L’associazione Glenn Gould, in quanto richiesta, ritiene utile prendere posizione su alcuni fatti commentati dalla cittadinanza in ordine alla più recente edizione del Festival.
Come è noto, la vicenda prende spunto dall’esibizione dei Fat White Family per poi divagare in illazioni condite da immotivato e immeritato astio da parte di alcuni cittadini.
Orbene, nessuno dell’associazione Glenn Gould avrebbe voluto ovvero proposto intenzionalmente lo spettacolo tanto discusso, la scelta della band si è basata su una valutazione squisitamente artistica in considerazione del valore e dell’opportunità di una loro esibizione per la prima volta in Italia.
Tuttavia, il Festival, pur svolgendosi da tanti anni, non può avere l’arroganza e la prepotenza di imporre un modello mal vissuto dalla comunità ma con essa deve conciliarsi.
Se anche fosse stata turbata la sensibilità di uno solo dei concittadini ciò meriterebbe rispetto, poiché le tradizioni e i sentimenti legati a determinati luoghi di Castelbuono o anche di tutta Castelbuono sono valori più radicati della vita stessa del Festival e vanno preservati e compresi.
Pertanto chiunque, assente da quella piazza, avrebbe ragione a esprimere il proprio disappunto e chiedere la fine del Festival.
L’associazione Glenn Gould in questi lunghi anni con determinazione ha sempre lavorato per dare un pregio estetico a tutto l’universo gravitante intorno al Festival per farne una delle vetrine internazionali di musica.
L’arte non è nuova a queste forme di provocazione, teatro, pittura, cinema sono ricchissimi di esempi per cui l’associazione Glenn Gould difende l’esibizione dell’artista e si limita a confinarla ad un episodio di colore come confermato dalle reazioni del pubblico presente e pagante in piazza per nulla confuso da un’amenità di tale inutile spessore.
Per tale ragione il Festival non può permettersi di selezionare gli artisti secondo criteri del tutto estranei ovvero limitanti della libertà di espressione per i quali diventerebbe un’inutile carrozzone turistico per i ben pensanti della domenica a discapito dei riconoscimenti e apprezzamenti ricevuti in Italia e all’estero.
Invero, senza l’appoggio della comunità il Festival diventerebbe un’impresa titanica fuori da ogni sforzo umano.
Già ad oggi, sono innumerevoli i casi in cui la lotta per i piccoli egoismi ne rendono estremamente difficile l’organizzazione con un aumento dei costi e una riduzione di incassi.
Il Festival ad oggi costa centinaia e centinaia di migliaia di euro in parte anche dovuti ai servizi erogati per tappare i buchi creati da una parte di comunità protesa esclusivamente al pretendere e non a dare.
Non vi è alcuna solidarietà da parte di alcuni, si pretende non dare bagni agli spettatori, si pretende non posizionare i bagni chimici, si pretende entrare gratis, si pretende passare con auto, si pretende ubriacarsi e fare scompiglio al camping, si pretende vendere superalcolici, si pretende avere parcheggi privilegiati in zone riservate, si pretende lasciare zozzi i luoghi pubblici perché tanto i ragazzi puliranno e l’elenco sarebbe ancora lunghissimo.
L’associazione Glenn Gould è l’unica chiamata a rispettare una lunghissima trafila di autorizzazioni, e non deve la propria esistenza quale fantoccio creato per ripartire illegalmente utili ai soci.
Ha uno scopo sociale a cui il proprio patrimonio è destinato e negli anni ha dovuto sopportare gravissime perdite economiche senza alcuna solidarietà da parte di estranei pur avendone questi avuto enormi benefici dal suo operato.
Il contributo pubblico ricevuto è appena sufficiente per coprire i costi alloggio e catering della produzione artistica con inevitabile e immediata redistribuzione dell’intera quota agli operatori economici del luogo per cui è incomprensibile il biasimo esclusivamente riservato all’associazione Glenn Gould trascurando invece una valutazione complessiva coinvolgente tutte le altre realtà.
L’associazione Glenn Gould è grata ai propri soci i quali sopportano fatiche, ansie, stress di ogni tipo, rinunce a ferie, familiari, perdite economiche e umiliazioni pur di far vivere questa esperienza irripetibile.
L’associazione Glenn Gould non ha alcuna bandiera politica da difendere, non è antigovernativa, non è governativa, non è comunista non è cinque stelle, non è schierata perché non è il suo fine difendere faziosità estranee all’arte.
