Lettera aperta di Enzo Sottile al Sindaco

Forse ti piacerebbe leggere...

12 Commenti

  1. Massimo ha detto:

    “L’arte rinnova i popoli e ne rivela la vita. Vano delle scene il diletto ove non miri a preparar l’avvenire.”

  2. ANTONIO ALESSANDRO ha detto:

    Stimatissimo Maestro Enzo Sottile , ho avuto modo di leggere la tua lettera, ed il primo sentimento come membro della comunità Castelbuonese è di gratitudine per la tua scelta di vita , potevi continuare di vivere a Milano dove sicuramente ti saresti affermato come Artista ma hai scelto di tornare in provincia e dare il tuo grande contributo alla crescita culturale del nostro Paese.
    Ho molto apprezzato i contenuti della tua lettera e cercato di comprenderne le ragioni .
    Come ho avuto modo di dire nel mio intervento non ho alcuna competenza per stabilire se il progetto di riqualificazione del Cine Teatro Le Fontanelle è valido o meno , e non avendo in precedenza seguito il dibattito solo adesso ho la possibilità di leggere le diverse posizioni .
    ho cercato di porre dei quesiti che sicuramente non sono affermazioni , e penso che la Politica (con la P Maiuscola) abbia il dovere al di la degli schieramenti di indirizzare le scelte , e lo ripeto indipendentemente dai propri orientamenti , giustamente tu hai ricordato come il legislatore dell’ epoca negli anni 50 ha cercato di coniugare le diverse esigenze della comunità magari con una scelta che con il senno del poi si è rilevata ” Scellerata ” abbattere un gioiello architettonico” per fare posto ad un moderno e funzionale edificio che coniugasse le diverse esigenze il Cinema , la sala conferenza ed il Teatro , erano glia anni 50 , quelli del dopoguerra , dove la sensibilità era assai diversa verso il passato ,e dove i bisogni e le aspettative erano il progresso e la modernità ( e però all’ epoca le scelte e le opere la Politica le faceva) .
    Ho un grande rispetto per la tua posizione , e di tutti coloro che con passione ed abnegazione si dedicano all’ Arte .
    Ma mi chiedo il legislatore come negli anni 50 ha il dovere di andare oltre i legittimi interessi di una parte e cercare di coniugare le aspettative e le esigenze di tanti , e se il progetto di realizzare un centro polivalente va in questa direzione ? ed allora chiedo di superare le strumentalizzazioni che poi la politica partitica ( qua va messa la minuscola) ahimè alimenta e concentrare istanze e richieste propositive per il Bene della nostra comunità . Con rinnovata Stima Antonio Alessandro

  3. Angelo Ciolino ha detto:

    Riconoscendone l’autorevolezza, per consonanza di idee ed esperienze, per aver condiviso progetti politici e culturali, ringrazio Enzo di aver espresso le più profonde ragioni di un appello che un’Amministrazione davvero democratica e rispettosa dei cittadini, della cultura, della storia, e del bene pubblico non può non accogliere.

  4. Castrumbonum ha detto:

    L’appello di Enzo Sottile, accorato e articolato , riassume in modo magistrale le ragioni per cui si chiede un teatro a Castelbuono: non si poteva dire di più’ e meglio. Il pensiero del prof. Sottile coincide perfettamente con quello di quanti , al di fuori e al di sopra delle parti o degli schieramenti politici, hanno sempre privilegiato storia, memoria, istituzioni, cultura, sviluppo e crescita per Castelbuono.

  5. Rosario Polisi ha detto:

    Grazie Enzo Sottile per il tuo alto contributo. Anch’io ho firmato il manifesto per il teatro e non l’ho fatto certo per ragioni politiche. Riconosco al sindaco Mario Cicero i dovuti meriti per avere contribuito a creare l’immagine virtuosa ed accattivante del nostro paese fin da “Castelbuono Porte Aperte” dei primi anni ’90 fino alla costituzione del Centropolis. Il teatro-teatro è prima di tutto per i castelbuonesi e per i madoniti tutti, poi è anche un forte elemento attrattivo che accresce parecchio lo spessore culturale della nostra città. C’è il finanziamento, c’è un progetto che può essere adeguato con poche modifiche quasi esclusivamente interne. Non vedo i motivi per rinunciarci adesso, per sempre.

