Moneta locale castelbuonese. Svolta Popolare abbraccia l’iniziativa

Finalmente ci siamo! Sembra davvero “prendere corpo” e concretizzarsi l’ Idea di una Moneta Complementare all’Euro per la cittadinanza Castelbuonese.
Grazie anche alla determinazione e alla voglia di innovazione del Movimento “Svolta Popolare “, che ha subito preso a cuore tale Iniziativa civica-economica, a breve Castelbuono avrà una propria Moneta .
Una Moneta complementare e non sostitutiva dell’Euro, che rappresenterà uno “sconto” per gli acquirenti, ma contemporaneamente un vero e proprio incasso per gli esercenti !
Sarà lo strumento essenziale e sicuro per il sostegno e il rilancio della Nostra economia.
Ecco in sintesi il suo funzionamento:
- Innanzitutto, anche per comodità, daremo un nome alla nostra Moneta: Corona Castelbuonese.
- Essa sarà emessa dall’ Amministrazione (o da un’ Ente predisposto), che avrà come uniche spese i costi di stampa e i costi di “monitoraggio del Sistema Moneta Locale” .
- Il “tasso di cambio” con l’ Euro sarà sempre di 1:1; ogni Corona avrà un valore convenzionale ed “accettato” pari ad 1 Euro .
- Ogni cittadino/famiglia di Castelbuono riceverà gratuitamente centinaia di Corone, da spendere esclusivamente a Castelbuono, per l’acquisto di ogni bene e servizio.
- Per ogni acquisto, una parte verrà pagato in Euro ed una restante parte, decisa dal venditore, con la Moneta Locale.
- Per l’ acquirente rappresenterà un vero e proprio “sconto”.
- Per il commerciante/artigianato/libero professionista, esso invece non rappresenterà il classico sconto, ma un vero e proprio incasso che potrà spendere per i propri acquisti in loco.
- Ai fini fiscali, invece, rappresenterà uno sconto a tutti gli effetti.
- Anche i forestieri e stranieri che abitano e/o lavorano nel nostro Comune, potranno in un secondo momento richiedere la Moneta; avranno così anche loro convenienza a comprare il più possibile a Castelbuono e quindi accrescere ulteriormente la nostra Economia.
- Col tempo, potrebbe offrirsi tale Moneta anche ai turisti “abituali” che periodicamente visitano Castelbuono: sarebbero maggiormente propensi a tornare per spendere da noi…, potendo (ri)utilizzare la nostra Moneta .
Andiamo ora ad analizzare in sintesi i Vantaggi dell’ utilizzo della Moneta Locale per Castelbuono:
- Aumento considerevole del potere d’ acquisto di ogni singolo cittadino. Ad esempio: un paio di scarpe non costerà più 100 euro ma solo 80 euro, in quanto i restanti 20 li pagherà in Corona (supponendo uno “sconto” del 20%)
- Maggiori incassi per i nostri commercianti-artigiani: certamente venderanno di più, in quanto non risulterà più conveniente per i Castelbuonesi acquistare fuori paese o on-line. In più, oltre ad avere un maggiore incasso in Euro (derivanti da maggiori articoli venduti) avranno pure un incasso in Corona spendibile per i propri acquisti in loco.
- L’ incentivo all’ acquisto in loco, sarà inoltre un “danno” per i venditori ambulanti forestieri, in quanto certamente saranno meno disposti ad accettare la nostra Moneta.
- Si favorirebbe sempre più l’acquisto di prodotti tipici locali: l’intero comparto agroalimentare, l’intera filiera produttiva e distributiva locale, accetterebbe più volentieri la nostra Moneta, a differenza di distributori che hanno fornitori diversi e che quindi necessitano un’ incasso di Euro maggiore.
- Quanto sopra descritto, porterà ad una maggiore ricchezza del nostro Comune. + moneta locale spesa = + Euro che rimane a Castelbuono = + fatturato per le nostre piccole imprese = – Denaro “buttato” fuori paese = + ricchezza di Castelbuono.
L’obbiettivo è di creare un circuito tale per cui la moneta locale venga usata il più possibile, rimanga sempre in circolo, aumentando così la ricchezza di tutti.