L’associazione Glenn Gould ha un modello di qualità e di efficienza ben definito e purtroppo estraneo alle logiche squallide della nostra terra: sudore, fatica, impegno, meritocrazia, responsabilità e rispetto della cose e sentimenti altrui.
Le inesattezze riportate nell’articolo del Giornale di Sicilia, concerto interrotto, cantante arrestato, fortunatamente sono compensate dai riconoscimenti de La Sicilia con redattori più attenti al significato artistico del Festival in Italia e meno legati al modello gossip alla Bild-Zeitung per tirature copie per amanti del torbido.
Il Festival è diventato patrimonio di una comunità estremamente allargata, degnissima di rispetto, di valori e commovente buona educazione.
Adesso è il tempo delle pacate riflessioni e l’associazione Glenn Gould non ha alcuna intenzione di imporre il Festival alla cittadinanza per cui la richiesta scevra di ogni ipocrisia e inganno di chiudere il Festival sarà subito operata senza rincrescimento alcuno.
Se così sarà, quanto abbia dato Ypsigrock Festival a Castelbuono e quanto abbia ricevuto da Castelbuono, rimarrà una incredibile, fantastica, entusiasmante pagina di storia e di sentimenti in purezza.
Con affetto, grazie a tutti.
Associazione Glenn Gould
Ragazzi, continuate a testa alta affinchè l’edizione del 2016 sia una “fantastica, entusiasmante pagina di storia e di sentimenti in purezza”!
Gentilmente perseveriamo con un festival ritenuto un modello esemplare per tutti, grazie alla capacità e competenza di un’associazione che andrebbe quanto meno imitata e stimata da tutti coloro che fanno associazionismo. Nostalgico per #Ypsi16
“Mi han detto
che questa mia generazione ormai non crede
in ciò che spesso han mascherato con la fede,
nei miti eterni della patria o dell’ eroe
perchè è venuto ormai il momento di negare
tutto ciò che è falsità, le fedi fatte di abitudine e paura,
una politica che è solo far carriera,
il perbenismo interessato, la dignità fatta di vuoto,
l’ ipocrisia di chi sta sempre con la ragione e mai col torto
e un dio che è morto,
nei campi di sterminio dio è morto,
coi miti della razza dio è morto
con gli odi di partito dio è morto…
Ma penso
che questa mia generazione è preparata
a un mondo nuovo e a una speranza appena nata,
ad un futuro che ha già in mano,
a una rivolta senza armi,
perchè noi tutti ormai sappiamo
che se dio muore è per tre giorni e poi risorge,
in ciò che noi crediamo dio è risorto,
in ciò che noi vogliamo dio è risorto,
nel mondo che faremo dio è risorto…”
Pultroppo non sono mai stato presente per lavoro ma a detta delle mie figlie siete un associazione anzi mi correggo un gruppo di ragazzi con una sfrenata passione per la musica ricordatevi sempre nella vita di non aver paura di sbagliare. Il mio motto: Meglio fare e sbagliare Che non fare e non sbagliare. Auguri di vero cuore di un futuro da organizzatori di sorrisi. Antonio. Cancila
Ypsigrock deve continuare, però l’aria che tira in queste parole degli organizzatori sa tanto di chi piglia la palla e se va quando il gioco non gli piace più. Quella schifezza vista sul palco non mi è sembrata espressione artistica. Se lo fosse stata, allora potremmo accettare come espressione artistica p.e. anche fare del sesso sul palco. E poi eventualmente quale sarebbe il prossimo “obiettivo” artistico? Ragazzi siete bravi, ammettete l’errore e continuate ad organizzare questo grande evento che ormai è apprezzato anche da quei castelbuonesi che nei primi anni storcevano il naso. Buon Ypsigrock 2016!
Caro Antonio2, sei come il pepe nella testa di turco, cioè sgradevole che non c’entra nulla. I ragazzi dell’associazione Glen Gould non sono i tipi che prendono la palla e se ne vanno perché il gioco non ci piace più, ma sono coloro (forse gli unici) ad aver creato una manifestazione di questo calibro, che sottolineo, ad oggi la prima manifestazione più importante di castelbuono, non avendo chiesto mai niente a nessuno, facendosi carico di tutto il lavoro organizzativo ed economico a proprio rischio e pericolo, quindi cerca di smetterla con queste insinuazioni gratuite e se hai il coraggio firmati.
