La teleferica Cataggiddebbi-Castelbuono. Una storia per immagini

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5 Commenti

  1. Giuseppe ha detto:

    Caro prof, è sempre un piacere leggere le sue storie. Mio nonno mi ha sempre raccontato di questa teleferica ma no con tanti dettagli, Complimenti

  2. Sandro Morici ha detto:

    Grazie, prof. Massimo, per queste storie passate, affascinanti per la descrizione di dettagli della vita comune di un tempo, che stimolano il nostro desiderio di arricchimento della lingua dialettale nativa, che meravigliano per la profondità nella ricerca antropologica madonita. Complimenti per il regalo offerto a chi apprezza le tradizioni locali. Attendiamo di leggere il seguito della storia, mentre già prevedo una mia estate piena di giornate piacevoli nel leggere il tuo nuovo libro “Bosco carbone e carbonai a Castelbuono – lingua, storia, cultura”.

  3. giusepe maimone ha detto:

    Buon giorno Professore.

    Anche io ho sentito parlare di teleferica che partiva dalla madonna del palmento ma a dire di mio padre, non fu mai reallizzata. Anzi mio padre diceva che mio nonno fu raggirato da questa ditta catanese che si fece dare un anticipo nella promessa di completare quest’opera. Però mi sembra di ricordare che si chiamassero Averna.

  4. vincenzo ha detto:

    Non ci posso credere. allora e’ vero? avevo sentito la storia di un castelbuonese che si era affacciato nudo al balcone in via Sant’Anna ma mi sembrava solo una storia inventata. Sarebbe interessante una raccolta di storie divertenti di cui si e’ persa ormai la memoria

  5. Paolo Cicero ha detto:

    Caro Massimo, dovrei essere avvezzo da tempo alla tua capacità narrativa, eppure ogni volta riscopro la bellezza del lasciarsi cullare dal tuo racconto, del lasciarsi portare ai tesori appartenuti alla vita e alla cultura del nostro paese, con un fluire corretto (non varrebbe nemmeno la pena di sottolinearlo ma, come ben sai, oggi leggendo gli scritti degli interpreti della politica locale, spesso … veni a cunfusioni), chiaro, ricco di particolari mai noiosi o fine a se stessi, godibile nell’inserimento di brevissime divagazioni che ravvivano l’esposizione e preciso nei fatti e nei dettagli. Senza pensare che, puntualmente, dopo la lettura ne sappiamo di più sul nostro tanto amato paese.

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