Pinnuliddra n. 2, “ovvero: il capolavoro della scala”

Ci occupiamo oggi della scala per la galleria. Precisato che alla galleria dedicheremo una puntata a parte qui diciamo solo che la pesante riduzione di larghezza della platea (da 14,10 a 9 metri di spazio utile) implica una altrettanto marcata riduzione della galleria, con la necessità di dover abbattere quella esistente e ricostruirla, nonostante la sua perfetta integrità strutturale, e con notevole impatto economico. Ma torniamo alla scala: il progettista ha ritenuto opportuno di non far partire la scala d’accesso alla galleria foyer (per intenderci l’atrio di accesso, la buvette, il disimpegno verso tutti gli ambienti dell’edificio) come tutti avrebbero fatto. Ciò nonostante il foyer progettato, per estensione competa con “i Chianetti da Gibilmanna” ed è l’ambiente di disimpegno elettivo di un teatro. No, non dal foyer, quando mai! Puntando progettista e committente alle soluzioni ardite, hanno ordito che il corpo scala, (vedi figure) insista su una posizione che riduce ulteriormente la già stretta larghezza sia della platea che della galleria.

Nella figura seguente la pianta completa della platea; non perché temiamo che il sindaco, strumentalmente, ci accusi ancora di estrarre artatamente particolari dal complesso ma per farvi riflettere sulla vergogna di platea e galleria, già ridimensionate a una larghezza simile al salone di un appartamento, ulteriormente ridotte per far posto al corpo scala. Un corpo scala disarmonico e asimmetrico nel contesto che crea, in fondo alla platea, un angolo inguardabile dal punto di vista funzionale e architetturale.

È tutta qui la valenza del tanto decantato progettista? È questo il meglio che sa fare?
Riassumendo questa posizione del corpo scala comporta:
- Problemi di sicurezza: una scala che si apre nella zona spettatori della galleria è un alto fattore di rischio per cadute rovinose, considerando che, durante le rappresentazioni, tutto l’ambiente sarà al buio dovrebbe essere al buio (vetrata permettendo)
- Problemi funzionali: la platea e la galleria vedono diminuire ulteriormente il loro già striminzito spazio utile. Questa scelta rende il foyer ancora più inutile di quanto già osservato, dato che non serve nemmeno ad uno dei suoi scopi principali, quello di disimpegnare tutti gli ambienti dell’edificio
- Problemi estetico-architettonici: i muri del corpo scala incombono sulla platea rappresentando una soluzione estetico-architettonica da bocciare e rendendo angusto e disarmonico il fondo della galleria
Una soluzione assurda quindi, da censurare sotto i profili di sicurezza, funzionalità, architettonici. Ci chiediamo quali reconditi motivi abbiano impedito al progettista di pensare una soluzione molto più adeguata sotto tutti i profili, quale quella riportata in pianta nelle figure seguenti:

Un semplice allargamento, sagomato in rosso nella parte destra della figura di sopra, del tunnel che da Piazza Castello porta alla biglietteria dell’attuale edificio, fatto sul terrapieno sotto il Belvedere e quindi senza impatto con la sagoma esterna dell’edificio, consentirebbe l’arretramento della scala rispetto a platea e galleria. In questo modo si poteva disimpegnare completamente sia la platea che la galleria dalla servitù di dover far posto al corpo scala.
Il posizionamento della scala da noi riportato è, ovviamente, solo per esemplificare. Così si eviterebbe lo sconcio che un corpo scala risulti servitù invasiva per platea e galleria. C’è un’altra soluzione, ancora più opportuna: richiede solo una lieve modifica in altezza della sagoma del foyer, da studiare perché risulti anche architettonicamente sostenibile (ma è il giusto compito per un bravo progettista), e consiste nel posizionamento del corpo scala, per intero, nel foyer.
Lasciamo alla valenza del progettista, che ha il compito istituzionale ed è pagato per progettare tutto al meglio, e all’amministrazione, che ha il dovere di vigilare che tutto sia progettato al meglio, la correzione più opportuna.