Raggiungere tale obbiettivo risulta facile ed incontrastabile; infatti, il cittadino una volta ricevuta la moneta sarà “costretto” ad acquistare, e cosi pure l’esercente che l’avrà incassata; sarebbe inutile tenerle “sotto il mattone” . Si creerà automaticamente e in maniera naturale un circuito dinamico che porterà ai risultati sopra elencati.
Svolta Popolare, che da quando nata si è fatta portatrice di proposte concrete per il bene della collettività Castelbuonese, avrà nel suo programma come grande leva per il Rilancio dell’ Economia Locale l’introduzione della Moneta Locale.
Enzo Minà
( Promotore Moneta Locale – Svolta Popolare per Castelbuono)
Complimenti mi piace un buon stimolo per evitare la fuga verso il forum e altro .Il commercio a Castelbuono e morto!! Bravi ci vogliono nuove idee e progetti alternativi e giovani determinati per un vero cambiamento .
Potreste spendere qualche esempio più chiaro sul funzionamento del pagamento.
ogni stato/nazione che stampi e metta in circolo carta moneta ne diventa automaticamente debitore per il controvalore stesso. infatti della moneta in corso (euro) è garante e debitore lo stato italiano (vedasi cosa era riportato nelle vecchie carta moneta in lire). ciò posto, e spero nella maniera più semplie per essere a tutti comprensibile, premettendo che il comune di castelbuono non può stampare e dare corso a qualsivoglia forma di moneta, ma anche volendo seguire il vs ragionamento e considerando detta moneta del tutto virtuale, chi corrisponderà il controvalore degllo sconto applicato che poi sarà speso quale moneta sonante dagli esercenti ??? perchè giusto quanto dato leggersi sopra questo non viene spiegato e la catena si interrompe non chiarendo chi sarà il garante della percentuale di sconto che l’esercente andrà …. a spedere in paese (con quale obbligo poi ). é facile fare populismo ma questa e davvero pura eresia, fantasticherie senza senso…ma scherziamo, dabbenaggini del genere offendo tutti i Castelbuonesi.
infatti, condivido
inoltre l’immissione di questo corso parallello è una mera illusione per i semplici e gli sciocchi. come ben noto, infatti, la ricchezza NON SI CREA stampando carta. altrimenti sarebbe semplice.
e il risultato sarà che il sistema economico tenderà ad equilibrare questa spinta con azione inflattiva (aumento prezzo)
Praticamente, nonostante il nome altisonante di moneta “corona castelbuonese”, si tratta di coupon a ricircolo, come se quelli che troviamo nelle riviste si potessero impiegare più volte. Mi sorge però il dubbio che questa operazione abbia qualche falla.
1. Questa moneta avrà valore di baratto? o meglio, non ha alcuna possibilità di cambio valuta? e se la ha, chi se ne dovrebbe far carico?
2. è una trovata pubblicitaria carina, ma l’esercente come fa a distinguere il residente dal non residente?
3. lo sconto applicato per via della corona è secondo voi sufficiente ad evitare che le persone comprino fuori? e soprattutto, un commerciante che accumula un gran gruzzolo di corone: che ne fa? deve aspettare di spenderle in altri negozi? non penso che un muratore o qualche altro voglia essere pagato in corone… anche perchè non essendo una moneta non può essere utilizzata per intero nel pagamento al negoziante.
4. a livello fiscale, nello scontrino che si inserisce? non si rischia una maggiorazione dei prezzi per far fronte alle perdite di euro?
5. Chi si fa carico deii costi di stampa ? per andar contro la falsificazione non si può ovviamente pensare alla stampante o al plotter, suppongo ci vorrà della carta particolare e una stampa particolare.
Non è moneta di Stato…ma locale!
Non è sostitutiva dell euro …ma complementare.
Il suo discorso vale solo per stampa di nuove monete – valute riconosciute da tutti i Paesi.
Sono infiniti gli esempi di moneta locale tutt’ora in corso : sardix in Sardegna, Toc a Pordenone, wer in svizzera , tantissime negli USA. Ognuna con metodi di funzionamento e/o fonti di emissioni diverse.
