L’Ente Parco delle Madonie si rinnova, nuovo comitato esecutivo e nuovo direttore

Bonomo prende il posto di Carollo. Nel comitato esecutivo anche il professore Rosario Schicchi.
E’ stato un parto lungo e travagliato ma alla fine, con una prova di grande maturità, il consiglio dell’ente parco delle Madonie, composto dai 15 sindaci dei comuni aderenti, ha messo da parte le divisioni degli ultimi mesi, votando tutti i nuovi componenti del comitato esecutivo. E’ uscita fuori una rosa qualificata, dove spiccano personalità di grande spessore come il prof. Rosario Schicchi, ma anche il dott. Giuseppe Castellana e l’arch. Salva Mancinelli. A queste figre tecniche si uniscono al sindaco di Sclafani Bagni Giuseppe Leone già facente parte del comitato uscente e il sindaco di Collesano Angelo Di Gesaro, che assume anche la carica di vice presidente. Lo stesso Di Gesaro ha ricevuto la solidarietà del presidente del parco angelo Pizzuto anche a nome dei sindaci del consiglio per le minacce anonime recentemente ricevute.
“Una grande prova di maturità che porterà ad un rilancio delle nostre attività – ha dichiarato il presidente Angelo Pizzuto in partenza per il direttivo europeo dei Geoparchi dell’UNESCO che si terrà in Spagna a partire da domani – per continuare il lavoro proficuo di questi ultimi mesi che ha portato il Parco nell’UNESCO, alla imminente apertura degli impianti di Piano Battaglia ed all’avvio della campagna di abbattimento dei cinghiali selvatici, tutte cose che attendevano da tanti anni. C’e’ tanto da fare e con gli organismi al completo saremo in grado di affrontare le sfide che ci aspettano in futuro con la grande scommessa di rilanciare il territorio attraverso la conservazione e la tutela del nostro splendido ambiente”.
Nel corso della stessa seduta si è proceduto anche ad ufficializzare la nomina del nuovo direttore dell’Ente Parco, l’agronomo Peppuccio Bonomo, già vice direttore e responsabile dell’U.O.B 2 “Agricoltura, conservazione natura e Forestale. Bonomo prende il posto di Salvatore Carollo che per anni ha diretto con compentenza e dedizione l’Ente, riuscendo, in sintonia con la struttura amministrativa, ha traguardare importanti risultati, in un periodo certamente difficile per gli Enti Parco. “Al dottore Carollo – afferma il presidente Angelo Pizzuto – va il mio sincero ringraziamento per questi anni di lavoro intenso e produttivo. Rivolgo anche i miei migliori auguri al dottore Bonomo per l’importante compito assunto, sicuro di poter contare su un dirigente di straordinaria esperienza e compentenza nel nostro settore”.
Fonte: www.madoniepress.it
Rilanciare di nuovo il Parco delle Madonie e in tutti questi anni che esiste che cosa si è fatto… Se fosse per me riporterei di nuovo i territori al comune di appartenenza, ormai i tempi son cambiati ed i comuni possono gestire al meglio il proprio territorio…
Come, cosa ha fatto il parco?
Vincoli, vincoli e poi vincoli. Inoltre, cinghiali, daini e stipendi, tanti stipendi. Vi sembra poco?
per chi prende stipendio senza concorso certamente no.
Siete mai andati nell’ultimo periodo nei boschi del Parco delle Madonie? Vi conviene andare a passeggiare e vedete subito l’abbandono dei sentieri, dei pannelli indicatori distrutti, dei rifiuti (bottiglie-plastica-copricerchi ecc. ecc.) dispersi sotto glia alberi e dulcis in fundo il casale di Piano Pomo danneggiato e passeggiando non incontri nemmeno una Guardia Forestale…
Il Parco !!! ma finiamola …
Ma mi chiedo e vi chiedo e possibile ancora dopo decenni !! dall”istituzione del parco , l”ente ancora non si è dotato di un piano territoriale e di un programma di attività e di tutela serio , vorrei solo costatare e ricordare le carenze e le inadempienze tecniche . Suggerisco magari i punti più salienti per poter parlare di PARCO.
•Istituire il piano territoriale
• Preservare e potenziare la coltura della vite e del castagno e del ciliegio , come attività tradizionali .
• Favorire l’introduzione dell’olivo per la vocazionalità territoriale .
• Valorizzare l’agricoltura storica di montagna (es. coltura dei piccoli frutti e varietà in via di estinzione).
• Riattivare, valorizzare e promuovere la tenuta del patrimonio boschivo, anche per contrastare il dissesto idrogeologico in atto.
• Valorizzare la produzione tipica agricola e zootecnica
• Valorizzare dal punto di vista naturalistico/culturale le aree zps (alcuni siti “monumentali”) esistenti.
• Conservare e valorizzare il patrimonio legato all’architettura rurale locale.
• Conservare il paesaggio rurale e gli aspetti legati alla cultura contadina.
• Valorizzare un patrimonio monumentale di rara bellezza, l’edilizia civile medioevale ,es. torri e complessi fortificati ed il patrimonio archeologico.
• Valorizzare il patrimonio religioso , vedesi Liccia….
• Preservare la biodiversità animale e vegetale dai cinghiali .
• Preservare e valorizzare e tutelare le arie umide e habitat di specie uniche come la coturnice , la lepre , ecc
• Preservare e tutelare il territorio dai bracconieri e tutelare la fauna dalla caccia incontrollata ai cinghiali nel periodo di chiusura del calendario venatorio .
• Controllo e abbattimento selettivo dei cinghiali ….
Ecco il PARCO chissà magari…