PD Castelbuono, affidamento dei cani randagi: è il caos

Tutto era iniziato con il comunicato del sindaco che trionfalmente annunciava grandi risparmi sul mantenimento dei cani randagi al rifugio convenzionato di Isnello. Rivelammo subito che la realtà era diversa da quella che ci era stata raccontata e in quella occasione denunciammo (politicamente) anche l’ingiusto contributo di 800,00 euro erogato a chi prendeva in adozione un cane di proprietà del comune di Castelbuono. La questione venne discussa in consiglio comunale, in seguito ad una interrogazione del gruppo “Castelbuono in Comune”, alla quale seguì una scarna e lacunosa relazione del comandante dei vigili urbani, letta dal sindaco proprio in consiglio comunale. Ci saremmo aspettati che la situazione tornasse nel rispetto delle regole, ma ad oggi è il caos.

Da poche settimane abbiamo appreso con sgomento della morte di Totò, cane affidato e per il quale, solo pochi giorni fa, è stato erogato all’affidatario il contributo di 800,00 euro. Ciò dimostra che non ci sono stati i controlli necessari neanche di fronte allo spiacevole evento. Il fatto non è stato commentato né dall’Amministrazione comunale né dall’associazione di volontariato, dalla quale ci saremmo aspettati un atteggiamento diverso a tutela degli animali.

Abbiamo letto tanti messaggi di indignazione e anche di rabbia sia sui social che in privato, di tanti cittadini che non ne possono più di questa situazione al limite della decenza e certamente fuori controllo. L’Amministrazione comunale continua a pagare chi adotta un cane per il fine di prendere il contributo, sperperando in questo modo i soldi pubblici e dando una educazione sbagliata alla lotta contro il randagismo, senza avere dato seguito a quanto aveva detto il sindaco in consiglio comunale e cioè che l’Amministrazione comunale avrebbe fatto molti progetti per sensibilizzare contro l’abbandono dei cani. Tace l’associazione di volontari che continua a prendere cani randagi senza attivare la trafila legale, prassi che avevamo messo nero su bianco nei mesi scorsi. La situazione è dunque un caos amministrativo, economico e culturale senza precedenti. Noi crediamo, invece, che debba essere tolto il contributo che si è rivelato solo un terribile marchingegno, usato solo per fini non certamente di amore per gli animali. Inoltre, è del tutto evidente che siano mancati i controlli e sarebbe giusto che venisse sollecitata anche l’azienda sanitaria provinciale affinché possa fare chiarezza una volta per tutte.

Invece di premiare chi non lo merita con un regalo da 800 euro, proponiamo che il contributo venga dato a tutti quei cittadini che, non avendone la possibilità economica, vogliano sterilizzare il proprio cane. Chi adotta un cane randagio, infatti, lo fa per motivi, moralmente e anche sentimentalmente, certamente superiori. Il fallimento dell’erogazione del contributo non può essere la condanna per chi, al contrario, non ha mai chiesto nulla. E’ giunta l’ora di fare chiarezza, di fermare lo sperpero di soldi pubblici, di impedire di utilizzare gli animali bisognosi come strumento per intascare gli 800,00 euro, ma anche di fare i controlli obbligatori, anche per quei randagi presi in stallo dai volontari e nei confronti dei quali non viene rispettata la legge regione n. 15 del 2000 ed il decreto del presidente della regione n. 7 del 2007.

I cittadini onesti che rispettano la legge, lo meritano.
Il Coordinamento del Circolo PD

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