Le Fontanelle: per Padre Paolo Fiasconaro occorre un Referendum Popolare

Riceviamo e pubblichiamo di seguito la riflessione di P. Paolo Fiasconaro inerente il teatro Le Fontanelle
Caro Direttore,
da semplice cittadino che osservo da lontano e seguo le vicende del mio paese, plaudo alla iniziativa del Sindaco che in una lettera aperta a noi cittadini elenca il lungo e travagliato iter burocratico riguardante il teatro “Le Fontanelle”.
Encomiabile il lavoro portato avanti fino ad oggi e lo sforzo per arrivare ad una conclusione sulle vertenze in corso.
Mi sembra però che dalla lettera si evince che ancora non appare chiaro il futuro di quel “monumento all’incuria”, mentre persiste la volontà che quel teatro va costruito a tutti i costi in quel sito con il risultato che alla fine sarà ricavato un teatrino paesano, con pochi posti e multiuso (per feste, balli e sagre) a discapito della cultura con la C maiuscola che esige il risanamento e la valorizzazione di quel sito.
Già ho espresso tante volte la mia opinione e mi dispiace che né l’Amministrazione comunale, né i partiti che l’appoggiano, né i Comitati sorti (espressione di pochi) fanno riferimento a un possibile Referendum popolare, al quale bisognerà adeguarsi e che taglierebbe le infinite diatribe di un tormentone irrisolto. Forse si teme il responso delle urne?
Inoltre dalla lettera il Sindaco licenzia con qualche battuta e non approfondisce le ragioni e le motivazioni di chi la pensa diversamente e che vuole abbattere e polverizzare quell’ingombro a pochi metri dal Castello, mentre andrebbe valorizzato, ripulito e sistemato quel sito dell’area castellana.
Lungi da me di applicare al mio paese la celebre orazione di Cicerone “Cicero pro domo sua”, ma benevolmente, mettendo da parte posizioni politiche o di parte, credo che possa essere applicata invece “Cicero pro domo nostra”.
Sappiamo tutti che esiste in democrazia l’Istituto del “Referendum”, che scende in campo in caso di problematiche particolari e di interesse pubblico. Nel nostro caso mi sembra che il coinvolgimento dei cittadini sia quello di ridare dignità a quel meraviglioso spazio dinanzi al Castello, cuore pulsante della vita culturale di Castelbuono e gioiello architettonico da salvaguardare e proteggere.
Capisco bene che la mia posizione radicale lascia il tempo che trova, ma essere coscienza critica certamente è un balsamo salutare per la crescita di una collettività.
Vorrei fare a me stesso alcune domande:
Possibile che in paese non vi siano altri luoghi da destinare per un teatro?
Possibile che non si possano dirottare altrove i finanziamenti ed utilizzare i progetti già in atto per le Fontanelle in altri posti, come il cinema Astra e altri luoghi da individuare?
Possibile che si continuano a perpetuare gli errori del passato, pur sapendo che le sensibilità in materia architettonica e di salvaguardia della “casa comune” sono cambiate?
Possibile che l’interlocutore privilegiato dell’Amministrazione comunale è il “Comitato Le Fontanelle” che non è espressione della volontà di tutti i cittadini?
Sono interrogativi che pongo a me stesso e all’attenzione di quanti hanno a cuore la conservazione del patrimonio artistico e monumentale di un Borgo storico che non rispetta i canoni dei Borghi antichi.
Infine gradirei che la stampa locale (online e cartacea), che lodevolmente esercita il diritto di cronaca, si faccia portavoce di una istanza a favore di tutti i cittadini.
Concludo, augurando a tutti i lettori un sereno Santo Natale, nella certezza che la Madre Sant’Anna con il nipotino il Bambinello Gesù, illuminino le menti e i cuori di noi castelbuonesi a scelte sagge e coraggiose. Mi auguro che in quella “piazza restituita” venga costruito ogni anno un grande presepe, simbolo di rinascita religiosa e culturale.
