Soldato blu
Anche se non in tema con il nostro blog, i fatti di ieri meritano una riflessione.
(dal blog di Beppe Grillo).
Polizia, chi stai difendendo? Chi è colui che colpisci a terra? Un ragazzo, uno studente, un operaio? E’ quello il tuo compito? Ne sei certo? Non ti ho mai visto colpire un politico corrotto, un mafioso, un colluso con la stessa violenza.
Ti ho visto invece scortare al supermercato una senatrice o sfrecciare in moto affiancato ad auto blu nel traffico, a protezione di condannati in giacca e cravatta, di cosiddetti onorevoli, dei responsabili dello sfascio sociale che invece di occuparsi dello Stato si trastullano con la nuova legge elettorale per salvarsi il culo e passano le serate nei talk show. Di improbabili leader a cui non affideresti neppure la gestione di un condominio che partecipano a grotteschi confronti televisivi per le primarie.
Loro “non tengono” vergogna, tu forse sì. Lo spero. Soldato blu, tu hai il dovere di proteggere i cittadini, non il Potere. Non puoi farlo a qualunque costo, non scagliando il manganello sulla testa di un ragazzino o di un padre di famiglia. Non con fumogeni ad altezza d’uomo. Chi ti paga è colui che protesta, e paga anche coloro che ti ordinano di caricarlo. Paga per tutti, animale da macello che nessuno considera e la cui protesta, ultimo atto di disobbedienza civile, scatena una repressione esagerata. Soldato blu, ci hanno messi uno contro l’altro, non lo capisci? I nostri ragazzi non hanno più alcuna speranza, dovranno emigrare o fare i polli di allevamento in un call center. Tu che hai spesso la loro età e difendi la tua posizione sotto pagata dovresti saperlo.
E’ una guerra, non ancora dichiarata, tra le giovani generazioni, una in divisa e una in maglietta, mentre i responsabili stanno a guardare sorseggiando il tè, carichi di mega pensioni, prebende, gettoni di presenza, benefit. Soldato blu non ti senti preso per i fondelli a difendere l’indifendibile, a non schierarti con i cittadini? Togliti il casco e abbraccia chi protesta, cammina al suo fianco.
E’ un italiano, un’italiana come te, è tuo fratello.
E’ tua sorella, qualche volta, come ieri per gli operai del Sulcis, un padre che ha sputato sangue per farti studiare. Sarà un atto rivoluzionario.
Come diceva Pasolini i figli del proletariato vanno a fare i poliziotti. Dubito che fra quelle faccie d’angelo grondanti di sangue vi sia qualcuono che protesta per reale bisogno. Al liceo negli anni 90 i primi mesi di scuola era un continuo sciopero. Mi sono sempre chiesto da chi partisse l’iniziativa. ora credo di saperlo. Partiva proprio dai professori che ci usavano come delle marionette per i loro interessi.
o partivani dai soliti noti, che poi nella vita hanno concluso poco o nulla e che erano ideologicamente mossi solo da pigrizia e voglia di ignoranza.si voglia di ignoranza..perchè è senza sforzo.e che scambiavano lo scuola per luogo di libere scorribande, più o meno innocenti.
E’ sempre la logica del “voglio farmi i cazzi miei” purtroppo macherata neppure troppo bene con pseudo idealeogia di sinistra.era di moda,e lo è tuttora.
comunque si renda conto che ciascuno raccoglie ciò che semina.basta vittimismo
la saluto
ps non capisco a quali interessi dei professori Lei si riferisca.
Il problema è che la mamma dei cretini è sempre stata ed è sempre gravida! Da entrambe le parti! Ma la violenza è sempre da condannare, da entrambe le parti! Perché non ha senso protestare, se potenzialmente siamo ogni giorno complici di tale situazione! Io credo che esistano certamente forme di protesta migliori! Io ho massima stima per le forze dell’ordine, che non sono diverse da quei giovani che non volevano certamente creare problemi! La colpa è di chi scatena questa guerra tra poveri! Sono loro che dovrebbero pagare, ma paradossalmente gli stessi lì abbiamo creati noi stessi! Quando cambieremo mentalità forse la violenza finirà!