Bernard Lietaer, economista e banchiere della Banca Centrale Belga, responsabile dell’introduzione dell’ ECU, la moneta da cui nacque l’Euro… invita tutti a creare nuovi sistemi valutari per sopravvivere alla stagnazione del mercato e rafforzare le economie locali.
Non sono un economista ma leggo che è una iniziativa già attuata in altre zone d’Italia, si chiama SCEC (nome ben augurale per “noi” castelbuonesi). Se ci sarà un controllo dei prezzi che non dovranno lievitare, mi sembra un’idea da tenere in considerazione, di certo non offensiva.
P.S. Mettiamoci la faccia nei commenti.
Sarebbe molto bello poter ritornare ai fasti della vecchia contea dei Ventimiglia,dove si batteva moneta e governavano dal fiume Imera fino a Nicosia.
A. giorno d’oggi abbiamo un grande amico strumento che si chiama internet Dove chiedi quello che vuoi e lui ti da sempre una risposta ,
Sarebbe bello poter spendere sempre i propio soldi nello stesso luogo dove vivi , ma sarebbe ancore più bello poter acquistare tutto quello che vuoi a prezzi competitivi .
Penso che oggi questo è impossibile, i nostri commercianti Piano piano scompaiano ,i nostri artigiani scompaiano ,perché non riescono a tenere il passo dell’innovazione e quindi anche della concorrenza.
Le valute complementari sono strumenti di commutazione con cui è possibile scambiare beni e servizi affiancando il denaro ufficiale (rispetto al quale sono complementari). Solitamente le valute complementari non hanno corso legale e sono accettate su base volontaria, ciò contribuisce al loro aspetto identitario, cioè al loro identificare la comunità all’interno della quale sono usate alla stregua dei vantaggi di una tessera associativa.
Un sistema di valuta complementare è infatti accettato e utilizzato all’interno di un gruppo, di una rete, di una comunità per facilitare e favorire lo scambio di merci, la circolazione di beni e servizi all’interno di quella rete sociale, rispetto al resto della comunità.
Per comprendere le ragioni che danno vita a un sistema di valuta complementare, è utile rifarsi al significato antico del denaro:
« Il denaro è un accordo all’interno di una comunità che accetta di utilizzare “qualcosa” come bene di scambio riconosciuto. »
Le valute complementari si collocano come “sistemi di accordo” all’interno di una comunità e vengono utilizzate proprio a questi fini. Esse promuovono la pianificazione a lungo termine, stimolando i partecipanti al circuito a investire in attività produttive connesse, piuttosto che nell’accumulo di denaro e incoraggiano gli scambi e la cooperazione con la propria rete di aderenze, attraverso la circolazione del bene di scambio a cui, solitamente, viene attribuito un valore etico e ideale.
Fonte: https://it.wikipedia.org/wiki/Valuta_complementare
Bravi picciotti non mollate!! Trasgressione pura e coraggiosa per un paese a misura d’asino.
La moneta complementare può rappresentare una nuova opportunità per l’economia, per il mercato, per il territorio e per la community che la utilizza.
Di fronte alla crisi economico-finanziaria e alla galoppante disoccupazione aumentano i suoi utilizzatori che ne hanno appreso i vantaggi:
risparmio di costi e di liquidità
maggiore potere d’acquisto
maggiore semplicità e rapidità degli scambi e della distribuzione di beni, servizi e lavoro
RITORNO ALL’ECONOMIA REALE
“Il denaro è un anello di ferro che ci siamo messi al naso. Abbiamo dimenticato di averlo progettato noi, ed ora è esso che ci trascina” – Bernard Lietaer, economista e banchiere, creatore dell’ECU, moneta da cui nacque l’euro.
Secondo Lietaer, persone e imprese non competono per le risorse e i mercati, bensì competono per il denaro, sfruttando risorse e mercati per ottenerlo.
Le monete complementari nascono per riportare l’attenzione delle persone sulle risorse, sul lavoro e sulla produzione: e’ ora di tornare a ragionare in termini di economia reale e di valore aggiunto dell’attività lavorativa e imprenditoriale e non più in termini di finanza speculativa.
