“Prima il bisogno”. I Democratici per Castelbuono lanciano un’iniziativa di solidarietà per i terremotati del catanese

C’è chi pensa sia giusto affermare “Prima gli italiani”, c’è chi coltiva testardamente il sentimento “Prima il bisogno”. Con questa semplice solidarietà non si chiede a nessuno da che parte venga o dove voglia andare, si offre un doveroso aiuto e tanto basta a sentirsi umani.
Il Movimento Democratici per Castelbuono in questi ultimi mesi ha più volte richiamato l’attenzione sui temi della solidarietà, troppo spesso drammaticamente chiamata in causa dalle vicende di cittadine\i di altri continenti, fino a portare, ed approvare, in Consiglio Comunale il 29 novembre la “sospensione del decreto sicurezza” nel territorio di Castelbuono (decreto che riguarda la sospensione delle misure sull’immigrazione, la stretta del sistema Sprar, la cancellazione dei permessi umanitari).
Oggi, in queste ore, ad avere bisogno di aiuto sono circa 600 persone della provincia di Catania: Fleri, frazione di Zafferana Etnea, Aci Platani, frazione di Acireale, Pennisi e le campagne limitrofe hanno molte abitazioni ed alcuni monumenti fortemente lesionati dal sisma delle 3.19 del 26 dicembre. E in queste sere che per noi sono di festa, in provincia di Catania sono di angoscia e dolore per aver perduto il tetto di una vita. Il nostro Movimento vuol fare qualcosa di concreto per loro: per questo chiediamo all’Amministrazione comunale di farsi parte diligente di una raccolta fondi finalizzata alla messa in sicurezza e adeguamento sismico di almeno una abitazione fra quelle non più agibili della provincia di Catania, magari chiedendo ai Sindaci coinvolti nel sisma di segnalarci l’abitazione delle persone più anziane e bisognose di aiuto. E chiediamo ai nostri compaesani, alle Associazioni e alle Imprese Edili di condividere con noi il desiderio di porgere la mano a chi ha bisogno, certi che nessun governo, nessun potere, ci farà mai perdere la nostra umanità.
Democratici per Castelbuono
Terremoto a Catania, il premier Conte: “Ecco 10 milioni per le prime attività di soccorso”
Il Consiglio dei ministri ha dichiarato lo stato di emergenza per 12 mesi per i territori colpiti dal sisma
“Il governo ha dato risposta immediata per #Catania: deliberato in Consiglio dei ministri lo stato di emergenza e stanziati 10 milioni per le prime attività di soccorso. Siamo vicini, in modo concreto, alle comunità colpite dal terremoto”. Così il premier Giuseppe Conte su Twitter. Il Cdm ha dichiarato lo stato di emergenza per 12 mesi per i territori colpiti dal terremoto, in particolare i comuni di Aci Bonaccorsi, Aci Catena, Aci Sant’Antonio, Acireale, Milo, Santa Venerina, Trecastagni, Viagrande e Zafferana Etnea, in provincia di Catania.
Insieme alla deliberazione del Cdm, la Protezione civile ha emesso una specifica ordinanza per le misure urgenti che prevede un contributo massimo di 25mila euro per la realizzazione degli interventi necessari a ripristinare in tempi rapidi le condizioni di agibilità degli immobili danneggiati non gravemente appartenenti ai nuclei familiari la cui abitazione principale sia stata sgomberata. L’ordinanza, firmata dal Capo della Protezione civile, Angelo Borrelli, contiene la misura predisposta “per la prima volta nella storia degli interventi emergenziali”. E in caso di immobili condominiali, è previsto anche un contributo massimo di euro 25mila per il ripristino delle parti comuni dei fabbricati.
L’ordinanza nomina Commissario delegato il Dirigente Generale del Dipartimento della Protezione Civile della Regione Siciliana, Calogero Foti e prevede la possibilità di chiedere la sospensione delle rate dei mutui e l’assegnazione di un contributo per l’autonoma sistemazione, che può raggiungere un massimo di 900 euro mensili. Nuclei familiari composti da una sola unità percepiscono 400 euro, quelli composti da due unità 500 euro, 700 euro quelli composti da tre unità, 800 euro quelli composti da quattro unità e 900 euro quelli composti da cinque o più unità. È possibile disporre di ulteriori 200 euro mensili se in famiglia ci sono persone con handicap o con invalidità non inferiore al 67% o persone con più di 65 anni.
Mentre sul territorio la situazione ha visto un bassa sismicità e un aumento degli sfollati che hanno lasciato la strada per andare in albergo, si è svolta a Roma la riunione della Commissione nazionale Grandi Rischi che ha fatto il punto sulla situazione: sebbene allo stato attuale, i dati analizzati mostrino una sensibile diminuzione dell’attività, “l’evoluzione di un fenomeno complesso, quale quello connesso all’attuale attività sismica ed eruttiva del sistema vulcanico etneo, è soggetta ad una elevata incertezza”. La Commissione, riunita su richiesta del Capo Dipartimento della Protezione Civile Angelo Borrelli, presieduta dal presidente Gabriele Scarascia Mugnozza, ha espresso “piena soddisfazione per la quantità e qualità dei dati illustrati, a dimostrazione dell’efficacia del sistema di monitoraggio del vulcano Etna”, rimarcando come le attività dei vulcani Stromboli ed Etna non siano legate in alcun modo, così come sono del tutto indipendenti dalle dinamiche di altri vulcani italiani quali Vesuvio e Campi Flegrei. Problemi invece per il turismo: il bilancio di fine anno, che “era di pienone” si prevede “sarà un disastro per le numerose disdette che arrivano copiose” ha spiegato il presidente degli albergatori siciliani, Nico Torrisi.
Fonte: https://www.repubblica.it/cronaca/2018/12/28/news/terremoto_a_catania_il_premier_conte_ecco_10_milioni_per_le_prime_attivita_di_soccorso_-215385795/
Bravi, ottima idea. Cominciate voi a dare l’esempio donando i vostri compensi di amministratori, come ha fatto la Giunta del Sindaco Tumminello per finanziare l’estate castelbuonese del 2012, quando, appena eletti, hanno trovato le casse comunali completamente vuote e facendevele ritrovare ben piene dopo 5 anni di sana e oculata amministrazione.
Chissi u sunu santi chi sudano. Noi cittadini dobbiamo uscire il portafoglio a loro poi andranno le lodi.
Le tre regole d’oro dell’economia di certi sinistri:
1) chiddu ca è di tutti è mmia;
2) chiddu ca è mmia è mmia;
3) chiddu ca è tua l’ha ddari a mmia