Certo è che se anche per il posizionamento del corpo scala questo è il massimo che può fare l’architetto Monaco e che può pretendere questa amministrazione, confermiamo l’impressione di un progetto fatto per “levarsi il pensiero” e di una accettazione del progetto fatta dall’amministrazione per levare “cattivi pensieri” ai castelbuonesi.
Ma quello che vi abbiamo detto è ancora niente, come vedrete nelle prossime “Pinnuliddre”.
Autri ca pinnuli. Per il sinnacu ci vuonni i supposti
Mi sembra che questo fantomatico comitato le fontanelle sappia solo criticare. Ridicoli!
Ridicolo sarai tu vittima dell’incantatore di serpenti. Ma quando vi sveglierete a Castelbuono
Non sono critiche. Sono solo corrette osservazioni. Se mancano i camerini, la scala si diparte terribilmente dalla platea ed il foyer di dimensioni eccessive, non sono critiche. Sono solo constatazioni di cose che non vanno. Se poi, quello che dice il vostro padrone deve essere giusto per forza, allora i ridicoli sono altri.
Ero convinto che potevo fare il pranzo di matrimonio all’interno del teatro , ma da quello che leggo considerato lo spazio esiguo si e no posso fare una festa invitando solo la giunta ,che dite se lo meritano ?
Non avete capito niente, siete solo un coacervo di tristezza ignoranza ed arroganza. Il dubbio reale è se lo fate per vera ignoranza o per malafede. Chiunque abbia un minimo di contezza riguardo il disegno tecnico e conosce il linguaggio dei segnali di un progetto non dovrebbe avere particolare difficoltà nel capire che le scale sono totalmente staccate e distinte dalla platea. Se non sapere leggere una pianta evitate di fare accuse e schiamazzi. E abbiate il coraggio di pubblicare il commento al posto di censurare quelli contrari e poco graditi. Molti commenti sono stati rifiutati, e non vorrei che si confermi il sospetto ormai dilagante che Castelbuono Live sia ormai diventato solamente uno strumento politico fazioso e utile solo alla vigliaccheria e alla maleducazione.
Lei mente spudoratamente sapendo di mentire, quale sarebbe il commento/i censurato/i?
Egregio Chiunque (forse meglio Laqualunque),
visto che lei dice di saper leggere un disegno tecnico (ma ci lasci avere il beneficio del dubbio considerato ciò che dice) vuole indicarci per favore come fanno le scale ad essere staccate e distinte dalla platea se, ed è questo che abbiamo detto nel post, il corpo scala è ricavato nella platea e finisce sulla galleria zona spettatori, dove hanno dovuto togliere sedie per fargli posto?
Il fatto che il corpo scala sia separato dalla platea da muri non l’abbiamo negato, ma i muri non cambiano il fatto che il corpo scala insista sulla platea.
Forse la verità è che l’unico a cercare schiamazzo è proprio lei, comportamento tipico di chi non ha argomenti concreti.
Comitato per Le Fontanelle
Mi scusi signor chiunque ma lei che ha contezza ha guardato i disegni? Che significa che le scale sono staccate? Io che non sono un tecnico vedo che sono nel disegno della sala e della piccionaia e conto 4 file da 3 posti nella sala, totale 12 posti in meno e sopra altre quattro file da 3, altri 12 posti in meno, o il comitato ha pubblicato dei disegni sbagliati? se è così fateci vedere quelli giusti, perché noi cittadini a questo punto dobbiamo renderci conto se mente il comitato o mente lei
Chiunque tu sia, chiunque voi siate, nessuno meglio di voi, dei più appiattiti e accecati supporter di lui, può incarnare l’arroganza, la tracotanza, la vigliaccheria, la maleducazione, la faziosità, l’ignoranza e la malafede. Siete un manipolo di disperati che accelera verso lo schianto. Nessuno più di voi, nessuno meglio di voi sa e sa mettere in atto il silenziare e il censurare chi non è d’accordo con il pensiero unico. Parlate pure ma VERGOGNATEVI
Signor pronome indefinito Chiunque,
noi siamo quello che siamo, ma una cosa è certa: non siamo lei. E questo vale più di ogni altra cosa.
