Numerose le iniziative di solidarietà volute dalla Comunità Parrocchiale. Don Sapuppo:«crediamo fermamente nell’accoglienza dell’altro»
La solidarietà una volta tanto fa notizia. Ha suscitato notevole interesse, infatti, la donazione all’Ospedale dei Bambini di Palermo, da parte della Comunità Parrocchiale di Geraci Siculo, insieme all’Istituto Comprensivo di Geraci e alle Comunità San Pio e Sant’Antonio, di un elettroencefalografo portatile. Il gesto è stato reso possibile grazie all’appello lanciato durante il consueto concerto natalizio, svoltosi nella Chiesa Madre di Geraci e tenuto insieme dai ragazzi della Scuola, dal Coro Parrocchiale e dai ragazzi ospiti delle Comunità San Pio e Sant’Antonio. La raccolta fondi ha così fruttato la somma di 1000 euro con la quale è stato possibile comprare il costoso strumento diagnostico e farne dono alla struttura ospedaliera che ne era priva.
La bella vicenda ci ha spinti ad approfondire la tematica della solidarietà e abbiamo chiesto al Parroco di Geraci Siculo, Don Francesco Sapuppo, d’illustrarci le altre attività del genere portate avanti nella sua Parrocchia. Abbiamo scoperto, così, un vero e proprio fiorire di iniziative solidaristiche.
«Cerchiamo di fare solidarietà con semplicità e senza clamore – ci dice il Parroco – ma soprattutto non con parole vane, bensì concretamente e con i fatti. Grazie alla collaborazione con la Caritas Parrocchiale, con i gruppi della catechesi, con l’Azione Cattolica e con varie altre realtà ecclesiali, il cammino parrocchiale, ormai da tempo, è scandito da una costante sensibilizzazione verso la solidarietà e verso l’aiuto ai fratelli che si trovano nel bisogno».
«Tutto si faccia tra voi nella carità», diceva l’Apostolo Paolo ai Corinzi, e proprio questo è stato il messaggio che si è voluto lanciare in occasione del concerto di beneficenza, svoltosi la scorsa estate nella Chiesa Madre di Geraci, organizzato dalla Caritas Parrocchiale in collaborazione con la locale Associazione Coro Polifonico Res Mirabilis.
«Il ricavato della raccolta fondi – ci dice ancora il Parroco – è stato impiegato per delle offerte e per l’acquisto di medicinali a favore della Missione Speranza e Carità di fratel Biagio Conte a Palermo, e a favore della Casa di Accoglienza Maria SS. di Gibilmanna dei Frati Cappuccini, presso la parrocchia S. Francesco di Cefalù, guidata da fra Aurelio Biundo”.
Il legame con le due nobili Missioni citate, peraltro, si va rafforzando anno dopo anno, grazie all’attenzione particolare mostrata da sempre da parte geracesi per le necessità degli ospiti di quelle realtà. Ma – e questo è un segnale importante – soprattutto le giovani generazioni, inaspettatamente, si mostrano inclini a compiere autentici gesti di solidarietà verso chi si trova in difficoltà, segno che la cultura dell’aiuto al prossimo non è fuori moda.
«Ogni anno, durante il periodo natalizio – precisa il Parroco – facciamo una grande raccolta di viveri, molto attesa dai fedeli, che poi vengono devoluti agli Enti di cui vi ho detto. Aggiungo anche che i ragazzi che si preparano a ricevere la Prima Comunione e i giovani che si preparano al Sacramento della Cresima, insieme alle loro famiglie, ogni anno mettono in atto anche loro una donazione di viveri, come segno di condivisione nei momenti di festa. Adesso, per esempio, anche i ragazzi dei gruppi di catechismo parrocchiale e di Azione Cattolica stanno facendo una piccola raccolta in Quaresima, a favore dei bambini africani affetti da tracoma oculare».
Il sopracitato concerto di beneficenza è stata l’occasione propizia per annunciare alla Comunità anche l’avvio di un’altra importantissima iniziativa, destinata ad alleviare i disagi di chi si trova in gravi difficoltà.
«Grazie a una donazione di privati originari di Geraci e all’interessamento di alcuni nostri fedeli – ci spiega Don Francesco – la Parrocchia ha avuto la disponibilità di un Fiat Doblò, attrezzato per il trasporto dei disabili. È nostra intenzione metterlo gratuitamente a disposizione di quanti si trovano in difficoltà a causa della malattia, e degli anziani che soffrono il problema della solitudine e che, per esempio, non hanno a chi rivolgersi per raggiungere i luoghi di cura. Abbiamo adempiuto a tutte le pratiche burocratiche del caso e costituito una Commissione Parrocchiale che si occuperà di valutare la reale sussistenza dei requisiti di chi richiede il servizio. Si è anche costituito il Gruppo di Volontari “Elena Giovannone” che, insieme alla Caritas Parrocchiale, alle Confraternite geracesi e ai volontari delle altre realtà ecclesiali, gestiranno materialmente il trasporto. Contiamo, pertanto, di attivare a breve il servizio che darà sicuramente un ulteriore impulso alle attività solidaristiche della Parrocchia».
Non mancano neppure, ovviamente, occasioni d’impegno tangibile su tematiche care alla Chiesa e molto attuali, come quella dell’aborto.
«Abbiamo accolto l’invito di Papa Francesco e della Conferenza Episcopale Italiana – ci dice Don Francesco – a un rinnovato riconoscimento della persona umana e a una cura più adeguata della vita, dal concepimento al suo naturale termine. Quest’anno, quindi, per la prima volta, abbiamo deciso di aderire alla Giornata per la Vita. Insieme all’Associazione Life di Gangi, si è organizzata una raccolta fondi, attraverso la vendita delle piantine di primula, il cui ricavato servirà per finanziare dei progetti di aiuto alle donne in gravidanza sole, affinché non scelgano l’orribile via dell’aborto».
Ma una delle attività solidaristiche più importanti per tutta la Comunità geracese, attivata nei mesi scorsi, è stata quella dell’accoglienza dei profughi in fuga dagli orrori e dalle violenze delle terre martoriate e tormentate dalla guerra.
«Da qualche mese è stato istituito un centro di accoglienza presso la struttura parrocchiale di Sant’Antonio di Padova, sita accanto alla Chiesa Madre. La Parrocchia – precisa ancora Don Francesco – ha messo a disposizione per questo progetto alcuni piani del complesso, che ci siamo accorti essere perfettamente agibile, oltre che adeguato alle normative vigenti in materia. Così ne è stata affidata la gestione a una cooperativa sociale di giovani geracesi, qualificati e impegnati in questo campo. I profughi sono tutti dei minori non accompagnati, affidati alla Comunità Sant’Antonio secondo intese con le strutture nazionali e regionali preposte all’accoglienza, nonché sulla base di protocolli di collaborazione con la Prefettura di riferimento».
Il quadro d’insieme che viene fuori dalle attività portate avanti dalla Parrocchia e dalle realtà che collaborano con esse è veramente confortante. Stupisce, infatti, come una piccola Comunità come quella di Geraci possa essere così attiva e così sensibile verso le necessità di chi si trova in difficoltà.
«La nostra è sicuramente una piccola Comunità – conclude il Parroco – ma che crede fermamente nella vera accoglienza dell’altro. Siamo una realtà di credenti che cercano sinceramente di operare per una via di bene. Certamente non mancano gli ostacoli ma il cammino del bene è da perseguire sempre. In questo crede la Comunità geracese».
Fonte: www.ilcaleidoscopio.info