Nota informativa: oltre 3 milioni di euro per finanziare il recupero dell’ex cine- teatro le fontanelle di Castelbuono
(Riceviamo e pubblichiamo)
Oltre 3 milioni di euro per finanziare il recupero dell’ex cine- teatro le fontanelle di Castelbuono Nella giornata di sabato, 16 gennaio 2021, è stato presentato online il progetto esecutivo di “recupero e ristrutturazione dell’ex cineteatro le Fontanelle, finalizzato alla costituzione di uno spazio polifunzionale”. Nel corso della diretta sono intervenuti il Sindaco Mario Cicero e l’arch. Pierpaolo Monaco in rappresentanza del gruppo di progettazione Studio Associato A.I.G.
Come abbiamo in più occasioni avuto modo di ribadire, questo progetto è il frutto della pianificazione e degli interventi delle diverse amministrazioni e consigli comunali che si sono avvicendati nel tempo.
Nei giorni scorsi è arrivato il decreto di finanziamento dell’opera da parte della Regione Siciliana, in parte finanziata con le risorse del Patto per il Sud a cui si aggiunge il nuovo finanziamento ottenuto da questa Amministrazione, che consentirà di completare l’opera per una somma totale di € 3.316.637,83.
Gli uffici del Comune sono già a lavoro per espletare tutte le procedure necessarie all’appalto per poter avviare i lavori nei prossimi mesi.
La nuova opera pubblica che verrà realizzata al posto dell’attuale mostro consegnerà al paese un edificio in armonia con il contesto urbanistico e paesaggistico di piazza Castello, uno spazio a servizio delle attività culturali che la comunità oggi richiede: rappresentazioni teatrali, concerti, proiezioni, mostre, convegni, seminari, esposizioni.
Contestualmente alla realizzazione dell’opera verrà definito l’allestimento interno, e ringraziamo quanti in questi giorni si sono fatti portatori di proposte tecniche in funzione alla loro esperienza e professionalità nelle varie forme artistico-culturali che la struttura potrà accogliere.
Invitiamo quanti non ne abbiano avuto la possibilità a rivedere la presentazione al seguente link
https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=315599486513285&id=488059021563083
Siamo consapevoli dell’attenzione della comunità castelbuonese nei confronti del mondo del teatro e – aggiungiamo noi – della musica, dell’arte e della cultura in generale; per questo motivo riteniamo che il progetto, completato dagli interventi di allestimento interno, sia adeguato a rispondere a quella attenzione attraverso gli elementi fondamentali quali il palco modulare, estendibile in altezza fino a 140cm e dimensioni fino a circa 60mq, adattabile in base alle varie esigenze (dalla massima estensione nel caso di rappresentazioni teatrali o concerti, a una intermedia nel caso di convegni o seminari, fino a scomparire nel caso di proiezioni cinematografiche o mostre); la modularità del palco consentirà anche di aumentare o diminuire, a seconda delle esigenze, la capacità di posti a sedere che verranno realizzati con poltroncine fisse a terra ma facilmente rimovibili; già nel progetto esecutivo sono previste le attrezzature sceniche di base come l’americana e i supporti per gli impianti sonori e di illuminazione, che saranno implementate in fase di allestimento con la previsione di strutture sceniche leggere a scomparsa, come il sipario, le quinte e il fondale, consentendo la piena funzionalità per le rappresentazioni teatrali e – grazie alla mobilità delle stesse – l’adattamento della sala a tutte le esigenze funzionali diverse da quelle teatrali, quali attività concertistiche, convegni, mostre d’arte, proiezioni cinematografiche.
Siamo a pochi passi dalla realizzazione di una delle più importanti opere pubbliche che qualificherà la piazza e una parte significativa di area area castellana, e che potrebbe segnare il futuro della vivace produzione culturale castelbuonese.
