Rete dei Castelli di Sicilia: da oggi presente sui social e online nuovo sito web

(Riceviamo e pubblichiamo) – Una delle grandi priorità dell’Amministrazione è stata nella Cultura. In questi anni abbiamo valorizzato il patrimonio monumentale, abbiamo promosso tante iniziative della nostra comunità attraverso una serie di rassegne che affondano le radici nell’arco degli ultimi 25 anni, senza sottovalutare l’attività portata avanti dalle tre istituzioni comunali Centro Polis, Museo Civico e Museo Naturalistico “F.sco M. Palumbo”.
Uno dei percorsi che ha visto impegnato il Comune di Castelbuono è la Rete dei Castelli di Sicilia, la quale annovera diversi Comuni tra le nove province siciliane. La stessa ha trovato l’apprezzamento da parte dell’Assessore regionale al Turismo Manlio Messina, dell’Assessore regionale ai BB.CC. Alberto Samonà e del Presidente della Regione Nello Musumeci che hanno inserito questa rete in una serie di attività culturali e turistiche previste nei prossimi anni.
Con questa nota si comunica che da giorno 3 Maggio 2021, tutti i social collegati alla rete dei Castelli (twitter, fb, instagram telegram) sono attivi e visionabili. Da oggi Castelbuono, con altri dodici Comuni della Sicilia che hanno realizzato il portale della Rete dei Castelli www.castellidisicilia.it, ha un’altra vetrina per farsi apprezzare, conoscere ed informare i turisti sulle attività culturali che si svolgono nella nostra comunità.
“Castelli di Sicilia -dichiara il Sindaco di Castelbuono- rappresenta una peculiarità che permetterà al turista/visitatore di scoprire luoghi, storie, folclore e cultura di una Sicilia ricca di civiltà, ma sconosciuta”.
Per carità, oscurate subito il sito. Chi lo guarda e non conosce la Sicilia penserà che in Sicilia esistano solo i 12 castelli presenti sul sito e preferirà andare in Valle d’Aosta o in Provenza. Il sito denigra gli oltre 200 castelli di Sicilia piuttosto che promuoverne 12. È tutto sbagliato. Il sig. Cicero non poteva partorire un’idea peggiore. Questa volta l’ha fatta proprio grossa.
Oppure in prima pagina indicate subito, in grassetto ed in evidenza che la Sicilia conta oltre 200 castelli e di questi solo in 12 hanno ceduto alle lusinghe della sirena.
Al massimo questo é folklore, altro che cultura.
Va bene non saper scrivere, ma sbagliare anche la prima frase è insopportabile.
“Una delle grandi priorità dell’Amministrazione è stata nella Cultura.”
I problemi sono nell’ordine l’uso della preposizione articolata, invece che l’articolo determinativo; 2) in assenza di un riferimento al passato che si estende anche all’oggi (es. sin dal 1900) l’uso dell’indicativo presente invece che del passato prossimo avrebbe avuto più senso; 3) la cultura è un settore, un ambito, mentre la priorità identifica un obiettivo: rafforzare la proposta delle iniziative culturali o ancora migliorare l’educazione alimentare degli adolescenti; potenziare le istituzioni culturali.
Così si giustifica la paghetta del
ghostwriter
Scandaloso , inopportuno ,e fuori tempo questo modo di promuovere la CULTURA . Cosi non abbiamo futuro .