Perché noi tutti dovremmo ringraziare Sergio Barreca ed Enzo Sottile sugli orrendi lavori della cabina Russo
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Sui rovinosi lavori di restauro che hanno interessato la storica cabina dell’Enel Russo situata al km 14 della SS 286, angolo via Dante Alighieri via Principe Umberto si è aperta una scia di polemiche e diversi pubblici interventi.
Sulla specifica presa di posizione di Enzo Sottile, intervenuto a difesa del significato storico del manufatto, ha replicato il sindaco Cicero con argomentazioni sulle quali è opportuno spendere alcune valutazioni.
Il sindaco scrive che è stata la sua amministrazione a sollecitare l’intervento di manutenzione dell’ENEL e precisa che “il nostro ufficio Urbanistica giorno 14 febbraio alle ore 9,30, nel corso di un sopralluogo, verifica che non si stavano rispettando le prescrizioni indicate dalla Soprintendenza ai Beni Culturali, in merito al colore del prospetto”.
Sembrerebbe dunque che il comune si sia mosso solo in merito al colore, tuttavia già al 15 febbraio (come documenta un post su Facebook del concittadino Sergio Barreca, il primo a sollevare la questione) il manufatto si presentava privo della finestra, della scritta RUSSO e delle nicchie di isolatori che ne testimoniavano il suo passato quale cabina elettrica.
Aggiunge il sindaco che “la mattina del 15 febbraio il Responsabile dell’Urbanistica ha emanato un provvedimento di denuncia inviato a tutte le autorità competenti evidenziando tutto ciò” ovvero non solo il cambio del colore autorizzato ma anche la distruzione della finestra, della scritta e delle nicchie mentre il giorno prima l’Ufficio Urbanistica si era lamentato del solo colore.
Inoltre specifica il Sindaco che è stata emanata e notificata l’ordinanza n.19 del 18.02.2022 per il ripristino dei luoghi e cioè tre giorni dopo la polemica iniziata su Facebook da Sergio Barreca e due giorni dopo l’intervento di Enzo Sottile.
Tuttavia, il comune non ha dato alcuna notizia delle missive dell’Ufficio Urbanistica, così come è suo solito fare per ogni minima questione di rilevanza locale o internazionale, anzi i lavori di tinteggiatura della facciata sono continuati anche nei giorni a seguire sulla facciata prospiciente via Umberto I.
Pertanto come facevamo noi concittadini, e includiamo anche Sergio Barreca ed Enzo Sottile, a conoscere che anche il comune era in disaccordo con gli orrendi lavori effettuati? E ricordiamo che l’ordinanza è successiva ad ogni intervento che si è avuto sull’argomento. Quindi vanno pubblicamente ringraziati per avere posto l’attenzione di tutti sull’argomento.
Infine, è il caso di sollevare una domanda al sindaco: reputa pertinente indicare la tipologia e l’importo di un appalto attribuita ad un professionista che, appunto per il suo indiscusso valore curriculare, ha avuto l’onestà intellettuale di criticare un intervento di restauro orrendo?
La risposta gliela suggeriamo noi. No, e sarebbe il caso di finirla con questo metodo di affrontare ogni voce critica.
La cronologia degli eventi che hanno caratterizzato la vicenda della vecchia cabina Russo dimostra , inequivocabilmente , quanta poca attenzione sia stata data ai lavori durante la loro esecuzione. Il colore dell’intonaco così ,come la chiusura della finestra ,hanno fornito fin dall’inizio elementi già sufficienti per richiedere il blocco dei lavori e i successivi chiarimenti. Appare disgustoso oggi criticare due tra i più validi professionisti di cui Castelbuono può vantarsi ,cercando strumentali pretesti per annebbiare la loro rara sensibilità. Nel caso di Enzo Sottile ancora di più considerato che sarebbe stato più delicato attenersi alla risposta sull’argomento che aveva sollevato lasciando stare il resto che niente ha a che vedere con l’oggetto della discussione.
….prima non si poteva guardare…realmente non capisco il valore di un’opera considerata dai più storica, lasciata, abbandonata alle zampe dei colombi ed agli ibrattini che posavano uno sull’altro manifesti e cartelloni pubblicitari, pure dei cari defunti Castelbuonesi…questo perché se ne riconosceva il valore storico pensate un po’…oggi il bianco…sotto i raggi del sole si rende inguardabile per un vero e proprio fastidio ottico…è c’è spazio per tanti altri commenti ancora…indipendentemente da dove si è originata la concausa di questo misfatto…
Personalmente sarei felice se fosse indetta una gara fra writers (artisti di strada) per il recupero di un simile fatemi passare il termine “obbrobbrio” bianco che svetta li, all’ingresso del centro storico, offrendo lo squallore al turista giunto nel nostro bel paesello…una gara tematica così da ripristinare un pò di fard…
Cosa c’ entra l’ Urbanistica, già mortificata da una legge per la quale al padre putativo, il Prof. “Ordinarius” (Unipa), dovrebbe essere tolta la cattedra d’ insegnamento e subito attivare una impietosa indagine su didattica e ricerca nelle Facoltà di Architettura?
Per il volume della gabina propongo un grande murale avvolgente.