Pensieri e parole

Il titolo vuole rivolgere un umile omaggio ad uno dei grandi della musica leggera italiana anche se lascia intravedere la fattispecie alla quale, quanto segue, si impronta appropriatamente: pensieri e parole, la cui condivisione è un optional ma la cui natura genuina è garantita.

Ritorniamo a scrivere sui protagonisti del panorama elettorale di Castelbuono (veri e presunti), sui relativi avvenimenti (sempre veri) e sul nostro modo di interpretarli (soggettivo ma sincero). Speriamo che il nostro contributo sia gradito e utile: d’altra parte lungi da noi l’obbligare chicchessia a leggerci o il rivendicare approvazioni non sentite. Ammettiamo che saremmo falsi se dicessimo che non ci fa piacere sapere di essere letti ma va detto che il nostro obiettivo principale non è piacere ad ogni costo; piuttosto vogliamo far sentire, a chi ha voglia di ascoltarla, una voce libera (consentiteci questa presunzione ma questo è fuori discussione), seppure con un minimo sindacale di soggettività.

E’ arrivato anche il momento di spendere qualche parola sull’identità di Maurizio Cangelosi. Ernest Hemingway diede al un suo libro, a nostro modesto parere il più bello, il titolo “Per chi suona la campana”, riprendendo un verso del poeta inglese John Donne: “E allora, non chiedere mai per chi suoni la campana. Essa suona per te”, con il significato che ogni campana che suona riguarda tutta la comunità di simili. Ecco, anche noi vorremo che non vi chiedeste chi è Maurizio Cangelosi perché forse Maurizio è anche un pezzetto, piccolo a piacere, di ognuno, ovviamente considerando solo la comunità di chi ha la voglia e la bontà di leggerlo. Quindi, se è per soddisfare una intima curiosità, continuate pure a chiedervi chi sia Maurizio Cangelosi. Diversamente seguite il nostro consiglio: lasciate perdere e, se volete, leggetelo soltanto. Tra l’altro, last but not least, ciò che diciamo rispetta oggettivamente tutti i canoni di legittimità e, in definitiva, ha responsabilità netta e non trasferibile.

Concludiamo questa premessa, fuori contesto rispetto al consueto, chiarendo che tutti i nomi circolati finora, circa la nostra identità, sono completamente fuori bersaglio. Abbiamo anche incassato la conferma di come non sia poi difficile soddisfare i  puristi dell’identità dei post, anche se i post hanno solo uno pseudonimo.

Ciò premesso, torniamo ai nostri consueti argomenti.

Mario Cicero ha presentato formalmente il suo schieramento, nominando lo staff dirigenziale del suo movimento “Democratici per Castelbuono”, rigorosamente per acclamazione diretta, il metodo democratico che lui preferisce dato che elimina alla radice discussioni, indecisioni e sorprese. La dinamica della sua candidatura e quella della scelta dei membri del coordinamento, legittimano un dubbio circa il fatto che un nome tra “Acclamatori per Castelbuono” e “Firmatari per Castelbuono”, poteva essere più appropriato per il movimento. Magari lo poniamo come interrogativo ai nostri lettori. Per il resto ci tocca di riportare che questo candidato sindaco continua a mettere a dura prova, a colpi di post sul suo profilo facebook, la sua stessa candidatura. Nell’ultima settimana 2 post, in rapida sequenza, potrebbero aver sgretolato lo zoccolo duro dei famosi 723: i post, dopo un percorso grammatico-sintattico abbastanza accidentato e un contenuto tortuoso, tanto che al suo cospetto il percorso della Cefalù-Gibilmanna sarebbe più dritto del rettifilo di “Linati”, sembrerebbero  chiedere –il condizionale è d’obbligo perché tutte le curve del discorso ci hanno davvero scombussolato- nel primo, all’attuale sindaco e al suo vice di autodenunciarsi, per aver sbloccato non adeguatamente, dopo decenni di giacenza che incidentalmente abbracciano anche i mandati di altri sindaci incluso il candidato del movimento Democratici per Castelbuono, la questione della zona artigianale. E Tummy, se ce n’era bisogno, ha risposto per le rime lasciandolo, come si suol dire, “Con le pive nel sacco”. Infatti, qualche giorno fa, ha reso più completo lo sblocco con improvvisa delibera  che ha assegnato gli ulteriori 2 lotti del contendere. Nel secondo post il candidato sindaco fa i complimenti ad Antonio Capuana per il coraggio di essere passato ad Andiamo oltre. Spiega anche che lui non se l’era sentita di rimanere lì, dato che lui aveva come obiettivo, oltre a quello di vincere -e su questo non avevamo dubbi- di governare la comunità. La necessità di quest’ultima precisazione non ci era molto chiara inizialmente, poi abbiamo pensato che probabilmente l’ha aggiunta ipotizzando che gli altri candidati sindaci invece, dopo aver eventualmente vinto, aspirassero ad andare a vendere ghiaccioli in Antartide. D’altra parte siamo quasi certi che prima o poi qualcuno dei 723 firmatari gli spiegherà come, nel suo caso, “A miegliu parola eni chiddra ca nun si dici”. Sempre nel primo post poi, riprende la litania del numero dei firmatari e del fatto che tutti costoro lo hanno quasi supplicato affinché lui si sacrificasse, di nuovo, a fare il sindaco, non solo di tutta la comunità ma addirittura di tutto il comprensorio madonita: bene questo numero è tornato ad essere 723, dopo il temporaneo passaggio, durante il comizio iniziale –e per questioni sceniche a quanto sembra- a 500. A proposito di questo valore, la cui esattezza ormai è un caso da trattato statistico-matematico, c’è da informare che potrebbe anche essere 396, valore dei mi piace della pagina facebook del movimento oppure quello, ad oggi a noi ignoto, del numero degli stessi iscritti al movimento.