“Io chiedo come può un uomo uccidere un suo fratello
eppure siamo a milioni in polvere qui nel vento, in polvere qui nel vento…
Ancora tuona il cannone, ancora non è contento
di sangue la belva umana e ancora ci porta il vento e ancora ci porta il vento…
Io chiedo quando sarà che l’ uomo potrà imparare
a vivere senza ammazzare e il vento si poserà e il vento si poserà…”
Per Gabriele Raimondo: mi spiace per le sue vicende sgradevoli delle scuole superiori, ma oggi qui si sta parlando di rivolte e di scioperi portate avanti da gente e da persone che lo stato ha ridotto ai minimi termini.
Stiamo parlando di genitori che hanno speso soldi e fatto sacrifici per permettere ai loro figli di poter studiare e di poter avere un domani un lavoro. Stiamo parlando di padri di famiglia che arrivano a casa e devono dire domani non vado al lavoro perchè sono stato licenziato..
Credo che tutto questo è molto lonano dagli scioperi delle scuole superiori che spesso sono fatti per evitare interrogazioni o altro.
Per Grillo Castelbuonese:
AUSCHWITZ sia come fatti che come canzone di Guccini non c’entra proprio niente.
Ma le riporto alcuni periodi di Piazza Alimonda sempre di Guccini.
“Nera o blu l’uniforme, precisi gli ordini, sudore e rabbia;
facce e scudi da Opliti, l’odio di dentro come una scabbia.
Uscir di casa a vent’anni è quasi un obbligo, quasi un dovere,
piacere d’incontri a grappoli, ideali identici, essere e avere,
la grande folla chiama, canti e colori, grida ed avanza,
sfida il sole implacabile, quasi incredibile passo di danza.
Dentro gli uffici uomini freddi discutono la strategia
e uomini caldi esplodono un colpo secco, morte e follia.
Si rompe il tempo e l’attimo, per un istante, resta sospeso,
appeso al buio e al niente, poi l’assurdo video ritorna acceso;
marionette si muovono, cercando alibi per quelle vite
dissipate e disperse nell’aspro odore della cordite.
Genova non sa ancora niente, lenta agonizza, fuoco e rumore,
ma come quella vita giovane spenta, Genova muore.
Per quanti giorni l’odio colpirà ancora a mani piene.
Genova risponde al porto con l’urlo alto delle sirene.
Poi tutto ricomincia come ogni giorno e chi ha la ragione,
dico nobili uomini, danno implacabile giustificazione,
come ci fosse un modo, uno soltanto, per riportare
una vita troncata, tutta una vita da immaginare.
Genova non ha scordato perché è difficile dimenticare,
c’è traffico, mare e accento danzante e vicoli da camminare.
Resta, amara e indelebile, la traccia aperta di una ferita
premesso che la violenza da tutte le parti è da condannare, che ne dica o meno Sartre.
e che ogni uomo morto è troppo
ma quel povero disgraziato vittima di catttivi maestri, di cattive compagnie, dei suoi tempi forse, o di idee storpiate…non è che fosse proprio inerme.
mi chiedo spesso, e spero in cuor mio di si, se lo stesso pathos lo avremmo avuto se a morire fosse stato quell’altro disgraziato dentro la landrover.
o forse no.quelli possono morire, sono pagati per farlo, quando capita.
non gli avrebbero fatto senatore la madre
poi penso che abbiano sbagliato tutti. chi ha fomentato, chi non ha isolato i violenti, che ha abusato.chi ha ordinato la repressione violenta in risposta
e penso, ma a quei disgraziati che hanno bruciato le auto…che magari ancora pagavano. a quei commercianti a cui hanno devastato il negozio…qualcuno ci pensa ogni tanto?