Sgradevole lo vai a dire a quacun altro. Accetto ovviamente le critiche su ciò che scrivo, ma l’attacco personale te lo tieni per te. Perché potrei dire la stessa cosa di te o anche peggio, ma non lo faccio. Cmq, chi ha messo in dubbio le qualità dei ragazzi che organizzano il festival o il festival stesso? Ho solo criticato come hanno gestito quel fattaccio sia durante che dopo, anche con le parole usate in comunicato. Esiste una parola “SCUSA” che chiuderebbe ogni polemica.
Antonio2 ha perfettamente ragione! Qui si sono spostati i termini della questione. Dite, autorevoli commentatori, per favore, dove è stato scritto o insinuato che in qualche modo fossero in discussione i meriti (peraltro enormi) dell’associazione. Dite dove è scritto che debbono chiudere baracca e andarsene.
Qui ha dato fastidio, semmai, che qualcuno abbia detto più o meno sommessamente che chi di dovere avrebbe dovuto fare qualcosa in corso d’opera per evitare che andasse in onda quella schifezza (non proprio “un’amenità di tale inutile spessore”).
Qui, da parte di molti, si sta cercando di indorare la pillola parlando semplicemente di nudo. Per favore, chiamiamo le cose con il loro nome. Questo essere immondo ha fatto ben altro che esibirsi in abiti adamitici e chi si limita a parlare di nudo mente sapendo di mentire. La differenza che passa tra il nudo e questo nulla culturale, lo dico a chi tira in ballo l’arte, è lo stessa che passa fra “L’origine del mondo” di Coubert e un set pornografico.
Mi sembra pericoloso il messaggio che sta passando secondo il quale chi non è allineato col pensiero unico è un bacchettone. I bacchettoni sono coloro che non riescono a organizzare un pensiero autonomo costituendo così l’analogo del popolo di appecoronati del film di Alberto Sordi “Un americano a Roma”, bigotti sono coloro che in nome di una malintesa ampiezza di vedute sdoganano tale miseria e la domenica vanno a battersi il petto in chiesa.
Cari ragazzi, chi scrive, pur aderendo (non per questioni anagrafiche ma di gusto) ad altro rock, è sempre stato dalla parte di Ypsigrock e della bella impresa CULTURALE che da tanti anni esso rappresenta, anche nelle sedi istituzionali e soprattutto anche quando attorno al Festival non c’era il diffuso ecumenismo di oggi. Certamente in ordine all’episodio in questione non saremo mai d’accordo, ma le persone di senno stanno sempre su posizioni contrapposte. Essere d’accordo per partito preso non è prerogativa di chi ha una testa per pensare. Rock & roll never die.
Se avessero fermato il concerto le critiche all’esterno sarebbero state il triplo… Basta guardare le recensioni dei giornali nazionali. Ovviamente all’interno del vostro paese è diverso
Concordo pienamente con il professore Genchi, nessuno ha mai detto o chiesto di fermare la manifestazione, tutti credo debbano essere favorevoli alla prosecuzione di tale iniziativa che tanto da a Castelbuono. Tuttavia avrei gradito da voi organizzatori un approccio diverso alla problematica in questione. Anziché piangersi addosso sulle difficoltà economiche e gestionali sarebbe stato meglio chiedere scusa per l’unica piccola leggerezza commessa nella scelta di un gruppo forse non adatto a questo pubblico e a questo contesto. Nessuno mette in dubbio i vostri meriti, nessuno vi vuole boicottare, tanti però vorrebbero spronarvi ad una maggiore attenzione alla qualità ed ai contenuti che solo in quel caso specifico sono stati decisamente criticabili. Avete scelto un’altra strada….
Arridaglie con scelta discutibile da parte dei ragazzi Ypsigrock! Quindi è discutibile aver messo in programma una delle migliori band oggi in circolazione che ha suonato nei migliori festival mondiali. Ho letto due recensioni e molti sosteng
Condivido
Si parlava del singolo fatto.
http://www.lasicilia.it/articolo/taormina-soprano-natasha-dikanovich-nuda-scena-durante-il-primo-atto-della-traviata
Dì la verità Antonio2, in questo caso non ti saresti lamentato né tu né il resto del paese? eh? eh? Porcellini.
Questo commento non merita nemmeno risposta.
Sono sicuro che conosci meglio di me l’opera di Verdi ed il libretto di F. M. Piave e quindi non ti farò perdere tempo a leggere cose che già conosci. Da melomane, quale sei, conoscerai anche chi è Enrico Maria Stinchelli e non starò qui a declinare, inutilmente, il suo curriculum.
