispetto a quello che ha il singolo cittadino e/o gruppi (di amici e non) che sono mossi comunque dallo stesso spirito culturale e [legittimamente] unidirezionale.
      In tutta questa storia penso che nessuno abbia torto, credo però che una volta sentiti i diversi pareri, chi amministra, ovvero gli unici democraticamente preposti, ha il dovere di assumersi la responsabilità della scelta.
      Una comunità si nutre del reciproco rispetto.
      Come si può pensare di invitare l’Amministrazione a compiere una scelta diversa da quello che pensa?
      Quando questo capita siamo sempre pronti a definirli dei burattini. Allora delle due l’una.

      • Il supercazzolo ha detto:

        non si capisce completamente che lei è un amministratore…faciti ridiri i polli

        • Certo, certissimo, anzi probabile ha detto:

          Lei si sbaglia quando asserisce che io sia un amministratore. Mi ripeto, si sbaglia proprio. Le chiedo piuttosto, data le sue certezze, ma un cittadino può avere un’idea diversa dalla sua? E se sì perchè faccio ridere? Mi sono forse rivolto in malo modo? Ho forse offeso la sua intelligenza e/o quella degli altri? Metta in conto che al mondo possano esistere punti di vista differenti che vanno rispettati senza che sia necessario condirli di astio affermando “faciti ridiri i polli.” Chiede tanta bellezza per il teatro e si rivolge in modo dispregiativo verso le persone. La invito a fermarsi un attimo e a riflettere silenziosamente .
          E’ chiaro che la mia interlocuzione si ferma qui.

          • Il supercazzolo ha detto:

            No non mi sbaglio e diciamo come stanno le cose: lei quando ha visto che qualcuno (fuori dal comitato) ha cominciato a prendere coscienza della porcheria che si vuole realizzare, mettendoci il nome e il cognome (es. prof. Aiosi, Don Paolo) ha avuto paura e ha cercato con il suo commento (questo si estremamente retorico) di metterci una pezza, formulando un esempio tipico di supercazzola.
            Perchè io mi sono rivolto in malo modo? Se lei non è un amministratore non ha nulla di che lamentarsi, se invece lo è io confermo che mi fa ridere una amministrazione che non riesce a vedere a un palmo dal suo naso prigioniera di una visione mediocre e per certi versi anche infantile a tutti i livelli. Lei piuttosto di pensare ai diversi punti di vista rifletta su cosa sceglierebbe tra le due ipotesi tutta o quasi tutta la popolazione

      • james ha detto:

        Solo i morti e gli stupidi non cambiano mai opinione.
        James Russell Lowell

      • Pittore ti voglio parlare.... ha detto:

        […] il punto di osservazione dell’Amministrazione Comunale ha una visuale più ampia rispetto a quello che ha il singolo cittadino e/o gruppi (di amici e non) che sono mossi comunque dallo stesso spirito culturale e [legittimamente] unidirezionale. In tutta questa storia penso che nessuno abbia torto, credo però che una volta sentiti i diversi pareri, chi amministra, ovvero gli unici democraticamente preposti, ha il dovere di assumersi la responsabilità della scelta […]

        L’Amministrazione ha ignorato i pareri non solo del Comitato Le Fontanelle (di cui fanno parte associazioni culturali di ogni tipo e grado oltre cittadini) e sta decidendo in maniera unilaterale. (Inoltre credo che “il pennello” che ha dipinto questo assist prono all’amministrazione, celi gli interessi personali e familiari futuri per quel luogo).

        Un amministrazione che si definisce democratica avrebbe dovuto per tempo aprire un tavolo di discussione, mentre si è limitata a calare il progetto, dando il contentino col la definizione “polifunzionale” che dovrebbe accontentare tutti (e di certo accontenta lei e pochi altri). A prova di tutto ciò di certo il Comitato potrà tranquillamente fare la cronistoria puntuale che non è quella liquidata in due parole nella diretta da parte del sindaco,

        • Certo, certissimo, anzi probabile ha detto:

          Anche Lei si sta sbagliando quando afferma “(Inoltre credo che “il pennello” che ha dipinto questo assist prono all’amministrazione, celi gli interessi personali e familiari futuri per quel luogo”.
          Continuo a chiedermi ma non si può avere una idea diversa dalla “vostra” et non essere tacciati come umili servi del potere e/o come filo-governativi e/o con interessi personali. Provi a pensare, solo per un attimo, se fossero vere quanto Le sto scrivendo…non pensa di offendere la libertà e l’intelligenza degli altri?

