L’Unione dei Comuni Madonie rischia di diventare una Torre di Babele

La Costituente per le Madonie e l’Imera guarda con perplessità all’allargamento dell’Unione dei Comuni “Madonie” che, dopo la seduta di Consiglio del 13 aprile, ha deliberato l’ingresso di altri 8 comuni e cioè Resuttano, Vallelunga Pratameno, Villaba, Alia, Valledolmo, Caltavuturo, Sclafani Bagni e Scillato, che si aggiungono ai 18 che ne facevano già parte.

Il rischio di ingovernabilità è molto alto e sarà difficile tenere intorno ad un tavolo 26 comuni con territori spesso lontani e diversi per economia ed aspirazioni di sviluppo.

L’Unione, secondo la Costituente per le Madonie e l’Imera, avrebbe dovuto prima strutturarsi meglio, darsi un’identità riconoscibile dai cittadini e delle funzioni coordinate per ottimizzare quello che i comuni facevano (e continuano a fare) senza gestire dei servizi in comune.

Trasferimento di funzioni dai Comuni all’Unione che non è mai avvenuto, dal momento che la priorità percepita non è quella di risparmiare energia o denaro o creare relazioni fra le comunità ma intessere legami tra gli amministratori dei vari comuni per accedere a dei finanziamenti, che in questo caso si chiamano Fondi S.N.A.I. (Strategia Nazionale Aree Interne). Obiettivo che certamente non va trascurato, ma che non può diventare il perno di una comunità tanto estesa.

I problemi erano già emersi con l’Unione a 18 comuni, ad esempio con le difficoltà di raggiungere il numero legale ai Consigli dell’Unione anche in videoconferenza. Inoltre, va detto che anche in questa seduta, la prima in presenza dopo gli anni dell’emergenza Covid, i consiglieri di Caccamo si sono allontanati a causa della lunga strada da percorrere e i consiglieri di Castelbuono si sono dovuti assentare dal Consiglio comunale concomitante. Problemi che si moltiplicheranno con l’ingresso di altri comuni.

E così, nella “storica giornata” della ratifica dell’allargamento, l’adesione è stata approvata con appena una trentina di voti (poco più della metà più uno della totalità dei 54 consiglieri), con l’astensione di Anna Maria Cangelosi (consigliere di minoranza a Castelbuono) e il voto contrario di Gianpiero Caldarella (consigliere di minoranza a Isnello), entrambi aderenti alla Costituente per le Madonie e l’Imera.

I due hanno spiegato di non essere, in linea di principio, contrari all’ingresso dei nuovi comuni, con i rappresentanti dei quali peraltro si è già avviato un proficuo rapporto di collaborazione nei gruppi di lavoro per la redazione del documento strategico della nuova SNAI 2021-27. Hanno però sottolineato la difficoltà di gestire un’unione così grande, probabilmente la più grande d’Italia, con territori tra loro lontani e spesso semisconosciuti agli stessi consiglieri che dovrebbero deliberare sulla vita di quei territori. Hanno inoltre evidenziato le perplessità registrate in alcuni consigli comunali, come a Caltavuturo, dove la minoranza era critica rispetto all’ingresso nell’Unione Madonie quando si poteva tranquillamente restare in regime di convenzione.

I proponenti hanno sottolineato che l’allargamento non nasce su impulso dell’Unione o dei nuovi comuni entranti, ma da una scelta della Regione Sicilia che ha riperimetrato le aree interne, e in cambio l’Unione ha chiesto di poter diventare ente intermedio, cioè in grado di gestire direttamente i finanziamenti della nuova SNAI 2021-27. Ad oggi si tratta di una mera intesa verbale. L’unica certezza sono gli annunci che si susseguono in ordine alla nuova istituzione delle Province e chissà che questo non metta tutto in discussione.

Nel Consiglio si è parlato anche del Regolamento per il funzionamento del Consiglio dell’Unione e delle Commissioni Consiliari e si è approvata “la Disciplina delle modalità di svolgimento delle sedute in modalità telematica”, che non esisteva ancora.

La discussione su questo regolamento è stata lunga ed articolata e alla fine, grazie ad una serie di emendamenti approvati, tre dei quali dei consiglieri Cangelosi e Caldarella, lo si è migliorato favorendo la trasparenza, la partecipazione e l’accessibilità da parte dei cittadini.

Grazie agli emendamenti, infatti, l’ente si doterà di piattaforme informatiche o software per assicurare la segretezza del voto, ove necessaria, durante le sedute a distanza; le registrazioni delle sedute saranno messe a disposizione dei consiglieri; ma soprattutto tutte le sedute, sia quelle in presenza che quelle a distanza, saranno rese pubbliche anche mediante trasmissione streaming, previa approvazione di apposito regolamento.

Purtroppo invece bocciato a maggioranza un emendamento del consigliere di minoranza consiliare di Petralia Soprana, Agnello, che chiedeva l’utilizzo di una piattaforma informatica dell’ente e non di So.Svi.Ma, e un emendamento del consigliere di minoranza consiliare di Bompietro, Peppino Sabatino, tendente a far svolgere in presenza almeno le sedute più importanti, come quelle sul bilancio e sui regolamenti. Approvati invece altri suoi emendamenti migliorativi del testo.

Il Consiglio si è concluso con il maldestro tentativo di un intervento dal pubblico per perorare la causa, non all’ordine del giorno, del realizzando osservatorio astronomico di monte Mufara.

La Costituente per le Madonie e per l’Imera si impegnerà a rendere finalmente conosciute e trasparenti tutte le attività dell’Unione, per allargare la partecipazione dei cittadini, nella consapevolezza che il controllo dell’opinione pubblica non può che migliorare la qualità dei processi decisionali di ogni ente. In particolare si adopererà per far sì che le sedute si svolgano quanto più possibile in presenza (nonostante il regolamento apra alla partecipazione a distanza), per pubblicare e diffondere il collegamento per assistere alle sedute a distanza e a comunicare ai cittadini, come si sta facendo ora, quanto deciso nelle sedute del consiglio.

Madonie, 15 aprile 2023                                                        

                                                                                                            Costituente per le Madonie e l’Imera

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