A proposito di post ne abbiamo letto un altro interessante nella pagina facebook dei Democratici per Castelbuono: dice mirabilie del candidato sindaco ed è stato “autorizzato ad essere pubblicato” (cosa che potrebbe lasciar intendere che i post di contenuto opposto non lo siano abitualmente) quale genuina espressione della gente di Castelbuono. Ora, ognuno legittimamente può pensare ciò che vuole, per carità, ma è un po’ discutibile ritenere rappresentativo della gente uno, il cui legame con Castelbuono tra l’altro è  non noto, solo perché scrive un panegirico con motivazioni, di incerta condivisione, che mettono alla base della mancata candidatura con Andiamo oltre un complotto invece di accettare l’ipotesi più naturale, il rigetto arbitrario di un verdetto democratico.

Lo schieramento di Polizzotto (che assomiglia sempre più a un manipolo in cerca del reggimento) ha formalizzato il movimento “Uniti per Castelbuono” in un incontro per pochi eletti, che sembrava la pubblicità della famosa canzone “Io mammeta e tu” dell’indimenticabile Domenico Modugno. Come avevamo anticipato, il movimento cerca una sponda e ha rinunciato a presentare un candidato sindaco. Scelta fatta –dicono loro- per favorire le unioni (o riunioni); i malpensanti invece ci suggeriscono che la scelta ha qualcosa di “La volpe e l’uva” una delle più famose favole di Esopo. Ma attenzione, e lo diciamo seriamente: se Uniti per Castelbuono trova la sponda giusta –e soprattutto si rende conto che è una volpe che in questo momento non ha tante possibilità di uva- può tornare un reggimento temibile. Per il resto, come avevamo anticipato, se Marcello D’Anna è ancora in bilico, tra saltare il fosso, fare un passo indietro definitivo o restare dentro Uniti per Castelbuono (ma fonti informate affermano anche lui già abbia saltato il fosso), Uniti per Castelbuono ha nel frattempo perso, con certezza, Antonio Capuana, definitivamente accasatosi con Andiamo oltre di Lia Romè. In realtà il termine “definitivamente” suona un po’ come un ossimoro visto che lo stesso, nel giro di poco più di un mese, è passato da Tummy a Polizzotto e quindi da Polizzotto a Lia Romè: i malpensanti potrebbero quasi dire, “altro giro altra corsa”.  Ha già fatto l’ingresso ufficiale nel “Sancta sanctorum” di Andiamo oltre e lo si può ritenere ormai organico. Almeno fino a prova contraria data la frequenza dei suoi ripensamenti. Tanto che i fisici sembrano ritenerlo un’altra conferma del principio di indeterminazione di Heisenberg che, detto in parole semplici, afferma che non si può conoscere, contemporaneamente, la velocità con cui si sposta e la posizione corrente in cui si trova un elemento quantistico.