          Rispetto a “Un amministrazione che si definisce democratica avrebbe dovuto per tempo aprire un tavolo di discussione…” sono d’accordo con Lei sul principio generale, ma non sul definirla democratica. La democrazia ha un significato più alto che prende forma in altri momenti. E la storia insegna.

          • Pittore ti voglio parlare... ha detto:

            Visto che lei è un difensore assoluto della democrazia, di grazia potrebbe chiedere al partito che sostiene codesta amministrazione che fine hanno fatto le Officine del Presente che avrebbero permesso ai cittadini di prendere parte ai processi democratici di codesta amministrazione?
            Inoltre io non sostengo che lei non possa avere una opinione diversa, ma che le sue motivazioni al momento non hanno fatto solo che supportare quelle dell’amministrazione smontate da tempo dal comitato cittadino per le Fontanelle che in materia è di certo più autorevole è preparato e lo ha dimostrato. Motivi con le prove inconfutabili diversamente è solo aria fritta!

      • Attendiamo smentite ha detto:

        “… chi amministra, ovvero gli unici democraticamente preposti” di democratici hanno solo il nome. Per il resto sono la negazione della democrazia ad iniziare dal rifiuto del voto “democratico” dell’assemblea di Andiamo Oltre per costruire un movimento a propria immagine e somiglianza supportato da tanti personaggi che aspiravano ad una poltrona, che hanno ottenuto, esclusivamente per promuovere le proprie manifestazioni enogastronomiche.
        Comunque fa piacere che anche un amministratore cominci a scrivere su queste pagine. La forza del nuovo!

      • Paolo Cicero ha detto:

        Forse dovrebbe abbandonare un po’ delle sua certezze, basata probabilmente su un credo politico (diciamo così): al contrario quello che dice Giuseppe Aiosi è basato sul sincero sentire di una persona ed esprime quello che pensa.
        E poi, se vuole e se riesce a capirlo, nessuno sceglie un’amministrazione perché porti avanti le cose secondo il suo modo di pensare, giusto o sbagliato che sia. Semmai perché porti avanti (almeno questa era la speranza) le esigenze dei castelbuonesi tutti.

        • Certo, certissimo, anzi probabile ha detto:

          Mi dispiace ma credo che solo Lei possa capire certe elevatezze, io dalla mia bassezza capisco che ha perso ancora una volta, scrivendomi “e se riesce a capirlo” l’occasione per essere gradevole. Io sono più fiero delle mie incertezze che delle mie certezze , le Sue sono certezze e anche parole Sante. Complimenti. E’ chiaro che la mia interlocuzione si ferma qui.

    • Luca Barreca ha detto:

      Gli spazi polifunzionali sono idee antiche, degli anni ’80. L’Italia è piena di spazi polifunzionali dove in pratica non si può fare nulla e dove i promoter fanno i salti mortali per garantire i requisiti tecnici di base per concerti o rappresentazioni teatrali di un certo spessore. Molto spesso questi requisiti non ci sono per cui le compagnie teatrali o le band semplicemente non scendono al sud per fare i loro tour.
      Ho visto con i miei occhi in due città dove ho vissuto (Lecce e Viareggio) l’inutilità di un centro polifunzionale di dimensioni ridotte in centro storico. In questi spazi polifunzionali gestiti da cooperative di giovani non si riusciva ad organizzare qualcosa di più oltre il concertino della band locale proprio per la mancanza di palchi e strutture adeguate. Per la cronaca a Lecce (officine Cantemo) e Viareggio (Hangar). Gli spazi polifunzionali sono più consoni in città a vocazione fieristica, fuori dal centro urbano. Se vuoi fare cultura ci vogliono sale concerti, teatri e gallerie con chiara destinazione d’uso.

  8. La Storia siamo Noi ha detto:

    Spero che alla fine i responsabili decidano di passare alla Storia per aver consentito a Castelbuono di avere un Teatro e non aver averla avuta vinta.

    • Antonio ha detto:

      La visione della politica. come per il paese, ogni generazione ha il suo concetto di politica.Un’idea che per forza di cosa è intriso dell’aria che si respirava negli anni della giovinezza e della maturazione di quella generazione. Insieme al concetto di politica ogni generazione si porta appresso un altro concetto inscidibilmente connesso, quello della Dialettica. Convincere gli altri della bontà delle proprie idee. Orientare l’opinione pubblica allora afferente ai grandi partiti popolari (DC, PCI) sempre con gli argomenti. Oggi ci sta una generazione che, forse cresciuta politicamente negli anni ’90 anni di barbarie assoluta, che semplicemente è sorda al dialogo, ma convinta delle proprie idee fa comunicazione, a tratti propaganda, ma non sa cosa sia la dialettica politica. Illustri politici castelbuonesi degli anni che furono si sarebbero chiesti qualcosa quando le associazioni culturali esprimono delle critiche motivate ad un progetto.