Roma 11 dicembre 2019
Paolo Fiasconaro
(paolofiasconaro@gmail.com)
Mi complimento moltissimo per le Tue considerazioni che approvo in pieno ! e approfitto dell’occasione per mandarTi i miei più CORDIALI SALUTI e TANTISSIMI AUGURI per le prossime FESTIVITA’ !
Caro Don Paolo il problema della sua posizione non è tanto il fatto che sia, come dice lei, radicale, in verità è completamente utopica e fuori dalla realtà. Ipotizzando che si metta in atto quanto lei propone, potrebbero passare decenni per realizzarlo. Ora, in questo preciso momento esiste concreta la possibilità di togliere quell’eco mostro solo restaurandolo (non abbattendolo). Il punto è vogliamo la solita mediocre, inutile saletta polifunzionale o un teatro degno di questo nome? Non esistono allo stato attuale alternative (tranne quella di lasciare tutto com’è). I finanziamenti concessi dallo Stato non si possono spostare su altro a proprio piacimento. Troppo idealismo nella sua riflessione e poca concretezza. Infine vorrei specificarle che pur non facendo parte del Comitato Le Fontanelle, ne sposo in pieno la posizione e come me tanti altri.
Saluti
Come sa che sono tanti altri? Li ha incontrati? Non potrebbero essere molti di più quelli che non la sposana la posizione del comitato?!?
non ho parlato di maggioranza (cosa molto probabile), legga attentamente prima di formulare domande stupide
Le ho chiesto come fa a sapere che sono tanti altri? legga bene prima di formulare risposte stupide.
Signora annuzza, ma lei quando i cittadini hannpo riempito il centro sud per discutere delle fontanelle c’era? e si è avvicinata ai pochi del comitato o ad altri gruppi di cui nulla ad oggi è dato sapere? o se ne è rimasta a casa sua comodamente seduta a bacchettare chi si mette a studiare, a proporre, a confrontarsi, ad esporsi anche a critiche? sono pochi quelli del comitato dice lei? non lo so, ma sono gli unici che hanno studiato le carte e ci hanno fatto conoscere tutta la questione che altrimenti sarebbe stata gestita nel silenzio di un’opinione pubblica e di una politica dormienti. Spero di non sembrarle stupido cara signora e mi perdoni per la mia simpatia per il comitato.
Le chiedo scusa per aver disturbato la sua esuberante intelligenza per lo sforzo che ha fatto nel leggere le mie stupidita’ pf
Le chiedo scusa per le mie stupidita’ che ha avuto il coraggio di leggerle. Poteva farne a meno.
A guardare i like non si direbbe… cara Annuzza!
Per prima cosa : perchè Padre Paolo Fiasconaro diventa Padre Paolo Farinella ? Sull’argomento condivido in pieno quanto sostiene Antonio. Se non si coglie l’occasione ora , in presenza di uno specifico finanziamento per uno specifico edificio in uno specifico luogo, a Castelbuono noi di una certa età un teatro non lo vedremo mai !
L’Amministrazione interloquisce con il ” comitato per le fontanelle” perchè unico soggetto che ha mostrato un certo interesse mentre la massa, attrice di un possibile referendum, è rimasta sempre silenziosa ed indifferente. Ai fautori di una demolizione sic et simpliciter ricordo che nello stesso luogo preesisteva il teatro e non un’area libera quindi una siffatta soluzione sarebbe una mera invenzione ! Certo il teatro demolito era un’altra cosa e quindi il problema principale è rendere l’opera ristrutturata gradevolmente inserita nell’area circostante. Mi auguro, pertanto, che si possa raggiungere una auspicabile soluzione entro i tempi massimi consentiti.
“…ricordo che nello stesso luogo preesisteva il teatro e non un’area libera…” a suo avviso il teatro è sorto con il Castello???
Ma non è che Annuzzo era presente e ha fatto parlare qualche altro dopo averlo pompato e riempito di elogi?
… finalmente un pensiero concreto e super partes!
misca scenziatu!
Ringrazio Don Paolo per la sua lettera e soprattutto per l’immagine del grande presepe in piazza castello che mi è arrivata bellissima e fortissima!
