Variante alle Fontanelle, riscontro della Costituente alla nota dell’Arch. Pierpaolo Monaco

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9 Commenti

  1. Giuseppe ha detto:

    ma allora ancora non avete capito?su questa storia ci potete scrivere una commedia: “la concessione del teatro, ovvero il DECAMMARONE”…lo faranno come già fu deciso. il resto è ammuina per tener buona la gente che il teatro lo vorrebbe ma si ritroverà, appunto, il cammarone. a misura di ventre non di cervello

    • Massimo Genchi ha detto:

      No, no, mio caro Giuseppe, lo abbiamo capito benissimo fin da giugno 2017 che il signor Cicero in quel posto vuole farci tre cose: una autostrada per un uso che tutti hanno capito, una sala banchetti e un pisciatoio. Il resto è chiacchiera oltre che vano tentativo di incantare gente che non si fa facilmente raggirare da un venditore di fumo.
      Quando il 23 aprile al Centro Sud, al cospetto di una sala stracolma di gente, venuta a reclamare un teatro, il signor Cicero annunciò con la sua disponibilità di facciata che avrebbe chiesto ai progettisti di accogliere le varianti da noi proposte, tutti noi sapevamo esattamente cosa avrebbe fatto.
      Quando, tre giorni dopo, per dimostrare che è uomo di parola, inviò una pseudo richiesta ai progettisti, invitandoli a valutare le varianti, eravamo ancora più convinti di cosa avesse chiesto in privato agli architetti Monaco e assolutamente coscienti di quale tenore sarebbe stata la risposta da parte di questi ultimi.
      Infatti, la risposta di Monaco alla committenza riproduce in toto i desiderata reali del signor Cicero (qui non si fa alcuna variante) e si riassume in una strascicata impossibilità tecnica ma anche pratica di fare quanto richiesto dal signor Cicero per salvare la forma. C.d.d. Come dovevasi dimostrare.
      Ora, ci si chiede: come mai per il tetto in rame non c’è stato nessun problema, per le ampie vetrate nessun problema, per quel tabbobbio del foyer nessun problema, per l’autostrada in zona archeologica nessun problema e per quattro minchiatelle che riuscirebbero a trasformare u cammaruni in qualcosa che può assomigliare a una sala di spettacoli in pianta stabile c’è tutta questa muntata ppi davanti? La risposta la può dare chiunque.

  2. Mangione ha detto:

    Giustissimo! Scommettiamo che appena ultimato come primo evento ci sarà una tavolata e non uno spettacolo teatrale? Proprio per dimostrare che avevano ragione e che a Castelbuono il teatro non serviva

  3. Giuseppe ha detto:

    Se riesco e trovo un po’ di tempo butto giù una bozza del soggetto e della sceneggiatura del DECAMMARONE…

  4. Teatro ha detto:

    Emerito prof. Sempre meglio della sua cattedrale nel deserto. Se fosse per me glielo darei(il teatro), IN GESTIONE con tutte le spese che ciò comporta . Secondo me non finirebbe neanche un anno…

    • ionesco ha detto:

      voglio il teatro, non mi importa solo mangiare ovvero voglio, il teatro non mi importa, solo mangiare
      la sua versione è la seconda, la si dipinge addosso come le macchie del sugo di crasto sulla camicia.
      il deserto lo state facendo voi, trasformando il comune solo e solo e solo secondo l’unico pensiero che il vostro capo vi detta “enogastronomia come religione”. U cammaruni invece illuminerà il sol dell’avvenire, e le mandibole che masticano saranno la sinfonia dei gargarozzi che deglutiscono. meno male che avete INFATTAMENTE pensato al pisciatoio sotto “il palco”…ma quale teatro e teatro, siete voi l’opera buffa , la commedia dell’assurdo…come il teatro il protagonista di queste chiacchiere, che non esiste. Omaggio a Ionesco e alla sua opera, con una protagonista che non compare mai in scena.

    • Massimo Genchi ha detto:

      Signor Teatro, io sono un professore non emerito ma lasciamo stare perché per lei sarebbe difficile capire ciò. Guardi, io a differenza di qualcuno, o di più di qualcuno, vicino a lei un lavoro a tempo indeterminato ce l’ho quindi non ho forti necessità di gestire alcunché. Lei vuole dire ‘vorrei vedere te che GESTISCI’. Non durerebbe neanche l’anno la tua gestione. E’possibile. Non so. Non ho esperienze el genere. Io non ho aperto diciannove attività che sono durate “neanche un anno” o poco più quindi non saprei risponderle in tal senso. Non ho certezze come lei.
      Ma visto che lei si diletta di economia e di gestione, dovrebbe spiegare (se ha argomenti, si capisce) come mai tenere aperto un teatro comporta tante spese come dice e tenere aperto il museo Minà Palumbo no? E il museo di Romeo no? E tenere in uffici e musei tanti parrocchiani in veste di consulenti a titolo tutt’altro che gratuito no? E contribuire pesantemente a certe manifestazioni “”””””culturali”””””” no? Non trova che ci sia qualche conto che non torna?

  5. Teatrino ha detto:

    Perché, farci le mangiate è più redditizio? La Cultura non ha prezzo, ricordalo!
    Come il danno economico che produce l’ignoranza non è misurabile, è troppo grande

    • Antonio ha detto:

      la domanda più corretta è forse:”Farci le mangiate è più redditizio…per chi?” ora come ha già detto qualcuno, si immagina il fine della strada dietro.lo sanno tutti. e si immagina anche chi sarà il deus ex machina del Cammaruni. si immagina anche quanti costi saranno caricati sulla collettività indirettamente.

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