Diversamente da ciò che lei preconizzava, la Redazione – come vede – ha avuto il coraggio di pubblicare il suo portentoso commento. E questa non è una novità. Così come ha avuto la serietà di bloccare centinaia di commenti contrari non al Comitato per Le Fontanelle o alla Redazione stessa ma al suo sindaco. Per contro, è lei che non avendo neppure un barlume di coraggio, rifugge dal firmarsi con nome e cognome, dei quali ovviamente si vergogna. E anche questa non è una novità. Lei come fa ad asserire che molti commenti sono stati rifiutati? Lo deve alle sue autorevoli deduzioni? Si tratta di commenti inviati da lei? Commenti firmati o anonimi come questo? Non è che, per caso, fra questi suoi c’è pure l’ormai famoso commento dove, in luogo della sua, aveva dichiarato – sempre con eroico coraggio, si capisce – la mail del segretario politico del circolo PD Vincenzo Capuana??
Prima di affermare delle cose non vere, è meglio che lei ( Sig. Chiunque ) torni a studiare, ammesso che sia in possesso di una laurea in architettura o ingegneria!!!
Il corpo della scala insiste nella platea ed insiste anche nella galleria, togliendo spazio e poltrone ( ammesso che ce li mettono ) sia alla platea che alla galleria.
Ma non ho capito qualunque cosa fa il Re è bella? Cosi i pazzi
Sono d’accordo col signor chiunque.
infatti suoi commenti sono stati tutti censurati, complimenti signor Antonio grande coerenza
Antonio tu non fai altro che ripetere a pappagallo ciò che senti dire ai più intimi del capo
Per quanto mi riguarda, dentro u cammaruni, potranno metterci anche gli asini in sosta. L’importante è che paghino. Un teatro, inteso tale, oggi giorno non riuscirebbe a sostentarsi economicamente. La scelta di un centro polivalente che possa sostentarsi attraverso l’affitto a privati potrebbe essere una scelta giusta (non volutavma giusta). Forse meglio un cammiruni pieno che un teatro vuoto dopo un paio di anni…causa casse vuote.
invece gli asini le visiere i gadget con gli asini i mastelli i soldi al comitato sant’Anna al centro commerciale naturale tutti i personaggi competenti imboscati dentro il museo civico sono stati tutti investimenti che hanno lasciato le casse piene
Vedo che l’idea di privatizzare ad ogni costo, il nostro inquilino di via S. Anna, non la vuole abbandonare, alla faccia del compagno “si fa per dire” che era!!!
Mi sa tanto che è un liberista destroide mal riuscito!!!
Il capo, dato che domani c’è la diretta, ha sciolto i cani.
Patetico e tipico del suo (non) stile.
Sveglia Castelbuono!
Infatti il teatro di Cefalù ha fatto fallure Cefalù e quello di S. Mauro, S. Mauro.
Mi saluti il suggeritore
Mettici pani na vucca
per il capo: ascolta è già notte. va curcati
Franchi tiratori ,macchina del fango u capo e come a Tramp stiamo calmi per favore Andrea tu che incarni i valori del comunismo (forse) della partecipazione democratica non te la senti di dire al capo che per la progettazione delle opere publiche i cittadini si coinvolgono prima no ora “ca a pasta é inpiattata “
Come dicono sui social U RE NUDI È!!!mi rivolgo al comitato, vogliamo un teatro e per essere tale bisogna dargli un nome, intitilarlo ad un personaggio famoso. E che teatro sia io Luca Martorana lo lascerei ai posteri così.
TEATRO CICERO. (A Cefalù) se tatro non si può chiamare allora sarà u cammaruni i Santh Ammuzza.