sono solo riflessioni disincantate
Visto che la mia citazione non centrava nulla (punti di vista!), caro Indaco, vediamo se la mia prossima citazione è più attinente! Ci ho pensato un’attimo perché sono sicuro che appena la leggerete, si scateneranno le polemiche, poco male! Il testo è “Genova Brucia” di Simone Cristicchi:
Mi ricordo una missione un po’ speciale
Genova 2001 vertice mondiale
sono un poliziotto del reparto celere
pronto alla guerra
ma più che una battaglia in strada sembra un carnevale
tutti questi pacifisti del cazzo
che si fanno chiamare popolo di Seattle
massa di straccioni con bandiere arcobaleni
che solo a guardarli in faccia già divento paonazzo
Sono duecentomila e vogliono cambiare il mondo
e pensano che per cambiare basti un girotondo
io non so nemmeno chi ha ragione o chi ha torto
ma vuoi vedere che a sto giro qui ci scappa il morto?
Oguno sceglie la sua forma di protesta
c’è chi ha steso fili di mutande fuori alla finestra
c’è chi vuole oltrepassare la zona rossa
c’è chi canta “Avanti popolo, alla riscossa!”
Genova brucia
sono autorizzato dallo Stato
eseguire gli ordini non è mica reato e quindi
Genova brucia
non faccio distinzioni donne, vecchi o bambini
potrebbe essere tuo figlio Carlo Giuliani
Genova brucia
Genova brucia
Genova brucia
Mi ricordo una missione un po’ speciale
Genova 2001 squilla il cellulare
con la suoneria di Faccetta Nera
sono fascista, non credo sia una cosa di cui mi debba vergognare
Zecche, parassiti e comunisti
ci mancava pure quella banda di teppisti
con la tuta nera ed il passamontagna in testa
con le spranghe fanno a pezzi tutto e ci rovinano la festa
Fate la carica e poi ve la date a gambe
tenete il manganello e la pallottola vagante
tute bianche si tingono di sangue
sudore e lacrimogeni sparati sulla gente
Tu che ti rifugi nel cortile
prenderai più bombe che se fossi nato in Cile
la Costituzione come carta igienica
usala per pulirti il culo o tamponarti le ferite
Genova brucia
sono autorizzato dallo Stato
eseguire gli ordini non è mica reato e quindi
Genova brucia
non faccio distinzioni donne, vecchi o bambini
potrebbe essere mio figlio Carlo Giuliani
Genova brucia
Genova brucia
Genova brucia
Qui non serve a niente chiedere aiuto
piangi quanto vuoi non ti risponderà nessuno
non c’è Manu Chao e nemmeno il tuo avvocato
canta la mia filastrocca siamo al Bolzaneto
1,2,3 viva viva viva sei
4,5,6 fossi in te non parlerei
7,8,9 il negretto non commuove
Ne è morto solo uno ma potevano essere cento
i mandanti del massacro sono ancora in Parlamento
Non è un punto di vista è cosi e basta, è impossibile un paragone tra i campi di concentramento e le guerriglie urbane, anche se come base hanno la violenza ma le ragioni son ben diverse.
Quindi Piazza Alimonda sempre dello stesso autore è più appropriata.
Ma ribattere con un testo di Cristicchi a uno di Guccini lascia il tempo che trova
Poi se lei vuole ribattere tanto per il gusto di farlo e che l’ultima deve essere la sua, lascio con un’altra frase di Canzone di notte n3 sempre di Guccini.
“la ragione diamo e il vincere ai………………….
resteremo sempre a un punto dai campioni (tredici è pari),
ma si perda perchè siam tre volte buoni
e si vinca solo in sogni straordinari”
Le do ragione! Piazza Alimonda era più appropriata! Ma vede almeno una cosa sul mio intento l’aveva compresa! Focalizzare l’attenzione sul concetto di “violenza”! Purtroppo non avendo la conoscenza enciclopedica delle poesie del maestro Guccini, mi sono permesso di esprimere le mie opinioni con le poche conoscenze musicali che ho! Che comprendono cantautori “minori” anche come Cristicchi! Ma mi creda nn mi interessa avere l’ultima parola! Xkè di solito cercando di pensare all’ultima si dimentica qual’era la prima! Ad maiora!
Non si dispiaccia per i miei avvenimenti spiacevoli ma la deriva pericolosa in cui stiamo andando tutti.
Si certo con questo concordo