Cosa posso aggiungere di più? Posso aggiungere che l’esercito degli esteti, dei critici e dei professori è diventato un immenso popolo dove ormai non si distingue più nulla, un magma in cui si pone sullo stesso piano qualunque cosa abbia lo stesso tag, come se, per capirci, una foto di Cicciolina nuda ha la stessa potenza evocativa della Venere di Botticelli ovvero, per rimanere nel voyeurismo, dell’Olympia di Manet.
I ragazzi dell’associazione Glenn Gould hanno fatto un’analisi del fatto e delle reazioni ad esso, oggettiva, ragionata, senza ipocrisie e volta tenere conto anche di un singolo cittadino. Per quanto mi riguarda merita rispetto ed ammirazione incondizionata.
I fatti salienti da loro esposti: da un lato la condivisibile impraticabilità di qualsiasi censura nella scelta dei gruppi partecipanti, a parte quella artistica; dall’altro la tensione e l’attenzione ad Ypsigrock ma nel rispetto delle aspettative del paese che ospita il festival. E in mezzo loro, organizzatori e sostenitori appassionati, che regalano il loro tempo, tante notti insonni e quasi sicuramente il rischio, ogni anno, di rimetterci di proprio, seppure per un fine nobile riconosciuto da tutti.
Ah, dimenticavo. Da qualche parte ci sono anche altri elementi: i censori ad ogni costo, quelli che trovano modo di contestare se Ypsigrock si fa, che urlerebbero all’eresia se non si facesse, inflessibili fustigatori per qualsiasi cosa non vada bene, pronti a cercare il famoso pelo nell’uovo anche se tutto andasse bene. Si, sono gli stessi che si lamentano se durante l’estate non vengono organizzate abbastanza manifestazioni ma anche se per caso se ne organizzassero tante … ché i soldi potrebbero essere impiegati più utilmente per la collettività.
E’ come se la misura, la morale, l’etica fossero un concetto di loro esclusivo appannaggio, personale e inafferrabile, pronto a scappare ed evolversi secondo il loro estro del momento. Una misura, una morale e un’etica da araba fenice, che gli altri possono solo cercare ma solo loro trovano sempre e, ma solo per puro caso intendiamoci, sempre in contrapposizione con chi fa e sa fare (cioè voi, ragazzi dell’associazione Glenn Gould).
Quindi, cari ragazzi dell’associazione Glenn Gould, se il vostro intento, come penso, è di rispettare le espressioni genuine di una comunità, lasciate perdere i camaleonti della morale e dell’etica: non ci riuscireste semplicemente perché sono bravi a sfuggire (a cominciare dal fatto che non commenteranno e contesteranno mai esponendosi con nome e cognome). Appena pensate di aver centrato la loro misura, morale, etica, ecco che ne hanno creato un’altra, sempre più inafferrabile e inattaccabile e, ovviamente, in contrasto con ciò che è successo.
Il più grosso errore che potreste fare (ma che sono sicuro non farete) è quello di non mantenere e non accrescere una creatura meravigliosa come Ypsigrock, che ormai è una delle espressioni più belle di Castelbuono, per quanto sia in vita da un tempo relativamente breve, che costituisce un appuntamento di richiamo per tante parti dell’Italia e del mondo e che porta lustro al nostro paese.
Forza ragazzi, come avete fatto finora e, se servisse, ancor di più. Gli incidenti di percorso, di questo si tratta, succedono e succederanno: dalle nostre parti si dice che “cu manìa si unta”.
Quello che non deve succedere a nessun costo è far diventare un incidente, per quanto possa aver colpito, il pretesto per darla vinta ai cultori del nulla.
Con sincera ammirazione.
Grazie Paolo Cicero. A nome di tutti coloro che non impiegano la maggior parte del loro tempo a trovare l’oggetto delle loro criticare da tuttologi e spargere pillole di saggezza rigorosamente anonime.
Con la stessa energia che sprecano potrebbero organizzare loro una qualsiasi attività di pubblica fruizione, oppure, dato che dubito ne siano capaci, potrebbero dare una mano a chi si spende sottoponendosi alle loro geniali osservazioni critiche.
Condivo ogni sillaba che hai scritto.