Un’immagine semplice che parla di un gesto d’amore. Gesto d’amore che diventa ancora più importante se riguarda un luogo, piazza castello, in cui la castelbuonesità assume la sua massima essenza.
Amiamo tutti quel luogo (non è un caso che questo argomento sia così dibbattuto) e di una cosa sono certo, che nessun Castelbuonese vuole in quel luogo un “casermone” utilizzato a “cammaruni”.
Per cui chiedo al Sindaco (e a qualunque altro attore) di far guidare le proprie scelte dall’amore per il paese e da nessun altro fine.
Ogni singolo parere merita rispetto se non lancia affermazioni gratuite o astiose. Con questa premessa è accettabile persino la sua posizione che punta notoriamente all’abbattimento del cine teatro Le Fontanelle. Magari ce ne spiegherà un giorno almeno la fattibilità, se non l’opportunità, chiarendo con quali soldi realizzarla visto che il progetto vigente finanzia solo la ristrutturazione. E nessuno finanzierà mai un abbattimento. Salvo che lei, reverendo Fiasconaro, non voglia finanziarlo personalmente.
Inaccettabile è però il tentativo di screditare il Comitato che persegue la ristrutturazione senza fini di lucro, senza altri intenti oltre al sostenere un’idea, motivata, ritenuta vantaggiosa per la comunità sociale. Allora ci tocca dirle che:
– Se il comitato, per usare le sue parole, é “espressione di pochi” (ma che rappresenta tanti, tutti coloro che tengono al teatro) è comunque espressione di molto di più di uno (lei). A meno che l’uno (lei) non rappresenti un consesso più ampio celato dietro le quinte. Ma questo al momento lei non l’ha svelato
– Nessuno impedisce a nessuno di porsi come interlocutore per Le Fontanelle con l’Amministrazione: non sono state le Amministrazioni a cercare il Comitato ma viceversa. Invece di parlare dal pulpito, perché non opera anche lei fattivamente, come fa il Comitato? Magari promuovendo il reverendum, pardon, referendum di cui parla
Chiudiamo con un augurio: se la Madre Sant’Anna con il nipotino il Bambinello Gesù, chiamati in causa da lei che è “ntisu”, si devono proprio scomodare per queste cose, che illuminino la sua mente, per prima.
Comitato per Le Fontanelle
Mi spiace che non si vogliono capire le mie motivazioni che nessuno fino ad ora me li ha confutate. So solo che ottomila castelbuonesi potrebbero pensarla diversamente rispetto ad un comitato ( con pensiero unico) che ha i suoi giusti obiettivi, ma credo che non rispecchia la insidacabilita’ di un risultato, quale puo’ essere un referendum. Se poi leggo i numeri dei mi piace o delle condivisione del mio pensiero nei social del 2 agosto e 11 dicembre…allora mi convinco di piu’ che ad una voce libera non si puo’ non si puo’ mettere il bavaglio. Capisco pure che ormai la frittata e’ fatta ( finanziamento in corso e progetti avanzati) ma le idee dei liberi cittadini rimangono e aiutano a crescere e non a demolirle.
Veramente l’unico che ha un’idea ossessiva, abbattimento, per fare un presepe che guardi a vinziria o a culia è lei. Senza spiegare i vantaggi culturali per Castelbuono della sua, chiamiamola così, idea fissa
L’unica fruttata è la sua: abbattimento per fare un presepe.
E poi la sua idea è testualmente il contrario di quello che dice in ultimo: aiuta a demolire e non a crescere’
Non è stato attento. Ecco una ampia confutazione:
https://www.castelbuonolive.com/a-chi-vuol-abbattere-le-fontanelle-non-ci-sara-niente-da-bel-vedere/
accussì vuogliu muriri!
