Mario Cicero attacca Pietro Carollo, quando il silenzio è meglio delle parole

Sulla questione teatro Mario Cicero ha taciuto per molti giorni, ma quando finalmente ha scritto non ci ha detto un bel nulla se non le solite farneticazioni sulla presunta guerra politica condotta da chi vuole soffiargli la sua eterna poltrona.
Il suo invito ad arrestare l’invasione dei mille ha comunque risvegliato i bollori della versione locale dei suoi pasdaran, chiamati a difendere la rivoluzione col trabocchetto della questione politica mascherata da teatro contenitore di un eterno veglione.
La questione delle Fontanelle è certamente politica, come ogni scelta decisa dalla politica. Al capo e ai suoi bafdaran in questo caso va detto che la politica ha deciso di non fare un teatro assumendosene le responsabilità politiche.
Ma nella giornata della rottura del silenzio, il peggio era in agguato e Mario Cicero ci si è affossato con un paio di interventi social a gamba tesa di cui uno, in particolare, ha lasciato sgomenti i cittadini, il senso delle istituzioni, il pudore e la lingua italiana.
L’attacco diretto a Pietro Carollo ha sollevato vibrate proteste da parte di parecchi cittadini che hanno espresso solidarietà all’attore castelbuonese che si era macchiato dell’onta di avere espresso il suo pensiero sulle Fontanelle, oltre ai comunicati di vicinanza espressi dal Partito Democratico e dalla Costituente mentre Castelbuono in Comune (l’unica fazione presente in consiglio comunale) più genericamente interveniva sul manifesto delle Fontanelle.
Mario Cicero, con lo sconsiderato attacco a Pietro Carollo, ha sfondato il primato della politica del peggio, usando parole irresponsabili e ingiustificabili nei confronti di chicchessia.
E continuando su questa linea potrebbe anche sfondare anche un altro record, quello degli incarichi legali chiamati di volta in volta a togliere le castagne dal fuoco.
Questa modalità di attacchi personali non è una novità nel bellicoso stile del sindaco, ma per un fomentatore di guerre, le offese a Pietro Carollo risuonano come l’invasione della Polonia scatenata al grido di muoia Sansone con tutti i filistei.
Il novello condottiero, fragile nell’arte della guerra, era maestro di toponomastica, appunto era, perché oggi si scopre che misconosce la storia personale e familiare di un suo cittadino che meritava ben altri gesti e parole.
Di seguito il post pubblicato su Facebook, per leggere i commenti di solidarietà cliccare sull’icona a forma di vignetta messaggi.
Un commento di questo tipo è davvero pericoloso. Le amministrazioni devono dare l’esempio. In questo modo si rischia soltanto di fomentare tutti i suoi soldati in una battaglia mediatica offensiva e deplorevole. Solidarietà a Pietro. Il commento è la mera dimostrazione che il silenzio forzato ha covato rabbia interiore. La scelta è scellerata ma ancora si è in tempo. Cambiare idea non è vergogna ma un’umana consapevolezza di professionalità quando si riveste un ruolo simile. Forse il sindaco è convinto che accettando le proposte del comitato perderà le elezioni del prossimo anno. Può stare tranquillo perché perderà comunque! Quindi lo esorto a rivedere la propria posizione affinché possa lasciare un ricordo discreto alla comunità. In questo modo sta soltanto cancellato quanto di buono fatto nelle passate legislature divenendo oggi il sindaco più odiato e inconcludente della storia.
penso che la parabola politica dell’attuale primo cittadino abbia iniziato l’andamento discendente, con la peculiarità , come spesso accade, che il soggetto non si rassegni a tale fato, e provi a mantenere il dominio dell’agone politico ora promettendo ora illudendo. Restano i cocci di una stagione politica che definirla fallimentare è il minimo. Perchè il culto della personalità e della castelbuonesità (vero tarlo culturale) ha impedito di fare rete con la macroarea dei comuni limitrofi, unica soluzione se non si vuole sparire come le centinaia di centri della Calabria interna, o del centro Italia.
Il bilancio è fallimentare perchè il lancio di Castelbuono nel mercato turistico aveva a monte degli errori di valutazione (in primis la stagionalità) e perchè si è risolto in tutto per il turismo, con il turismo e per il turismo, inteso come orde di bocche fameliche…a questo è stato immolato qualunque intervento per i cittadini abitanti, che registrano una qualità dei servizi scadente e costi alti, oltre a subire le scelte che il pensiero enogastronomico unico porta seco. NOn hanno impianti sportivi decenti, non hanno un teatro, non hanno un cinema, non hanno acqua in casa con continuità…non hanno un servizio di fonia mobile dati decente, non hanno ancora la fibra ottica ovunque, però hanno un’elevata concentrazione di ristoranti e trattorie, quello si. dipende dalla prospettiva con cui si vede il mondo, certo. Mondo che ci guarda, certamente con l’aquolina in bocca. Mondo che, però, si evolve sotto i nostri piedi. Accelera. si muove, cambia. e cambiano i lavori, mentre i giovani EMIGRANO a frotte. Provi a fare una passeggiata per le vie del paese, da piazza Margherita a salire per via Roma, via Mario Levante, Via Mustafà, via Cavour, conti le case disabitate. provi a fare un giro per le vie secondarie, ai benedettini, in via cappuccini…tocchi con mano cosa significhi la parola ESODO. Nel caso, sig. Sindaco, questa è la cifra del suo fallimento, se mi permette la mia opinione di cittadino emigrato
L’attrattività turistica si riduce a 1,2 notti medie a persona. Tuttavia, se della media eliminassimo Ypsigrock e i due gg della festa dei funghi, ossia quelle date in cui le presenze sono realmente consistenti, si correrebbe il rischio di avere un numero di notti medie inferiori a 1, il che darebbe come risultato un numero di presenze inferiore agli arrivi: il paradosso per un paese che dice di essere turistico. Ciò significherebbe che le persone arrivano, girano, mangiano e vanno via, come del resto mi pare facciano, in media.