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MONETA COMPLEMENTARE DEL MONDO
La Moneta Complementare nel mondo
Nel mondo oggi esistono circa 5000 monete complementari utilizzate attraverso sistemi variegati in diverse comunità: alcune di esse si basano sulla concessione di crediti reciproci che non generano interessi, come quelli in moneta ufficiale, come il LETS (Local Exchange Trading System), nato negli anni ’70 e diffuso in Gran Bretagna e Australia; altri si basano sul tempo (attribuendo un valore alle ore di lavoro dei partecipanti al circuito), come le Ithaca Hours negli Stati Uniti dal ’90 o le banche del tempo.
Per alcuni la moneta complementare è diventato un business ad elevata utilità sociale, come nel caso della Wir Bank svizzera nata come cooperativa con l’obiettivo di sopperire alla crisi del ’29 e concede crediti in moneta complementare Wir di cui ne usufruiscono circa 60.000 imprese che vogliono fronteggiare le crisi di liquidità e agevolare gli scambi.
In Belgio circa 5.000 commercianti accettano pagamenti in RES, moneta complementare utilizzata da oltre 100.000 consumatori attraverso un’apposita card simile alle carte prepagate ricaricabili.
In Italia dal 2001 è attivo il network BexB, modello italianizzato del Wir, dove circa 2600 imprese acquistano e vendono beni e servizi senza esborso di denaro, ma attraverso un sistema di crediti e debiti commerciali in a tasso zero in moneta complementare EuroBexB, l’unità di conto che regola le transazioni nel circuito.
Da qualche anno è nato lo SCEC (sconto che cammina), moneta complementare rappresentata da biglietti, emessi dall’associazione ARCIPELAGO SCEC, che fungono da buoni sconto sul prezzo riutilizzabili successivamente.
Alla luce di questa proposta, seguita dai tanti accorati commenti + o – positivi, si potrebbe avere conferma che Castelbuono sia sempre pronta alle novità, all’innovazione, alla ricerca e alla scoperta delle soluzioni più brillanti (…e questa in particolare riguarderebbe il suo riscatto economico-commerciale in termini di ricchezza). Ma come la mettiamo con la notizia di Castelbuono Live che la diaspora dei giovani dai paesi delle Madonie ha colpito pesantemente proprio Castelbuono? Siamo sicuri che la situazione di profonda crisi (di valori, quelli veri, non effimeri!) si superi semplicemente emettendo “voucher” di moneta locale?
E’ praticamente un proclama! Un qualcosa che faremo, “se…”.
“Se non…”, niente, un facemu nenti!
Se non per il fatto che la stampa l’Ente Sovrano Comunale (voglio proprio vedere l’amministrazione che sarà “politicamente” in grado di farlo nel contesto legislativo vigente), questa iniziativa esiste già in tutto il tessuto economico nazionale, si chiama SCEC , la Solidarietà ChE Cammina portata avanti dai cittadini costruttori di un nuovo modello socio-economico. Ben 5 anni fa lo spiegammo a Luigi, proprio a Castelbuono https://www.youtube.com/watch?v=6LP8fBweVYA
Scusate la domanda: ma perchè nell’immagine a corredo dell’articolo c’è proprio lo Scec? Di questa Corona Castelbuonese concretamente cosa esiste, solo un’idea? Almeno pubblicate un regolamento di emissione, altri dettagli.. no soltanto per valutare la bontà dell’iniziativa lo chiedo.
Saluti
Dimenticavo:
http://www.arcipelagoscec.org
cosa c’entra lo Scec ? bellissima realtà sicuramente, ma qui si parla di Moneta LOCALE !
Favorire l’economia locale, aumentando fatturato dei nosti esercenti e potere d’acquisto dei cittadini (da spendere in loco…) .
Se un Castelbuonese ha Scec che potrà agevolmente spendere anche e soprattutto altrove…! dove sta il beneficio per il nostro Comune?! potrebbe addirittura essere controproducente: lo Scec viene accettato in molte attività del tutto il Territorio Nazionale e Regionale, sarebbe solo un incentivo a spendere maggiormente fuori! AUTOGOOOL!
non se ne era parlato già anni fa ?