L’Amministrazione comunale
3 milioni di euro per un tetto, 4 muri ed una strada. Bravi. Chapeau! Il bello è che sono convinti.
questo progetto fa schifo, buttare nel cesso oltre tre milioni e distruggere i sogni di nuove e vecchie generazioni, siete ancora in tempo per rimediare stracciate il progetto
si è scordato la strada per portare le vettovaglie con i furgoni e per raggiungere case private, le cucine nel foyer e le abbuffate nella sala e la vivacità di tutti quelli che avranno bevuto dieci calici a testa.
CONSIDERATE SE QUESTO E’ UN UOMO
Non vogliamo contestare in un commento tutte le NON verità affermate in questo post, come quella di definire un palco una sopraelevazione di pannelli modulari senza aver previsto la benché minima progettazione di infrastruttura scenica.
Ma, per aprire gli occhi ai castelbuonesi, per una la dettagliamo. In questo post si dice testualmente: “Contestualmente alla realizzazione dell’opera verrà definito l’allestimento interno”
Ma non provate vergogna a sostenere questo, quando in tutti gli elaborati riferiti agli arredi il progetto esecutivo (ovviamente quello con doppia firma elettronica del RUP e del progettista), riporta testualmente: “N.B. La fornitura degli arredi non è prevista in questo progetto e quindi nell’appalto”?
O dobbiamo pensare che non abbiate mai letto il progetto esecutivo con attenzione?
Di seguito la foto tratta da uno degli elaborati.
https://www.castelbuonolive.com/wp-content/uploads/2021/01/screenshot-prog-esec.jpg
Questa è una fake news, la foto da voi proposta si riferisce ad una vecchia edizione del quadro economico, revisione A, datata marzo 2020.
Successivamente sono state prodotte altre quatto ulteriori versioni del quadro economico e l’ultima, la revisione E, datata novembre 2020 è quella presente nel progetto esecutivo approvato e finanziato.
Cordiali saluti
glielo ha detto il cavaliere Iano Monaco che le cose stanno così?
Quello della strada per le vettovaglie, della culla muraria e del tetto in rame?
Il progetto su cui si basa il Comitato è quello del 23 settembre 2020, con doppia firma digitale certificata, del RUP e del progettista.
Ce l’ha fornita l’amministrazione dietro richiesta di accesso agli atti.
Quindi, esimio signore, noi abbiamo il progetto approvato e se lei dice che si tratta di una vecchia versione le cose sono due: o lei mente spudoratamente nel penoso tentativo di mistificare o è stata fatta approvare una versione obsoleta (con la curiosa pretesa che ora lei pretende di rifarsi ad una versione successiva). Non sapremmo quale sia la cosa più grave.
Quello che sappiamo per certo è che questi giochetti con noi non attaccano e se ne accorgerà.
In tutta onestà tuttavia propendiamo per la prima ipotesi; anche perché, diversamente, invece di esibire come prova uno “stralcio del parere di approvazione” avrebbe semplicemente esibito il presunto progetto aggiornato.
Bisognerebbe evitare di fare illazioni.
Vi invito a consultare l’albo pretorio del vostro Comune dove, in data 30.11.2020, è stata pubblicata la D.G. di approvazione del progetto.
Cordiali saluti
Egregio signore,
proviamo a ripeterle, visto che probabilmente non è riuscito a comprenderlo ieri, che la versione del progetto esecutivo su cui ci basiamo viene direttamente dall’amministrazione committente, in risposta ad una formale richiesta di accesso agli atti fatta a ottobre 2020, e l’accoglimento della stessa solo due mesi dopo a dicembre (dopo l’approvazione del progetto esecutivo): due mesi di attesa motivati proprio con il fatto che il progetto fosse in divenire (vedi risposte iniziale e finale dell’amministrazione al link che pubblichiamo in calce).
Ora, a meno che lei non voglia sostenere che l’amministrazione abbia fornito una versione obsoleta, cosa che potrebbe configurare specifici profili di responsabilità per chi ha fornito i documenti, è evidente che ci siamo basati sulle carte più aggiornate, formali ed efficaci possibili. Quindi chi fa illazioni è solo lei.