ma questo è chiaro. e quando si inizia un progetto turistico è una valutazione che si deve fare. Ma la domanda è:” perchè un turista dovrebbe venire a pernottare qui?” paradossalmente quando il Milocca era aperto ci stavano abitué che facevano una settimana ad agosto per camminare al bosco. bene, il milocca si è visto come è finito. ma se fate due passi al bosco, vedrete la TOTALE INCURIA in cui versano i sentieri. per non parlare dei servizi. Altrimenti è da chiedersi “cosa fa una coppia o una famiglia tre quattro giorni qua? dopo due tre passeggiate e il gelato d’obbligo…girati i monumenti…non ha poli d’attrazione”
non facciamo il confrontoc con cefalù. Li ci sta il mare come attrattore, per cui per la logica delle vacanze trovate chi si fa sette giorni di mare…sono stati errori di ingenuità di chi ha fatto si che castelbuono sia area di turismo di transito. con quello non ci tieni su un economia o un “sitema paese”…
Quelle parole avrebbe offeso chiunque…
La misura è colma. Ma gli insulti ad un cittadino sono nulla rispetto ad altre sconcezze perpetrate. A buon intenditore poche parole. E dato che la minoranza tace, non è solo l’amministrazione che dovrebbe mettersi da parte, ma anche tutti i consiglieri.
Un affermazione del genere nei confronti di un CITTADINO che gli permette (indirettamente) di ricoprire quel ruolo e di prendersi uno stipendio, rispecchia soltanto una condizione: IL SINDACO E’ ALLE CORDE, adesso bisogna soltanto il colpo del KO. Grazie Castelbuono.
Finalmente si ha il coraggio di metterci la faccia e mi dispiace per il concittadino Pietro Carollo per l’attacco social ricevuto. Ma iniziate a meditare su quante persone in questi ultimi anni sono state offese sui social e giornali da questo signore. Forse l’unico in tutta Italia che ha l’arroganza di poter sparare su tutto e su tutti ad alzo zero.
Secondo mario cicero, la comunità consta di due grandi gruppi e uno piccolo; questi includono: i venduti ad altri, ossia le persone “inconcludenti” , i venduti a lui, cioè le persone da “valorizzare”e su cui “fare un investimento”, per il bene del paese si capisce, e infine i nemici della contentezza che notoriamente sono 12. Chiaramente lui è misura di tutte e tre le appartenenze.
Le relazioni tra questi tre gruppi sono raffigurate a questo link: https://ibb.co/TbtpZsv
Massima solidarietà a Pietro Carollo e a tutti quelli che sono ogni giorno vengono etichettati in un modo o nell’altro (in particolar modo alle spalle e a loro insaputa) e derisi solo perchè hanno delle idee diversa da lui e quindi sbagliate o viziate.
Oggi il Presidente uscente Giuseppe Conte ha lasciato Palazzo Chigi tra qli applausi scroscianti dei dipendenti, questo il ricordo che conserveranno loro e che conserveremo noi (spettatori). A Castelbuono chissà se resterà un ricordo… Ci sono stati politici, nel mondo, che hanno rassegnato le dimissioni dalle proprie cariche per comportamenti molto meno gravi. Chissà se la storia giudicherà?
L’ultima disperata battaglia dell’inquilino di via S.Anna .
“Non ci arrenderemo mai”, ed insulta violentemente un CITTADINO CASTELBUONESE, perché la pensa diversamente da lui.
Mi sembra un film che ho visto qualche giorno fa negli Stati Uniti “non concederemo mai” la vittoria: così il presidente sconfitto ha esordito davanti ad alcune migliaia di fan, radunatisi nel parco a sud della Casa Bianca, per la manifestazione “Save America”, organizzata contro i presunti brogli elettorali.
Mentre il nostro inquilino raduna i suoi 723 sottoscrittori ( ancora da verificare perché non ha il coraggio di rendere pubblico questo elenco ) nel Parco delle Rimembranze, facendo tagliare gli alberi perché non ci entravano.
Infiammati dalle parole dell’inquilino uscente i suoi fan si sono scatenati!! ( veramente lo hanno mollato tutti visto che nessuno ha il coraggio di fare la difesa d’ufficio mettendoci la faccia con nome e cognome ).