  6. Piero Carollo ha detto:

    La lettera aperta di Enzo Sottile rappresenta, con lucidità ed autorevolezza, lo spirito della parte più sana della Comunità castelbuonese che  ha saputo  mantenere sempre vivo il legame con la propria storia, preservandone con tenacia  il valore identitario e culturale.

  7. Santino leta ha detto:

    Ad amministrare la Cosa Pubblica, nella stragrande maggioranza dei casi, viene chiamato un eletto dal popolo e quindi una figura politica. In taluni casi, pochi per fortuna, una persona speciale che si chiama Commissario o più in genere ” figura tecnica”. Si capisce che nei casi ordinari , chi viene eletto avverte intimamente tutta la responsabilità che lo stesso potere politico gli conferisce ed in forza di ciò pensa di essere intoccabile e infallibile. Spesso questa determinazione, tradotta in un misurato decisionismo, diventa persino un’arma vincente per superare inerzie e steccati burocratici. Persino utile per dare ai cittadini risposte tempestive e prive di fronzoli. Questo nella amministrazione ordinaria della cosa pubblica. Ma quando si parla di costruire uno “spazio teatrale” si parla di un’opera pubblica ordinaria? Certamente no. Allora ti vien voglia di desiderare al governo del Paese un tecnico (un attore, un regista, uno scenografo ecc..) un po’ come avviene per formulare un bilancio o un piano regolatore se questo non viene approvato, nei termini di legge, dagli apparati politici preposti. Caro Sindaco e caro Mario insieme (ormai si usa così) tu non sei un tecnico ed un Teatro non è un’opera pubblica qualsiasi come una strada o una rete illuminante. Un Teatro è una struttura con un corpo e un’anima. Deve necessariamente possedere dei requisiti tecnici e fisici che ne fanno il corpo, specie dentro l’area Castellana e deve possedere un’anima, memoria di culture passate dei nostri antenati. Affidati a mani e cuori esperti come gli amici del Comitato per Le Fontanelle, al generoso, appassionato e competente contributo del bravo Enzo Sottile, fai da cerniera per stabilire un contatto costante con gli attuali progettisti. Siamo ancora in tempo. Nascerà un vero Teatro, il paese dimenticherà presto questo inutile e snervante braccio di ferro e persino tu potrai dormire più tranquillo. Sei ancora in tempo ed evita di indugiare ancora.

  8. Salvo ha detto:

    Ho appena visto e sentito su Rai1 ospiti di Carlo Conti i Ricchi e Poveri. Ebbene alle Fontanelle hanno fatto uno spettacolo. So che non parliamo dei Genesis e neanche dei Pink Floyd ma la loro presenza contestualizzata in quegli anni, non in piazza ma al teatro poneva Castelbuono su un livello culturale diverso rispetto alla media siciliana. Io credo che tutte le posizioni..teatro si..teatro no..hanno posizioni più o meno legittime, credo altresì che se si vuole una Castelbuono superiore alla media a Le Fontanelle bisogna realizzare un vero teatro. Castelbuono se l’e’ permesso in passato e se lo potrà permettere in futuro.

    • Realista ha detto:

      Oppure i Pooh al Ranch?
      Negli ultimi 30 anni siamo andati indietro (a parte qualche rara eccezione come Fiasconaro o Ypsigrock) e non avanti come qualcuno vuol farci credere.
      Purtroppo in troppi credono ancora alle favole e questo è il risultato.

  9. Nicolo Piro ha detto:

    La lettera-APPELLO del M° Enzo Sottile al Sindaco Mario Cicero mi ha commosso e turbato. Dalla Germania ho seguito, e continuerò a seguire, la passione morbosa con la quale noi castelbuonesi, in Italia o all’ estero, ci sentiamo saldati al “luogo”. Sarà sempre così.

