Matrimoni gay, Ferrara e Mogavero: scontro a Ballarò

mogavero

 

Giuliano Ferrara rimprovera Domenico Mogavero, vescovo di Mazara. Troppo permissivo, troppo lontano dai sacri canoni sulle coppie di fatto, etero e omosessuali.

L’ateo devoto, e non è la prima volta, sale in cattedra, pur con passo felpato stavolta, per bacchettare la Chiesa progressista, e costringe il prelato siciliano, “francescano” ante litteram, a difendere il nuovo corso, a smentire la vulgata che accredita una “impossibile benedizione” papale alle coppie omosessuali.

Il “duelllo”, molto civile, si è svolto durante il programma di Giannini, Ballarò, martedi sera. In studio una coppia di gay felicemente “sposata” (in Canada) e rcentemente “trascritta” dal sindaco di Roma, Marino, nel registro dei matrimoni del comune, tre figli ed una vita serena. Mogavero e Ferrara hanno duettato sulle loro teste, ma hanno anche dovuto ascoltare le loro opinioni, solide e, talvolta, convincenti (“Non vogliamo che essere trattati alla pari degli altri…  La scelta del sindaco Marino è importante: ha detto, praticamente, a tutti: voi ci siete…”).

“La posizione della Chiesa è netta”, ha rivendicato il vescovo di Mazara del Vallo. “Il Sinodo ha tracciato una linea: la sacralità del matrimonio, ed insieme il rispetto, la midericordia, l’accoglienza verso le coppie gay. Occorre affrontare senza paure il problema, è questa la novità. Sono persone con i loro diritti. Oggi nessuno si scandalizza più, e la Chiesa vive il suo tempo, deve prenderne atto…”.

Salace e tagliente Ferrara. “Non voglio togliere il mestiere al Vescovo – ha esordito – ma i valori della famiglia non vanno mai intaccati, c’è una tradizione da difendere, la differenza fra un uomo ed una donna è tenuta in vita dal matrimonio fra persone di sesso diversa, non diversamente. Rerspingo ancora una volta ogni tentativo di trasformare il matrimonio in altra cosa, l’utero in affitto, la genitorialità senza padre e madre…”

Mogavero, alla fine, si è aroccato: “Non cambia nulla, non po possono essere ammezzi alla comuniione i divorziati, ed il matromonio, la Chiesa tutela il matrimonio fra persone di sesso diverso…”.

 

(http://www.siciliainformazioni.com/)

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