  9. Congratulazioni ha detto:

    Portate questo schifo in tribunale alla procura di Catania vediamo chi finisce a fare il teatrante.
    Qui oltre abusi cosi come nella casa comunale signori un piano in più al comune e nessuno parla, provate a fare una finestra in più a casa vostra questi vanno denunciati a partire sai funzionari. Scrivere comitato a Catania a bergamo a tirino scrivere e denunciare.

    • Qualunquista ha detto:

      D’accordissimo con lei Sig. Congratulazioni,
      Mi auguro che le forze dell’ordine abbiano già fatto i vari fascicoli di tutti questi abusi e dei pareri dei vari enti in difformità dal P.R.G. e vengono consegnati alla Procura.
      Ma sarei interessato alla motivazione perché alla procura di Catania o di Bergamo e non a quella di Termini, Palermo o Nicosia. Forse è meglio Capo D’Orlando che è più vicina.

  10. Fantasia al potere ha detto:

    Infatti, come gli uffici realizzati abusivamente nel sottotetto

  11. IL PAROLAIO ha detto:

    SII SEMPRE TE STESSO, dice il saggio.
    Ma se sei un politicante narcisista ed incolto, non  insistere  e lascia ad altri la scena.
    Il “PALCOSCENICO”  non è fatto per i “teatranti” ma per gli  ARTISTI  veri, eroticamente contagiosi.

  12. Enzo Biundo ha detto:

    “L’Arte rinnova i Popoli e ne rivela la vita. Vano delle scene il diletto ove non miri a preparar l’avvenire”.
    Questa è l’epigrafe che è sulla facciata del Teatro Massimo di Palermo, purtroppo non possiamo metterle sulla facciata del nostro teatro ( cammaruni ) Le Fontalelle, in quanto il nostro sindaco non mira affatto a preparar l’avvenire della nostra comunità.

    • Antonio ha detto:

      No infatti, nel nostro presunto centro polifunzionale, alias “cammaruni” metteremo:
      “IL PANE CUNSATU E I CUDDRIRI FRITTI IDENTIFICANO UN POPOLO E NE RIVELANO IL PENSIERO, VANO DEI TAVULINI L’ELOGIO DI UN AVVENIRE FATUO E SEGNATO” inoltre stavo giusto pensando ai film che da bambino ho visto alle fontanelle…alla magia per me piccolo di quello schermo…che nostalgia. in ogni caso chiederei alla nostra illuminata guida:” Ma Lei l’ha mai letto un libro?” (in Baaria al protagonista chiedono se l’ha mai scritto …ma sarebbe troppo)

  13. Premonizioni ha detto:

    Castelbuono, un un dialogo tra due passeggiatori un qualunque sabato del 2030,

    giuvanni: ou ma stasira unni a fanni a commedia?
    vicianzi: a dicica ddra o cammaruni
    giuvanni: minchia seggi scommiri…e pua un si viri nenti… le le un ci vai propria mi stai a casa e mi chianci a ma miglieri
    vicianzi: nca tanni quannu u ficiri chiddri, u sinnacu, un si fici convinti e ora chissi c’è u cammaruni!
    giuvanni: minchia sordi piarsi…

  14. Enzo Biundo ha detto:

    L’Arte e la Cultura in tutte le loro forme devono tracciare la via da seguire è la loro fruizione è in grado di accendere il motore del rinnovamento da parte dei Popoli.

  15. James ha detto:

    Sempre magari no, ma farlo qualche volta, anche una sola, potrebbe togliere ai suoi protetti la patente di stupidità ( attribuita da Russel Lowell, chiaramente). Quanto alla “visuale più ampia” da Lei rivendicata come peculiarità dell’Amministrazione attuale , rispetto a quella che possiamo avere noi cittadini
    ( singoli o associati) mi permetta di farmi una risata salvifica.

  16. La Verità ha detto:

    Il livello culturale dell’attuale amministrazione riflette esattamente quello del proprio elettorato. Purtroppo Castelbuono, una volta centro culturale, è diventata questo: fiere, sagre, feste e porte aperte. Questo vuole la gente e questo avrà: u cammaruni pi fari i manciati

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