In proposito vogliamo fare due considerazioni: la prima, basata su voci informate che abbiamo raccolto, è che Antonio Capuana oggi possa avere una portanza, in termini di voti, residuale: vuoi perché una parte del bacino a cui ha attinto nella scorsa tornata elettorale ha perso il feeling motivante verso di lui, vuoi perché un’altra parte di quel bacino dicono sia stata sterilizzata, da Polizzotto, nello stesso momento in cui Antonio Capuana ha saltato il fosso, ops, ha ri-saltato il fosso.

L’altra considerazione è squisitamente nostra ed è indirizzata ad Andiamo oltre: abbiamo dato e diamo tuttora, istintivamente dobbiamo ammettere, un credito significativo a questo movimento, un po’ spinti dall’onda emozionale di una sfida caparbiamente combattuta e vinta contro chi metteva in discussione una candidatura democraticamente conseguita, ma soprattutto perché speriamo che questo movimento si orienti a conquistare gli elettori con programmi e proposte innovative, non con mosse da vecchia repubblica o meglio, da vecchio modo di perseguire il successo elettorale: beh, quello di cercare portatori di voti sicuramente non è un elemento innovativo. Ci perdonino gli strateghi di Andiamo oltre, ma riteniamo che debbano spostare il focus su argomenti importanti. Restano invero i Tavoli tematici, iniziativa sicuramente lodevole che dovrebbe portare al programma amministrativo. Aspettiamo a questo proposito di convincerci, a tempo debito ma non molto lontano perché il risultato sia efficace, che non si tratti solo di temi da dopolavoro e assumano sembianze di elementi portanti di un vero programma amministrativo. Vogliamo sperare, anzi sinceramente crediamo, che sarà davvero così, per scongiurare la possibilità, magistralmente descritta da Orazio, che la montagna partorisca un topolino, o che risultino la classica foglia di fico che nasconde assenze (o presenze) ingombranti.

Restando in tema di programma amministrativo, proprio in questi giorni i Democratici per Castelbuono hanno annunciato la partenza delle “Officine del presente …”; probabilmente assomigliano ai Tavoli tematici di Andiamo oltre e, al momento, ne sappiamo ancora meno rispetto a questi ultimi: sono  una dichiarazione di intenti che consente solo di rimandare il giudizio a quando avranno finalizzazione, con risultati concreti e con pubblicazione che, speriamo, sia a breve scadenza.

Quindi c’è Tummy che nelle ultime due settimane è stato molto attivo: comizi, delibere, atti pratici che tutti ormai conoscono. Trattandosi di fatti sotto gli occhi di tutti e diffusi con diversi mezzi, non conviene dilungarsi. Diciamo solo che, se in questi anni di sua amministrazione, Tummy si fosse sentito in perenne campagna elettorale e avesse operato come nelle ultime due settimane, non ci sentiremmo ora di escludere la possibilità che diventi sindaco per acclamazione (sempre a patto che compri il copyright dal legittimo possessore di questa modalità). Purtroppo la sua amministrazione non è stata affatto così fruttuosa, tutt’altro, anche se ostacolata da fattori esterni. Quindi l’acclamazione è soltanto una battuta e decisamente da escludere. Non escludiamo invece che, mentre Tummy è seduto sulla sponda del fiume (riprendendo l’immagine che abbiamo dato qualche settimana fa), sia aumentata la possibilità che passi davvero qualcuno dei suoi contendenti (Uniti per Castelbuono?), sceso a più miti consigli per oggettive difficoltà. Con questa ri-unione potrebbero riprendere quota anzi, a nostro modesto parere, potrebbero diventare lo schieramento da battere, esattamente per i motivi che abbiamo già avuto modo di chiarire tempo fa.

Infine, riguardo ad Allegra e all’incognita grillina, quest’ultima purtroppo sempre più incognita a parte qualche sussulto inane che non consideriamo nemmeno, non abbiamo nulla da aggiungere rispetto a quanto già detto in precedenza. Il primo, per quel che ne sappiamo in questo momento, può solo collegarsi per arrivare a qualcosa. I secondi, per natura refrattari ai collegamenti, sembrano appunto, in una sola parola, sconnessi, senza collegamento reale.

Abbiamo infine appreso che domenica 26 marzo Area di Servizio, il movimento di Tummy, presenterà il candidato sindaco (sempre ammesso che ci sia qualcuno, “da Pintorna a Cura a vurpi”, che abbia il dubbio su chi possa essere tale candidato); ci auguriamo però che si doti al più presto di un programma amministrativo. E’ su questo che si deve scegliere il sindaco, non sulle chiacchiere e sulle manovre che formano il consenso.

Maurizio Cangelosi

 

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