Riscontro alla lettera di riflessioni del cittadino Antonio Alessandro sul cine teatro Le Fontanelle

(Riceviamo e pubblichiamo)

Gentile cittadino Antonio Alessandro,

Non vogliamo innescare un botta e risposta che non seguiremo in alcun modo, ma le diamo atto del coraggio di avere deciso stavolta di firmarsi. Infatti finora, a parte commenti non firmati, e a parte le lunghe orazioni del Sindaco e del progettista (a proposito, chi dei due è il sindaco?), si erano visti, a difesa delle scelte dell’Amministrazione su questo tema, solo sporadici e scomposti interventi da parte di esagitati militanti, oltre alle noiose e ormai ininfluenti considerazioni degli araldi di corte.

Quindi le diamo alcuni elementi, peraltro da noi più volte pubblicati ma che probabilmente le sono sfuggiti:

  1. Il costo di un teatro stabile propriamente detto dipende ovviamente dalla grandezza e importanza del teatro. Se restiamo nei nostri dintorni non ci pare che Cefalù, Petralia e S. Mauro abbiano avuto dissesti finanziari per i rispettivi teatri. D’altra parte non pensiamo che il centro polifunzionale che vorrebbe l’Amministrazione abbia costi diversi dal teatro che vuole la cittadinanza – almeno la grande maggioranza – tra cui i tanti addetti ai lavori che l’hanno espresso pubblicamente. E poi, indipendentemente dal costo, lei pensa che la cultura debba essere considerata una spesa o un investimento? E se lei la considerasse solo una spesa, non pensa sia meglio eliminare una delle tante spese discutibili di questa amministrazione per dar spazio alla cultura?
  2. Purtroppo il centro polifunzionale che vuole l’amministrazione manca di una serie di requisiti che renderanno impossibile l’allestimento, solo come esempio, di veri spettacoli teatrali o di una stagione teatrale in grado di soddisfare le aspettative degli artisti castelbuonesi e di invogliare compagnie teatrali esterne. Anche questo l’abbiamo argomentato più volte e le sarà sfuggito. Se tuttavia lei ne avesse curiosità, saremo felici di fornirle gli elementi
  3. Un teatro con i requisiti che abbiamo più volte indicato, per quanto commisurati alle esigenze di Castelbuono, può essere anche un centro polifunzionale all’occorrenza. Il viceversa purtroppo non è possibile, proprio perché il teatro ha requisiti più stringenti
  4. Il teatro che vogliamo non costa progettualmente più del centro polifunzionale, anzi il contrario. Infatti la strada (in zona sottoposta a vincolo archeologico) le pareti vetrate proposte davanti il castello e di fronte via S. Anna, sicuramente sono elementi che si potrebbero eliminare spendendo più proficuamente le cifre ad essi dedicate
  5. I gabinetti pubblici al posto dei camerini, secondo lei, esprimono una esigenza del centro polifunzionale o sono solo l’ennesima decisione sbagliata del sindaco?

Inoltre le facciamo notare che Castelbuono dispone già di almeno 4 sale utilizzabili come centri polifunzionali (oltre all’eventuale futuro teatro come le abbiamo indicato prima). Per non far torto alla sua conoscenza di Castelbuono non glieli elencheremo, certi che li conosce già.

Proprio per questo, con tutto il rispetto, la sua difesa dell’amministrazione, secondo lei legittimata a volere un centro polifunzionale, ci sembra più una difesa d’ufficio che una convinzione ragionata.

Quanto alla sua domanda circa la necessità di avere un teatro a Castelbuono, lo chieda alle 1026 persone che hanno sottoscritto il Manifesto per il Teatro Le Fontanelle, tra i quali si sono anche tanti artisti locali. Lei ha cercato, in maniera francamente superficiale e offensiva, di minimizzare la capacità di intendere e volere di 1026 persone che hanno sottoscritto il Manifesto per il Teatro Le Fontanelle. A meno che anche lei non pensi che le firme siano state in qualche modo “forzate”. A questo proposito persino il sindaco ha dovuto dire che il 90% dei sottoscrittori sono in “buona fede” (probabilmente non calcolando che, ammesso e non concesso, ne rimangono più di 920, senza contare le numerosissime adesioni che continuano ad arrivarci). Ci spieghi perché, a parità di spesa, il sindaco e la sua amministrazione siano più credibili nel volere il polifunzionale rispetto ad un numero così alto di parlamentari, addetti, esperti, giornalisti, appassionati, tecnici e semplici cittadini che vogliono un teatro?

Vorremmo anche proporle quanto è scritto a pag. 19 del programma dei “Democratici per Castelbuono”, in merito al teatro Le Fontanelle: “La destinazione d’uso del Teatro Le Fontanelle viene stabilita da un processo di Progettazione Partecipata, con il concorso di idee, bisogni e desideri dell’intera Comunità (anche con un referendum). Il finanziamento ad oggi destinato al recupero dell’immobile viene mantenuto attivo nei limiti dell’adeguamento alle decisioni prese in sede progettuale”.

Non le pare che le cose stiano andando in modo diametralmente opposto rispetto a quanto previsto nel programma del gruppo di maggioranza, visto che si ignorano anche le firme dei cittadini?

Prima di chiudere, prendiamo atto del fatto che valori come la bellezza e l’arte siano per lei un lusso di pochi radical chic; in verità la storia di questo paese dimostra l’esatto contrario. Ma tant’è. Ci rallegriamo con lei per essere invece totalmente appagato dalla sua professione, e siamo certi che in un intervento su tematiche finanziarie forse sarebbe stato più a suo agio.

Comitato per Le Fontanelle

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