Variante alle Fontanelle, riscontro della Costituente alla nota dell’Arch. Pierpaolo Monaco

Riscontro alla nota di riscontro alla nota del RUP, n. 9155 del 04-05-2023, dell’Arch. Pierpaolo Monaco

A seguito della nota n. 8597 del 26 aprile 2023, con cui il Sindaco avviava la procedura di richiesta di variante al progetto di recupero dell’Ex Cineteatro Le Fontanelle, il Direttore dei lavori ha inviato una nota Prot. Par 0009334 del 08-05-2023, con la quale argomentava i motivi per i quali le richieste del Sindaco, benché compatibili con le condizioni previste dall’art. 106 del Codice dei contratti pubblici, non possono essere recepite.

In riscontro alla nota in oggetto, i sottoscritti Consiglieri del gruppo minoranza consiliare, Costituente per la Castelbuono di domani, espongono le considerazioni e le proposte che seguono.

  1. Spostamento della scala per la galleria dalla platea

Il progettista ha scelto di spostare la scala di accesso alla galleria verosimilmente nel foyer, ma questo comporterebbe una variazione della volumetria esterna dell’edificio ristrutturato che, prima ancora dell’aumento di costo elevato, molto sommariamente indicato, contraddirebbe il vigente strumento urbanistico e non potrebbe essere portata a termine senza una variante al piano regolatore.

Il progettista valuta una sola ipotesi che costituisce anche motivo di opposizione alla richiesta n. 2 di ampliamento della platea a spese del foyer: argomenta infatti che non si può spostare la scala nel foyer e, contemporaneamente, ridurlo. Non ha valutato invece altre soluzioni più semplici per le quali, eventualmente, avrebbe dovuto descrivere i motivi ostativi.

Una soluzione che si dovrebbe valutare è, ad esempio, quella suggerita più volte, anche nell’evento del 23 aprile 2023, di far partire la scala verso la galleria dalla fine del tunnel di ingresso da Piazza Castello, nel vano dietro la platea che collega tale tunnel al nuovo foyer. L’intervento potrebbe giovarsi di un eventuale scavo sotto la terrazza panoramica, zona già scavata in occasione della creazione del tunnel tanti anni fa. Di seguito, solo a titolo esemplificativo, un bozzetto grafico dell’ipotesi proposta, con in rosso la parte che si dovrebbe scavare.

Sarebbe il caso anche di individuare altre soluzioni che non richiedano varianti urbanistiche.

  • Riduzione del foyer a vantaggio della platea

Per ampliare la platea si dovrebbe spostare il muro tra questa e il foyer, ricorrendo a una struttura specifica in cemento armato e/o acciaio se si vuole potenziare la funzione portante di sostegno alla galleria e alla soprastante terrazza panoramica

Considerando la possibilità di far partire la scala per la galleria non dal foyer ma dalla fine del tunnel, verrebbe meno anche il motivo di inaccettabilità dell’ampliamento della platea, derivante dall’accoglimento del punto 1.

Per valutare se la riduzione del foyer impedirebbe di rispondere alle esigenze prospettate dal Sindaco bisognerebbe conoscere queste esigenze e comunque valutarle con l’armonia e la funzionalità della platea, per giudicare cosa sia più importante per il teatro.

L’impiantistica e gli elementi architettonici eventualmente ipotizzati nel muro di separazione tra la platea e il foyer, ancora da costruire, potranno senza dubbio essere diversamente allocati.

  • Acquisto di poltrone comode per gli spettacoli

Sorvoliamo sulle considerazioni secondo cui le poltroncine che abbiano i requisiti di comfort richiesti si possono acquistare in seguito. Dagli elaborati si evincono scelte già effettuate che sono in assoluto contrasto con la sicurezza e con le esigenze di corretta fruibilità degli spettacoli.

Riguardo alla diversa variante 4 (non richiesta?): non abbiamo trovato il citato “allegato schema grafico”, ma ci chiediamo come mai solo ora venga ipotizzata questa soluzione. Non vorremmo che si trattasse di un tentativo di far finta di cambiare (facendo i camerini sotto il foyer, mentre il problema principale è di progettazione) lasciando tutto com’è (con i gabinetti pubblici cari al Sindaco che rimangono sotto il palco).

Infine, sembra di capire che nulla è stato chiesto e, a maggior ragione, nulla sarà fatto sul palcoscenico: questo è un elemento dirimente, richiesto da tutti coloro che hanno perorato la causa del teatro fino allo scorso 23 aprile. Non possono essere considerate determinanti altre considerazioni, per esempio quelle secondo cui per le finalità extraculturali nella mente del Sindaco sarebbe più comodo uno pseudo palco fatto di pedane, da montare solo quando non serve riempire la sala di sedie e tavolini. Ben comprendiamo che per progettare efficacemente un elemento importante come il palcoscenico ci vogliono le giuste competenze ma senza questo elemento non si potrà mai parlare di teatro.

Abbiamo voluto analizzare quanto eccepito nel tentativo di fare comprendere che, rispetto ai rilievi, ci sono altre strade, forse volutamente non prese in considerazione.

È chiaro che è il committente che decide se una modifica vada fatta oppure no. Nel tentativo maldestro di dimostrare un’apertura che poi nei fatti manca, si commette l’errore di considerare una soluzione scelta e decisa come unica possibile, forse andando a cercare proprio la più difficile. Se si prospettano solo soluzioni artatamente costruite in modo fumoso e volutamente non realizzabili, nel tentativo di spianare la strada alla vecchia idea di polifunzionalità che significa tutto tranne un vero teatro, si dimostra solo che i motivi ostativi, se si vogliono trovare, si trovano.  Mettere in atto un vecchio e fin troppo chiaro modo di procedere, che è quello di far finta di accogliere le istanze per poi farle passare come impossibili, barricandosi dietro pareri di tecnici preventivamente edotti, è un errore il cui prezzo verrà pagato dalla collettività.

Auspichiamo che questo ulteriore tentativo non cada nel vuoto perché, se è vero che si riesce a convincere solo chi ha la mente aperta, è chiaro che facendo cadere le modifiche a favore di un vero teatro, caricando la nostra comunità di scelte unilaterali e in contrasto con i suoi veri bisogni, si farà un errore molto grave che avrà inevitabilmente delle conseguenze sul futuro e sullo sviluppo economico, sociale e culturale del nostro paese.

Castelbuono, 1 giugno 2023

FIRME

Lorenzo Aquilino

Annunziata Cangelosi

Maria Ippolito

Domenico Prisinzano

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