Quando il gallo canta e le galline starnazzano, il Comitato tira dritto per la sua strada

(Riceviamo e pubblichiamo da parte del Comitato per Le Fontanelle)

Egregio Sindaco, rispondiamo al comunicato dei Democratici per Castelbuono di lunedì scorso. Ma dato che con il gruppo consiliare avremo il piacere di parlare di persona, ci rivolgiamo a lei, fino ad oggi unico interlocutore.

Nell’ultima settimana lei si è occupato molto delle Fontanelle: non del Teatro però, bensì del Comitato. Avrebbe ottenuto più costrutto occupandosi del “Recupero e Ristrutturazione dell’ex cine teatro Le Fontanelle – Castelbuono”, titolo esatto del progetto finanziato nell’ambito del Patto per il Sud. Invitiamo tutti a tenerlo a mente: è importante per valutare chi persegue obiettivi virtuosi e chi quelli viziosi. Ma andiamo a quello che lei ha fatto. Anzi, parliamo prima delle cose che NON ha fatto. Ecco le più importanti:

  1. Lei non ha ancora pensato al mutuo che, parole sue, avrebbe dovuto essere disponibile già entro luglio scorso e avrebbe dovuto coprire i costi della nuova strada dietro il Castello, in zona Madonna della Catena soggetta a vincolo archeologico, strada che non c’era nel progetto. Senza mutuo, la strada impedirà l’acquisto di arredi teatrali e attrezzature sceniche e il teatro non potrà funzionare. Senza la strada il teatro funzionerebbe comunque (non osiamo dire meglio, per non turbare i sogni suoi e dell’architetto Monaco), rimanendo l’ingresso, molto più appropriato, da Piazza Castello
  2. Lei non ha smentito i progettisti che propongono un palco completamente smontabile, di 72mq. Non è che non ci piaccia il palco smontabile ma sarebbe incompatibile con le attrezzature sceniche: sipario, arlecchino, torre scenica con tre americane. Gli accordi prevedevano solo una minima parte smontabile, compatibile con le attrezzature, ampia 81mq, per ospitare compagnie professionali.
  3. Lei non ha chiarito, se le poltroncine saranno fisse, come prevede la normativa per la sicurezza, o agganciate tra loro in file, cosa vietata dalla normativa vigente, con unico vantaggio, in quest’ultimo caso, la facilità di rimozione e il costo inferiore.
  4. Lei non ha chiarito se il pavimento della platea avrà il declivio, indispensabile per la buona visibilità della scena; era stato condiviso il 26/6 ma non presente nella revisione del progetto da lei mostrataci il 2/11; né ci risultano in merito correzioni che avrebbero chiuso la questione da noi posta
  5. Lei non ha chiarito se condivide l’ipotesi, risibile, del tetto in rame, che starebbe all’area castellana come i cavoli a merenda; né ha detto come intende risolvere la costruzione della strada di cui al punto 1, in zona sottoposta a vincolo archeologico, o la culla muraria che, anche se ridotta nelle dimensioni, resta, con la sua discutibilità

E veniamo a cosa ha fatto: ha risposto al nostro post di domenica 1/12. E questo va bene essendo normale dialettica.  Ma lo ha fatto armando i suoi addetti stampa contro il Comitato; non per entrare nel merito spiegando le sue posizioni o rispondendo ai quesiti posti, ma per additarlo agli occhi dei castelbuonesi. Poi non contento ha replicato personalmente (ma su questo ci torneremo specificamente).

Ha scritto (o fatto scrivere, che è lo stesso): “mentre sciorinate le vostre lauree ed esponete i vostri ineludibili titoli”. Abbiamo riguardato tutto: i comunicati scritti, quanto detto in pubblico, al telefono, via mail o whatsapp. Niente! Nessuno di noi ha indicato lauree o titoli. Chiediamo a lei quindi, perché interceda con gli estensori del post, e ci precisi dove questo sciorinare si sia manifestato. Siamo certi, d’altra parte, che il vulnus non possa consistere nel fatto che qualcuno di noi abbia titoli, e meritati, che lei non ha.

Ha scritto: “mentre sfacciatamente calpestate le istituzioni democratiche definendo “posto di teatro” il Consiglio Comunale”. Affermazione strumentale perché, prima di definire scherzosamente “posto di teatro” il Consiglio Comunale, avevamo detto chiaramente di voler sdrammatizzare, anticipando la frase come battuta.

