Per promuovere la cultura scientifica… La luna e i suoi segreti al Museo naturalistico Minà Palumbo di Castelbuono

(Di Mariangela Pupillo) Nell’idea che un museo debba essere un luogo di stimoli e non un mero contenitore di antichità, il 12 agosto 2019 il Museo naturalistico “Minà Palumbo” di Castelbuono e l’associazione di astrofili “Piazzi” di Isnello hanno organizzato nei suoi ambienti una serata all’insegna della scienza – sponsorizzata da Natura Exotica Project – che hanno opportunamente denominato “La luna e i suoi segreti”.

L’intento è stato quello di stimolare cittadini e turisti alla cultura scientifica che, nel nostro Stivale, rimane purtroppo ingiustamente confinata, appannaggio degli addetti ai lavori. Se, dunque, un museo se ne fa promotore, con i suoi mezzi e il volontariato di chi auspica di renderlo quanto più vivo, gli va tutto il plauso possibile, soprattutto se è capace, come accade, di incuriosire giovani e bambini.
L’occasione è venuta dal cinquantesimo anniversario dell’allunaggio, evento che, nel 1969, stupiva il mondo intero. Così, nei locali del complesso di San Francesco, una mostra con antiche carte astronomiche, acquerelli e disegni realizzati dal direttore del museo, dr. Francesco Toscano, arricchita da proiezioni video sulla storia degli sbarchi sulla luna attraverso il progetto Apollo, ha fatto da cornice ai momenti di osservazione con i telescopi, montati per l’accasione sia nel chiostro del museo che nell’antistante piazza.
La luna, protagonista assoluta della calda serata estiva, è stata osservata e fotografata attraverso i telescopi con tanto entusiamo. Non di meno hanno stupito Giove e Saturno. A qualcuno è scesa qualche lacrima, ma la microscopicità dell’essere umano a fronte della grandiosità dell’Universo suscita di queste emozioni.

L’argenteo satellite del nostro pianeta ha dato anche lo stimolo per la lettura di alcuni versi (autori Leopardi, Rodari e Ignazio Maiorana) e di un articolo sull’esigenza di far nascere poesia dalla scienza che lo scrittore ebreo Primo Levi, sopravvissuto ad Auschwitz – di cui si celebra nel 2019 il centenario della nascita – scriveva sul quotidiano nazionale “La stampa”, nei giorni che precedevano l’allunaggio del 1969.
Che dire di queste opportunità? Che sono belle perché stimolanti su tanti fronti, di cui quello culturale è soltanto uno. Dietro ci sono valori personali quali la passione, l’impegno, la voglia di mettersi al servizio degli altri, quelli che continueranno a creare benessere spirituale se ci saranno persone che, comprendendone la portata, decideranno di portarli avanti, contro la derive sociali che sono sotto gli occhi di tutti.

Un bel grazie per la multiforme serata di scienza va al dr. Francesco Toscano e al prof. Rosario Schicchi del Museo Minà Palumbo, ed al prof. Salvatore Capitummino che, assieme al dr. Toscano, qualificano l’azione dell’associazione di astrofili isnellese in tutto il circondario.

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