PD: “Un concorso per rinnovare i valori della Liberazione dal nazifascismo”

[LIVESICILIA] – Nel 76° anniversario della Liberazione dai nazi fascisti il PD Sicilia lancia una iniziativa rivolta agli studenti delle scuole medie siciliane, per infondere e rinnovare i valori che condussero alla sconfitta dei nazifascisti e alla Liberazione con la successiva nascita della Repubblica.
Agli studenti delle scuole medie siciliane verrà chiesto di svolgere un elaborato (lunghezza massima una cartella Word, carattere corpo 12) su questo tema: La Resistenza contro il fascismo e il nazismo è stata, in Italia e in Europa, – così come ha detto Pietro Calamandrei – una rinascita morale prima ancora che una scelta politica. Rifletti sull’argomento, mettendo in evidenza il significato più autentico della Resistenza, che dovremmo riscoprire e porre al centro del 25 aprile.
“In un’epoca così difficile e dura, anche a causa dell’epidemia da coronavirus, in cui “resistere” è prioritario così come lo è non dimenticare – e quindi rilanciare – quei valori e quei princìpi fondamentali che oggi qualcuno tende a sminuire, abbiamo deciso di lanciare questa iniziativa – spiega il segretario Dem, Anthony Barbagallo -, anche attraverso i social, rivolta essenzialmente ai giovani studenti di oggi, coloro che saranno la classe dirigente di domani. Ai primi tre classificati verrà regalata la possibilità di svolgere l’attività parlamentare per una giornata intera al fianco della deputazione regionale del Partito Democratico all’Assemblea Regionale Siciliana. Un modo per riscoprire i valori fondanti della Costituzione, partendo dalla Lotta di Liberazione, e avvicinare al contempo i giovani alle istituzioni e alla attività parlamentare”.
In palio anche libri sull’argomento come: “Ribelli in fuga” di Tommaso Percivale, Einaudi Ragazzi (dai 12 anni), “La Resistenza dei Fratelli Cervi”, di Annalisa Strada e Gianluigi Spini, Einaudi Ragazzi (dai 13 anni), “Una partigiana di nome Tina”, di Anselmo Roveda e Sandro Natalini, Coccole Books (dai 10 anni).
I lavori – corredati da nome, cognome, scuola e classe di appartenenza, comune e recapito telefonico – potranno essere inviati all’attenzione del ‘Dipartimento Scuola-PD Sicilia’, entro il 30 aprile alle ore 20 alla seguente casella di posta elettronica: ilnostro25aprile@partitodemocraticosicilia.it
Si raccomanda di parlare solo di quello che è successo fino al 25 Aprile. Vietato parlare di quello che successe dopo. Vietato da 76 anni e vietato per i prossimi tre secoli.
(Ed adesso scatenatevi pure a bombardare di insulti questo post)
magari te ne occupi tu di quello che è successo prima con la tua equidistanza fascista
vedi purtroppo questo dimostra che quella pagina non l’abbiamo ancora elaborata per consegnarla alla storia. la violenza politica è violenza politica, solo che purtroppo la sinistra ha speso decenni a indottrinare sullo squadrismo fascista, esistitto,raccontandone nei dettagli le nefandezze, però sulle esecuzioni sommarie post 25 aprile, sullo stupro di massa subito dalla Petacci, sulla volante rossa, su tutti i criminali che si misero il fazzoletto rosso (come prima altri se non gli stessi si erano messi la camicia nera) nessuno o pochi hanno potuto o voluto scrivere. Gli assassini nel triangolo rosso nell’emilia comparvero sui giornali solo post 1989. Prima il partito comunista aveva un controllo su cultura e intellettuali tali (ricordo istituti universitari di professori tutti di fede comunista, però poi abitavano nei “parioli”) tale che vigeva una censura. Le vittime sono tutte vittime, e se vogliamo elaborare la nostra storia dobbiamo parlarne.
ed aggiungo, benchè i libri di storia raccontino l’epica della resistenza, che l’Italia l’hanno “liberata” le forze militari alleate, La resistenza, specie quella di stampo comunista, voleva sostituire al totalitarismo fascista quello comunista
La tua libertà, Antonio, anche per dire quello che dici è grazie ai valori affermati dalla lotta per la liberazione.
Senza i cannoni, i bombardamenti ed i carri armati degli americani ben poco avrebbero potuto il coraggio, i fucili e gli attentati dei partigiani per scacciare i nazisti dall’Italia. Solo gli stupidi non lo capiscono. Ma questo ci raccontano da oltre settant’anni e per questo in tanti ancora oggi ci credono.