Petralia Soprana, aperta l’area museale: gli ori del Borgo più bello d’Italia si fanno ammirare

Aperta l’area museale: gli ori del Borgo più bello d’Italia si fanno ammirare.
Petralia Soprana, 10 aprile 2019Aperta l’area museale nella chiesa Madre di Petralia Soprana. Calici, ostensori, reliquari, pianete, piviali ed altre bellezze sono esposti, catalogati e accompagnati da schede descrittive. Gli ori del Borgo più bello d’Italia aspettano di essere ammirati. L’inaugurazione guidata dal parroco don Calogero Falcone è avvenuta alla presenza del Vescovo S.E. Giuseppe Marciante, del sindaco Pietro Macaluso, dei rappresentanti delle forze dell’ordine, di varie istituzioni e della comunità.

“Questa iniziativa – ha detto i Vescovo di Cefalù – si inserisce nel progetto che abbiamo denominato “Parco Culturale Ecclesiale delle Madonie e della Valle del Torto”. E’ un modo per contribuire alla valorizzazione dei nostri paesi mettendo a disposizione della comunità il patrimonio artistico delle chiese con l’obiettivo di creare sviluppo ed economia. Per far risorgere i nostri paesi bisogna investire sui beni culturali e su tutte le risorse presenti compresa la comunità che deve essere viva e deve continuare a tramandare ai posteri il proprio patrimonio culturale.”

Nella grande teca, allestita nella sacrestia, superbi si presentano i calici d’argento dorato sbalzato, cesellato e inciso e alcuni smaltatati che vanno dal XIV al XVI secolo. Di estremo interesse risulta anche la  “Croce  Astile”, importante  testimonianza  tipologica della produzione di argenteria sacra siciliana degli inizi del XV secolo. Singolari sono gli ostensori, sempre di argento sbalzato, cesellato e con parti fuse. Con decori neoclassici, si caratterizzano per le raggiere che testimoniano l’importanza liturgica del pezzo la cui funzione è quella della esposizione della eucaristia. La maggior parte delle suppellettili liturgiche recano il marchio della maestranze degli orafi e argentieri di Palermo. Caratteristici e di vari modelli sono i reliquari, particolare anche il “Turibolo” in argento sbalzato e cesellato degli inizi del XIX secolo. Vari i piviali, le tonacelle, le pianete di seta bianca e rossa e ricami in fili dorati e fili di seta policromi, del XVIII secolo. Di inestimabile valore  la pianeta in velluto operato del XVI secolo, da tanti indicata come elemento eccelso degli ori di Soprana.

Il sindaco Pietro Macaluso a nome della cittadinanza ha ringraziato S.E. Giuseppe Marciante e il parroco don Calogero Falcone per l’iniziativa che accresce l’offerta turistica di Petralia Soprana.

“Potere ammirare questi pezzi unici di argenteria e oreficeria – ha detto Macaluso – è un modo per far conoscere meglio il nostro paese e la sua storia. Apprezziamo particolarmente questa scelta perché l’apertura di quest’area museale si inserisce nel solco tracciato dall’amministrazione comunale che ha portando Petralia Soprana ad essere eletta il Borgo più Bello d’Italia. Una opportunità che ci auguriamo possa essere colta e sfruttata appieno.”

“L’apertura di questa area museale con la teca espositiva è l’inizio di un percorso. A breve infatti – ha annunciato don Calogero Falcone – apriremo l’accesso ai visitatori alla Torre Campanaria nuova da cui si può ammirare un panorama mozzafiato. Rendere fruibili i beni custoditi nella Chiesa Madre ci permette di ricordare a noi stessi le profondi radici cristiane della nostra comunità di Petralia Soprana; ci raccontano le nostre origini che ci interrogano su ciò che intendiamo fare di questo territorio e in ultimo, ma non perché meno importante, i vasi sacri e le suppellettili sono un valore aggiunto di cui la comunità di Petralia Soprana deve essere orgogliosa. Ritengo – conclude Don Falcone – che ogni azione buona deve essere generativa di bene e perché no di benessere e di bene-stare. Il nostro è un territorio che ha bisogno di ri-scoprirsi e di ri-amarsi per le tante e diverse opportunità che offre dal punto di vista turistico, religioso, culturale. Ciascuno è chiamato a fare la sua parte e per quanto è nelle proprie possibilità a farla bene anche per dare speranza alle nuove generazioni.”

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