Lei ci parla ancora di uno stralcio di “parere di approvazione” dell’amministrazione, che sembra un rimedio peggiore del male, visto che non può cambiare il disposto di un progetto esecutivo approvato e che comunque, ammesso e non concesso abbia qualche rilevanza formale, non cambia di una virgola la sostanza delle cose: non è stato progettato e non verrà realizzato un teatro con questo progetto.
Ecco, se vuole, contesti quest’ultimo concetto e saremo ben felici di seguirla (si fa per dire ovviamente).
https://www.castelbuonolive.com/wp-content/uploads/2021/01/Prot_Par-0021744-del-01-12-2020-Documento-risposta-scaled.jpg
https://www.castelbuonolive.com/wp-content/uploads/2021/01/Prot_Par-0018383-del-20-10-2020-Documento-scaled.jpg
Ora finalmente mi è tutto più chiaro!
1) Ho compreso che il Comune vi ha fornito l’ultimissima versione del progetto esecutivo (l’unica approvata, n.d.r.).
2) E’ quindi chiaro che se, “…per aprire gli occhi ai Castelbuonesi…”, continuate a sostenere la tesi secondo la quale “…la fornitura degli arredi non è prevista…”, evidentemente state facendo falsa informazione perché tali somme sono invece previste nel quadro economico del progetto che vi è stato consegnato.
Cordiali saluti
Egregio signore,
prima lei sosteneva che avevamo una versione vecchia del progetto; ora si è convinto che abbiamo l’ultima. È stata dura ma ce l’ha fatta. Tuttavia non è che dia proprio l’impressione di avere chiarito tutto.
Assodato che abbiamo l’ultima versione, nel quadro economico sono previsti, come arredi per il teatro:
• 72 poltroncine fisse e 170 smontabili; se le 170 “smontabili” non sono almeno imbullonate a terra, lei ci insegna che non sono a norme per spettacoli al coperto e, in questa ipotesi, sono inutili per il teatro
• Arredi per 5 camerini; ma nel progetto non ci sono camerini, c’è solo un “Camerone” per il personale che non può essere usato da altri, meno che mai dagli artisti
• Regia, luci e materiale di amplificazione non ben precisati; in assenza di uno studio illuminotecnico e acustico appropriato la loro completezza ed efficacia saranno casuali e risibili
• Arredi per il foyer e per la sala; non è chiarito cosa includono
• Ascensore esterno; può avere scopo nobile di facilitazione di accesso ma non è un arredo di scena
Sarebbero questi gli arredi che fanno decollare l’idea di teatro? E i camerini per gli artisti, a cui vengono preferiti i gabinetti pubblici? E il palco di almeno 90 mq? E l’infrastruttura per le scene teatrali? E Le quinte? E il sipario? I sistemi di posizionamento e sollevamento di scene e luci li appoggiamo sui pannelli flexstage? E l’arlecchino?
Manco un teatro da oratorio!
Ma c’è di più. Nello stesso progetto assodato come ultimo, è riportato, almeno in 3 elaborati (vedi allegati in calce): “La fornitura degli arredi non è compresa in questo progetto e quindi nell’appalto”. Ci risponda quindi, con la sua visione chiara, scevra da nebbia di intenti:
1) Se il quadro economico prevede gli arredi di cui sopra, pur se inadeguati, e gli elaborati dicono il contrario, non à plausibile il sospetto che sia solo un tentativo di salvare capra e cavoli in maniera maldestra per mettere fumo negli occhi ai cittadini?
2) Il progetto esecutivo punta a realizzare un teatro?
Attendiamo il suo prossimo intervento; non vorremmo che la storia finisca come quella dei pifferi di montagna, che andarono per suonare e rimasero suonati.
https://www.castelbuonolive.com/wp-content/uploads/2021/01/1-6.jpg
https://www.castelbuonolive.com/wp-content/uploads/2021/01/0-1.jpg
https://www.castelbuonolive.com/wp-content/uploads/2021/01/1-7.jpg
Di seguito la risposta alle vostre domande.
1) Ritengo sicuramente poco plausibile il vostro sospetto.
Mi sembra invece decisamente più plausibile il fatto che negli elaborati da voi citati sia semplicemente presente un refuso.