    Del progetto di teatro “polifunzionale” ho maturato la mia visione che anticipo con la pubblicazione di una breve informazione sul Musikrat (Consiglio della Musica) della Germania, intesa a focalizzare l’ attenzione sul rapporto inscindibile esistente sin dai tempi di Grecia Antica, Magna Grecia e Roma Antica tra , incastonato nel rapporto, col tempo divenuto vieppiù legame consolidato, più ampio tra .

    Alla pubblicazione del mio articolo seguirà la pubblicazione dei lineamenti propositivi sulla mia “Idea-progetto” di “teatro polifunzionale” supportata, in mancanza di elementari elaborati grafici, da uno “schizzo” (idea-prima) che – mi auguro – possa essere meritevole di attenzione.

    . . .

    German Music Council

    Dichiarazione di missione

    Convinto che la Germania debba svilupparsi in una società della conoscenza e della creatività e che l’istruzione e la cultura giochino un ruolo decisivo, il German Music Council (www.musikrat.de), insieme ai suoi partner, è coinvolto in tutti i settori della vita sociale che sono legati alla musica, per un vivace paese musicale Germania.

    Il German Music Council, insieme alle associazioni membri e ai consigli regionali per la musica, si considera un consulente e un centro di competenza per la politica e la società civile. Con il suo lavoro vorrebbe aumentare la consapevolezza del valore della creatività, dare impulsi alla vita musicale nella sua apertura a tutte le forme di espressione musicale, promuovere i giovani nel loro accesso al mondo della musica in aree selezionate di importanza nazionale e costruire ponti di comprensione. In quanto componente centrale di una società umana, l’educazione musicale è il fondamento del lavoro di politica musicale del German Music Council.

    In questo senso, il German Music Council, come il più grande movimento civile nel settore culturale, è impegnato in un vivace paese musicale in Germania. La produzione musicale laica come esponente dell’impegno civico e parte indispensabile della vita culturale ne fa parte tanto quanto un’infrastruttura musicale-culturale accessibile e accessibile nella responsabilità pubblica al miglior livello possibile, sostenendo la protezione della proprietà intellettuale, e condizioni quadro adeguate per un’industria creativa orientata alla diversità culturale nel senso di una catena del valore che può essere utilizzata dalla società nel suo insieme e una politica estera della musica che, come terzo pilastro della politica estera, si concentra principalmente sull’effetto moltiplicatore dei giovani nei suoi sforzi per raggiungere la comprensione e quindi ha un effetto interno ed esterno. I progetti di finanziamento continuo del German Music Council sono una parte indispensabile e formativa del panorama culturale tedesco. Forniscono impulsi importanti per la vita musicale nazionale ed europea e consentono e promuovono risultati eccezionali.

  10. Domenico Castiglia ha detto:

    Enzo, grazie, grazie due volte.
    Una per questa forte testimonianza.
    Due, per tutto quello che il Gruppo T ha culturalmente costruito nella comunità e fuori. Il Teatro ha la sua forma e la sua sostanza storicamente date, nonostante tutte le avanguardie e le innovazioni.
    C’è poco da girare intorno, o è teatro o non lo è. Il turismo culturale non è quello di “cca si mancia”, né quello “vrum vrum” fin sulla scalinata del Castello.
    Grazie Enzo. VIVA IL TEATRO!

  11. Claudia ha detto:

    Grazie per questa lucida ed interessante riflessione.
    Ritengo anch’io che il teatro debba tornare a vivere come un tempo e condivido quanto da lei espresso sulle inutili polemiche politiche che girano, da un po’ di tempo, intorno all’argomento.
    Pensiamo solo all’Arte…Nel suo più alto significato.
    Pensiamo alla possibilità di avere un palcoscenico su cui farla vivere e trionfare.
    Tutto il resto lasciamolo da parte in modo da andare verso un’unica direzione e verso un progetto capace di far rinascere qualcosa che, da troppo tempo, è sopito.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.