Carissimi amici componenti l’Associazione Glenn Golud, non è mia abitudine intervenire sul portale, e credo proprio che sia la prima volta. E proprio perché c’è sempre una prima volta, mai come adesso mi corre l’obbligo di comunicarvi tutta la mia stima e la mia solidarietà, che immagino siano anche quelle della stragrande maggioranza della comunità castelbuonese. Tirate dritto, senza esitazione alcuna, verso il prossimo traguardo: la perfetta organizzazione della ventesima fantastica edizione dell’YPSIGROCK ! Il giocattolo è troppo perfetto, non può e non deve rompersi , non lo dovete assolutamente permettere; i soliti più o meno ignoti delatori devono continuare a “pigliarisi i vumita ‘a muzzicuna”!!!
Ma capisco bene? Tutto questo rumore per un nudo integrale?! Quanti spettacoli teatrali ho visto con scene di nudo … se un qualche carabiniere avesse interrotto lo spettacolo e proceduto all’arresto, come minimo gli avrebbero dato un TSO
Una esibizione, su tante, può anche non piacere.
Ognuno era libero di girare le spalle al palco, oppure di uscire da Piazza Castello per poi rientrare subito dopo, come hanno fatto i miei familiari. Dove sta il problema?
Gli artisti partecipanti sono stati tanti e diversi, proprio per incontrare i gusti di tutti. Tutto non può piacere a tutti.
Carissimi amici, vi prego di continuare sulla vostra strada. In questi 19 anni avete regalato tantissime emozioni a migliaia di giovani e meno giovani, me compreso.
Che il vostro modello di organizzazione possa essere di esempio almeno per altri 100 anni per educare ad “un modello di qualità e di efficienza ben definito e purtroppo estraneo alle logiche squallide della nostra terra: sudore, fatica, impegno, meritocrazia, responsabilità e rispetto della cose e sentimenti altrui”, che spero possa essere adottato in tanti altri contesti.
Copio ed incollo da Enciclopedia Treccani: “non ti curàr di lór, ma guarda e passa. – Alterazione popolare del verso dantesco Non ragioniam di lor, ma guarda e passa (Inf. III, 51), usata proverbialmente per significare che non bisogna preoccuparsi delle calunnie o delle malignità altrui, o comunque delle bassezze della vita”.
Mi auguro che possiate continuare fino al momento in cui vi si dovrà chiamare “ex ragazzi”. Lo dovete a tante belle persone (giovani e non) che allegramente, con educazione, invadono ogni anno Castelbuono. Con stima ed ammirazione.
Negli anni siete stati meravigliosi! Avete portato massima qualità in un paese che è ovvio non vuole i soldoni che girano nel periodo del festival e neanche la qualità.
Cambiate paese/città. Dovete continuare.
Ho una figlia di 4 anni che é cresciuta a suon di ypsigrock da quando aveva 8 mesi, con cuffiotte e passeggino. Il festival ha costruito negli anni un’ alchimia unica che mischia cultura e tradizione. Non esisterebbe il festival senza la passeggiata per il corso come d’ altronde probabilmente non sarei mai venuto a passeggiare se non ci fosse stato ypsigrock.
Fare cultura significa pure rischiare e quest’ anno é successo l’inconveniente tanto discusso che però non può minimamente offuscare tanti anni di lavoro e buona musica.
In definitiva l’ anno prossimo sarò a castelbuono con mia figlia di 5 anni.
Chi mi conosce sa che non sono mai stato propenso ad espormi sui social media con commenti di natura politica o, ancor peggio, di matrice para-morale. Morale. Ho sempre pensato che la libertà di espressione fosse un diritto di ogni individuo, purchè l’espressione altrui, nel divenire, non finisse per limitare la libertà di terzi. Oggi, però, non la penso così. Viviamo in un microcosmo gretto, chiuso, dove ciascuno di noi cura il proprio orticello nell’inedia generale e nella noncuranza d’altro, se non dell’interesse del singolo. Una nuova età ellenistica, insomma. Ogni giorno bisogna fare i conti col perbenismo della gente. Ogni giorno bisogna stare attenti a non ferire la sensibilità di qualcuno che, dal proprio trono, rivendica diritti morali di incerto fondamento. Attenzione – e lo dico con tanto di assunzione di responsabilità per ciò che hic et nunc viene scritto – , è questo il primo passo verso il totalitarismo, semmai qualcuno non se ne fosse accorto. Ragazzi, pertanto – per quello che può valere – vi esorto a continuare per la vostra strada, certi che, se da una parte dovesse mancarvi l’appoggio della “società bene”, dall’altra avrete sempre la stima e il riconoscimento di tutti coloro che al vostro operato continuano a guardare come a un faro di grandiosa portata e lungimiranza.