Tale ipotesi è avvalorata anche dalla circostanza che tutti gli elaborati da voi fotografati riportano la data marzo 2020 mentre il quadro economico (che prevede anche le somme per gli arredi e le attrezzature) riporta invece la data di novembre 2020 ed è quindi successivo.
2) Il progetto esecutivo punta a realizzare uno spazio polifunzionale, così come tra l’altro è evidente già nel titolo dell’opera “Recupero e ristrutturazione dell’ex cineteatro Le Fontanelle finalizzato alla costituzione di uno SPAZIO POLIFUNZIONALE”.
Cordiali saluti
La sua risposta alla prima domanda, al netto della difesa d’ufficio che le concediamo come doverosa nel gioco delle parti, avvalora ancor di più il dubbio da noi posto. Lei lo valuta poco plausibile, spiegando che forse è un refuso, ma non riesce ad escluderlo. Noi invece abbiamo ancora più elementi per considerarlo certezza. Si può considerare refuso un errore grammaticale, una parola omessa o in più ma non un concetto così forte e chiaro come quello di considerare fuori dal progetto e dall’appalto gli arredi. Un concetto che ricorre in tutti e tre gli elaborati che parlano di arredi. Inoltre, ultimo ma non per ultimo, il sospetto diventa certezza, avendo trovato nella Relazione tecnico-illustrativa le frasi:
“A servizio delle esigenze teatrali il progetto comprende un sistema dedicato di illuminazione e le predisposizioni per tutti gli allestimenti del palco scenico, che saranno acquisite con un distinto finanziamento.”
“Con apposito finanziamento si potrà realizzare un ascensore esterno per collegare all’attuale Belvedere la zona antistante l’ingresso al Foyer in modo da consentire anche ai disabili di accedervi”
Quindi l’affermazione dei tre elaborati, alla base del nostro sospetto, non può essere un refuso dato che anche la Relazione tecnico-illustrativa riporta la scelta di non includere nel progetto quegli stessi, insufficienti, arredi previsti nel quadro economico. È solo un rimedio dell’ultimo momento che lascia il tempo che trova.
Peraltro ci chiediamo, e approfondiremo certamente la cosa, se una contraddizione palese di questo tipo all’interno di un progetto esecutivo, non esiga la correzione e un nuovo iter di approvazione.
Per finire la ringraziamo per la sua indiretta e implicita ammissione che non sarà realizzato un teatro: rispondendo che farete un centro poli-funzionale lei conferma, se ce n’era bisogno, che il progetto non punta al teatro. Rispetterete il volere scellerato dell’amministrazione ma calpesterete l’anima di quei luoghi e dei castelbuonesi che vogliono il teatro. Riflettete: vi conviene passare alla storia come braccio esecutivo di chi vuole snaturare l’aspirazione di un paese?
Signor Carruba ma cosa è successo? Ieri sera tutti aspettavano col suo ormai consueto commento delle 18. E invece? Ha avuto un impedimento? E’ stato poco bene? Ci faccia sapere.
Cordiali saluti
Che ora le sia tutto chiaro, come dichiara nel commento sotto, riesce difficile da accettare. Lei evidentemente si allena per riuscire così male. E vi riesce benissimo altrimenti il raffinato progettinista ogni sera non le darebbe l’ingrato compitino di fare l’ariete. Ogni sera lo stesso compitino, come facevano i maestri di una volta che assegnavano da scrivere cinquecento volte la stessa parola, fino a quando non entrava in testa. Forza che mancano 496 tentativi
sarebbe possibile sapere a che punto sono le autorizzazioni (sovrintendenza in testa) degli enti, senza le quali ovviamente l’opera non è cantierabile?giusto per capire meglio tutti
in conferenza è stato dichiarato che il progetto è cantierabile e che ha tutti i visti necessari per la realizzazione. Manca solo la gara.
mah…mi piacerebbe se le autorizzazioni fossero rese pubbliche. io ho onestamente qualche dubbio.
le autorizzazioni sono pubbliche, basta chiederne copia e pagarne la riproduzione
Ma lo sapete che nell’armata russa c era un Andrei Skurò sta finendo manca quasi un anno
Mi hanno superato!