Ha scritto, dipingendola come minaccia, la frase del nostro post precedente “entrare nella fase in cui tutto ciò che deve essere fatto, sarà fatto“. Ma non era per niente una minaccia, tutt’altro! Se lei la indirizzasse a noi adesso, non la prenderemmo come minaccia ma ne saremmo felici: vorrebbe dire che lei starebbe per fare ciò che è chiamato a fare: il sindaco di tutti i castelbuonesi.

Ha scritto: “noi Democratici per Castelbuono, brutti, sporchi e cattivi, ignoranti e rozzi continuiamo a sostenere l’operato dell’Amministrazione che – vi piaccia o no – rappresenta l’intera comunità di Castelbuono, non questo o quel Comitato.” Sorvoliamo su quello che voi dite di essere. Possiamo garantirvi però che non vi chiediamo affatto di rappresentare il comitato e le sue idee ma, semplicemente, di attuare le idee dei castelbuonesi, dando loro il Teatro che aspettano. E se volete sapere cosa pensano veramente, chiedeteglielo. Vi assicuriamo che noi accetteremo qualsiasi cosa vi diranno i castelbuonesi.

Ha scritto: “Sosteniamo l’Amministrazione perché per la prima volta ha creato le condizioni affinchè dei progettisti incaricati incontrassero ed ascoltassero le istanze della cittadinanza in un processo partecipato, e non una sola volta”. Si, sarà vero che hanno ascoltato più volte. Ma ancora più volte hanno ignorato tutto ciò che gli è stato detto e che, apparentemente, avevano condiviso.

Ha scritto: “sosteniamo l’Amministrazione perché ha già fatto tutto quello che era possibile salvando il finanziamento per il Teatro Le Fontanelle”. Il finanziamento nell’Ambito del patto per il SUD è stato concesso con delibera della Giunta Regionale il 29/01/2017: a quella data lei faceva ancora parte di “Andiamo Oltre”, pertanto non era ancora nemmeno candidato Sindaco. Il finanziamento è stato recuperato dall’amministrazione Tumminello.

Ha scritto: “sosteniamo l’Amministrazione perché si preoccupa del tempo che sarà necessario alla ristrutturazione de Le Fontanelle e prevede l’utilizzo – solo per pari tempo – di una struttura dove si possa fare Teatro (il Cinema Astra)”. No, ci scusi ma non sosterremmo mai un’amministrazione perché finanzia una struttura privata.

Ha scritto: “sosteniamo l’attuale Amministrazione perché non volta mai lo sguardo da un’altra parte quando anche un solo cittadino chiede, si informa o questua.” Ci scusi ancora: noi non questueremo, mai. Niente, niente, il problema sta nel fatto che non abbiamo saputo questuare?

Ha scritto: “ma non è tollerabile trasformare il dibattito pubblico in un pollaio dove il gallo deve starnazzare per avere ragione delle galline.”. Sorvoliamo sul fatto che il gallo canti e solo le galline starnazzino. Dobbiamo assumere che, nel pollaio da voi immaginato, lei impersoni il gallo. Noi però non pensiamo di poter impersonare le galline perché, crediamo sia evidente a tutti, nessun gallo avrà mai ragione di noi, per quanti chicchirichì possa cantare. Quindi chi sono le galline del pollaio di cui il gallo ha ragione?  Giriamo la domanda a lei. Noi siamo certamente fuori da questo pollaio, per quanto allegorico.

E sa perché non potrà avere mai ragione di noi? Perché sappiamo di poter anche sbagliare singolarmente, di dover correggere ciò che possiamo aver sbagliato singolarmente, di non poter avere sempre ragione singolarmente. Tutti insieme però, se siamo riusciti a condividere un’idea di cultura e di teatro, se ogni volta che l’abbiamo rappresentata in pubblico le condivisioni hanno surclassato le critiche, se continuiamo a crederci tutt’ora impegnando il nostro tempo senza alcun tornaconto, non lasceremo mai che un singolo gallo che canta abbia ragione di noi. Siamo e restiamo liberi e portiamo avanti le nostre idee solo perché crediamo che sia per il bene della comunità. Ci dimostri il contrario, se può, e le daremo ragione.

Comitato per Le Fontanelle

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