E’ strano notare tanta indignazione in chi continua a credere a un’arte priva di interesse per la vita. Il nudo nasce con la vita e l’arte la declina, da sempre, in tutte le variabili possibili.
La purezza di alcune culture storiche ne hanno fatto il simbolo della verità incondizionata, salvo ricadute pseudo moraliste e censorie ( anche Michelangelo, in un clima di grande rinascita culturale, ha dovuto provarle a sue spese).
La verità è che il nudo non scandalizza nessuno e, in questo caso, mi sembra che lo scandalo vero sia stato quello di presentare un corpo nudo con i calzini.
“Ragazzi” ypsini, avete il mio appoggio, morale e intellettuale: continuate così perché questa è la strada giusta per contribuire alla crescita culturale di un paese che amiamo.
Voglio esprimere tutto il mio personale sostegno all’Associazione Glenn Gould per il loro enorme, straordinario lavoro, per il modello d’eccellenza gestionale di cui sono fondatori e portatori a Castelbuono, e invitare a riflettere su una questione centrale: senza una vera, sincera coesione territoriale tra cittadini prima, e poi associazioni, isituzioni, amministrazioni, non ci può essere sviluppo ed evoluzione. Ypsigrock rappresenta un attrattore artistico, culturale e turistico riconosciuto a livello internazionale, un modello che già si studia sui libri universitari e che ho avuto fortuna di conoscere a Castelbuono. Quest’anno, come già l’anno scorso, le mostre del Museo Civico sono state pensate e organizzate in funzione dello spirito di sperimentazione del Festival, e continueremo a rafforzare la nostra collaborazione anche fuori dal periodo estivo, e soprattutto per il 2016. Quindi, va bene il rispetto per il disappunto di alcuni, ma ricordandoci che un progetto culturale si basa su fini di più lunga durata e con un impatto socio-economico senza pari e senza precedenti.
Laura Barreca, Direttore del Museo Civico di Castelbuono
Il Festival è patrimonio della collettività, non solo castelbuonese, e va tutelato e difeso.
E’ un esempio di socializzazione senza eguali tra gli eventi siciliani. Come ripetuto da più parti, il Festival non esisterebbe senza l’apporto degli innumerevoli volontari che ogni anno contribuiscono al suo successo.
Ragazzi, siete MITICI!
Caro Massimo, rispetto il tuo pensiero ma, sinteticamente,voglio precisare meglio il mio commento scorso.
Per inciso a me lo spettacolo nudo in piazza castello non è piaciuto e non penso sia da ascrivere a un’azione artistica, ma ciò detto non si può nascondere l’imbarazzo di chi, senza volere offendere nessuno, crede che l’arte (beninteso anche la musica) sia godimento estetizzante. L’arte è pericolosa! Se il gesto di denudarsi dell’artista rock rientra fra le grazie dell’arte o meno non è mia intenzione approfondire, sarebbe come cacciarsi in un ginepraio inestricabile. certo che ciò che abbiamo visto è stata una performance all’interno di uno spettacolo musicale a pagamento (in luogo chiuso) e come tale a mio avviso andava lasciato sviluppare. Ripeto, non voglio prendere le difese dell’operato dei Fat White Family ma non amo la scelta di tappare la bocca a nessuno; penso ostinatamente alla libertà d’espressione e al libero arbitrio.La scelta di oscurare il palco, seppur per breve tempo,a mio avviso è stata giusta come giusto e dovuto mi è sembrato l’intervento di “Robertone”. Tutto ciò, ovviamente, come dici anche tu, non lede l’operato dei ragazzi dell’associazione Glenn Gould, ai quali va il mio e, sono sicuro anche il tuo, apprezzamento.
Infine, tu citi “l’origine del mondo” di Goustave Courbet che è un’opera del 1866, il cui scandalo di un secolo e mezzo fa è collezionato negli scaffali dei vasti archivi degli “scandali” operati dall’arte.
Per espandere l’argomento, ti invito a vedere il video, che probabilmente troverai su internet, relativo alla performance dell’artista Debora De Robertis al Musée d’Orsay dell’anno scorso, come omaggio al grande artista realista del XIX secolo: Scandalo e nasi storti? No grazie, solo arte.
*Gustave Courbet
Organizzazione, senso della comunità, capacità imprenditoriale, prototipo di progetto per internazionalizzare un luogo, spirito di sacrificio, costanza, qualità, e tante altre prerogative e valori che molti non conoscono. Grazie per questi 19 anni .Parlare di altro, è tempo sprecato.