Comunque non dimentichiamo che la struttura è stata modificata, non rispetta più la sua forma originale, proprio lo stesso lavoro fatto alla casa comunale con il rialzo del tetto e modifica della struttura, e creazione di una mansarda Ora mi chiedo o sono opere abusive, o la sovraintendenza vede e svede , o fanno solo ciò che vogliono. Io aporofondirei in maniera giuridica legale la situazione. Qualcosa come sempre non torna.
Si denunciano i cittadini per una finestra, si mandano multe per infissi e poi rimaniamo colpiti da cotanta bruttezza in zona sottoposta a vincolo????
tutto il territorio di Castelbuono è sottoposto a vincolo e non è detto che la struttura di un edificio non si possa modificare. Le opere pubbliche poi seguono binari leggermente diversi con la possibilità di andare in deroga al piano regolatore. La Soprintendenza (con la P e non con la V) certamente vede e svede ma forse anche qui si da la caccia ai fantasmi.
La questione è diversa: ad una parte dei castelbuonesi evidentemente non piace ciò che è stato progettato, è il caso di cambiare progetto anche a costo di perdere il finanziamento? ci sarà mai un progetto che piaccia a tutta la popolazione? Personalmente l’aspetto esterno non mi dispiace, di certo non è un teatro ma un edificio polifunzionale, una sorta di doppione del centro sud di corso Umberto. Forse una diversa distribuzione interna volta ad adattarlo all’uso teatrale mi convincerebbe di più ed otterrebbe anche i favori degli appassionati di teatro. Ma non mi sembra ci sia più spazio per le discussioni ne che l’amministrazione sia disposta a concederne.
Ti ostini e vi ostinate l’allegra brigata della maggioranza a insistere su quello che il popolo Castelbuonese non vuole . Vi fermeremo col sorriso!!!!!
Delusa e curiosa. Delusa…ma sicuramente più di me lo sono i tanti che da anni aspettano e sognano un Teatro vero e non un luogo, perché di luoghi “comuni” e adatti ad ospitare mostre, convegni e concerti in giro ce ne sono ….Castelbuono era in attesa di un Teatro in cui i tanti artisti, figli di questa comunità, potessero esprimersi, far vivere la loro arte e tramandarla alle successive generazioni, assieme al “luogo Teatro” che più di ogni altro si presta allo scopo. Curiosa…se questo luogo deve ospitare l’arte e la cultura ma agli artisti non piace, perché ci si ostina a non ascoltare la loro voce? Con quale stato d’animo si procede per la propria strada, conoscendo il disappunto e la delusione dei numerosi gruppi che hanno tentato e tentano i tutti i modi di evitare un errore irreparabile? Certo 3 milioni di euro sono davvero tanti se il prodotto finale non risponde allo scopo! MEDITATE GENTE! MEDITATE!
Nella diretta FB, è stato chiesto agli ascoltatori di non offendere il lavoro dei progettisti…da non addetto ai lavori non mi permetterei mai di farlo ma una riflessione sorge spontanea…se ognuno di noi dovesse costruire o ristrutturare casa e decidesse di chiamare un progettista, chi deciderebbe a cosa destinare gli spazi e a quali esigenze dare priorità? Ognuno risponda per sé! Nel caso in questione, a mio parere, non solo non sono stati coinvolti i possibili fruitori dello “spazio” ma si continua a ignorare le loro richieste e a ritenerle capricciose. Continuo a non capire perché nell’amministrazione della “cosa” pubblica ( comune) non si debba tenere conto del parere della comunità e dei soggetti coinvolti.
No, sig. Riflettendo. E’ andata così.
Ci sono stati alcuni facinorosi che hanno cominciato a scrivere cose del tipo “complimenti per il progetto”, “è un bel progetto”. “Bellissimo progetto”. Al che dalla regia in maniera responsabile hanno chiesto cortesemente ai provocatori di non continuare a offendere il lavoro dei progettisti.
Da Riflettendo a Riflettore…il tema di Riflessione non cambia