DOPO TANTO BAILAMME, INTRECCI E POSIZIONI DISCORDI CONDIVIDO LA PROPOSTA DEL REFERENDUM …
E, come è abitudine, tutto è in aderenza al motto:
“Armiamoci e partite”, a lei tanto, tanto, caro
così chi scrive può sempre rimanere tranquillo
“Possibile che non si possano dirottare altrove i finanziamenti ed utilizzare i progetti già in atto per le Fontanelle in altri posti, come il cinema Astra e altri luoghi da individuare?” Carissimo padre Fiasconaro, ma lei quando propone simili idee ha pensato ad esempio che l’Astra appartiene a privati cittadini? Spero proprio di no, che già sarebbe una leggerezza, ma sicuramente meno grave della proposta di spendere circa 2 milioni di euro di soldi pubblici su un immobile privato. Meno male che poi i “sogni” si devono confrontare con le norme, altrimenti con questo criterio ci sarebbe il far west…
1934 padre Paolo fa sapere che vuole buttare giù il teatro comunale
1957 padre Paolo fa sapere che vuole buttare giù le fontanelle
Non pervenuto
17 gennaio 2017 padre Paolo fa sapere che vuole abbattere il mostro
agosto 2017 il capogruppo Prestianni fa sapere che l’amministrazione vuole fare un referendum per le Fontanelle
1 agosto 2019 padre Paolo non ne può più e ripropone (su Castelbuono.org) i suoi poco edificanti propositi
2 dicembre 2019 i democratici nel comunicato che non è tutta farina del loro sacco parlano di “la più pura e
al di sopra di ogni sospetto delle anime della nostra comunità pensa addirittura che Le Fontanelle
potrebbero appartenere solo ai ricordi passati” con evidente riferimento all’animo destruens di padre Paolo
10 dicembre 2019 Annuzza irrompe nel dibattito (un tempista lui, da sempre. Peccato che stavolta abbia
dimenticato di metterci la faccia. Ma non è la prima volta)
11 dicembre 2019 Padre Paolo (chissà perché stavolta anche su CastelbuonoLive) propone un referendum
popolare pur facendo finta di tirare la giacca all’amministrazione
11 dicembre 2019 a tamburo battente Martino Spallino condivide la proposta di referendum per le Fontanelle
Da qui a qualche giorno l’amministrazione proporrà alla cittadinanza un referendum popolare per le
Fontanelle. Volete scommettere?
Ho sempre condiviso nelle linee generali la posizione del “comitato per le fontanelle”. Non condivido invece il suo commento di cui sopra perchè troppo astioso. Accettare l’idea del referendum, per i tempi che comporta il suo svolgimento, significa inequivocabilmente rinunciare per la seconda volta ad un finanziamento la cui utilizzazione scadrebbe il prossimo 31 dicembre. Ce lo possiamo proprio permettere in funzione di fantasiosi sogni ?
Sono castelbuonese, frequento il paese e conosco, rattristandomene ogni volta, le dinamiche arroganti e autoreferenziali della castelbuonesità. Il punto di vista di Paolo Fiasconaro sulla questione Fontanelle è espressione condivisa da non poche persone e non ci vuole un grande sforzo per capire o almeno sospettare che il prete, noto per il suo coraggio, non tanto per le manie di protagonismo, abbia voluto manifestare più volte un pensiero personale perché ha riscontrato di non essere l’unico uomo a sostenerlo.
Il comitato è espressione del comitato non di castelbuono.
Pecca di codardia e non ha intenzione di risolvere problemi chi, come me, si rifiuta da tempo di partecipare a incontri, comitati e consessi, riunioni politiche, mangiate e bevute in cui la parola fuori dall’unanime coro viene derisa con accattivante e simpatica retorica. Creare fazioni, animare gli scontri, imporre il pensiero unico e offendere chi ha metodi e/o idee diverse inibisce qualsiasi timida voglia di partecipazione.
Che non abbia senso parlare di abbattimento per un finanziamento di ristrutturazione è cosa ovvia, ma a me pare altrettanto ovvio pensare che sia una forzatura, al limite dello spreco, fare un teatro a regola d’arte in piazza Castello oggi con i tutti i limiti e i vincoli di spazio, di accessibilità, di contesto, di storicità, di sicurezza, di sostenibilità economica, di gestione e chissà quanto ancora.
Buona fortuna, altro che buon natale.
Ora partirà tutta la truppa cammellata del comitato…che poi alla fine sarà sempre la stessa persona.
Chiu facili casinni futtini propria di tia e giovanni