Niente teatro o niente … di niente?

Il 18 febbraio scorso, alla V commissione dell’ARS “Cultura, Formazione e Lavoro”, si è svolta l’audizione del sindaco Cicero richiesta dalla deputata M5S Roberta Schillaci in condivisione con il Comitato per Le Fontanelle.
Nel dibattito, convocati e presenti anche il rappresentante del Comitato per Le Fontanelle, il Soprintendente ai Beni Culturali e Ambientali di Palermo e il rappresentante dell’Assessore ai Beni Culturali e dell’Identità Siciliana, il sindaco Cicero e l’arch. Monaco hanno ribadito le ipotesi progettuali da tempo rigettate e contestate dal comitato e dai gruppi culturali di Castelbuono. Tralasciando qui tali ipotesi, gli atti del dibattito evidenziano due aspetti rilevanti:
- La “cosa” protocollata il 14 gennaio non è un progetto valutabile né dall’Assessorato dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana né dalla Soprintendenza, a cui non è stata nemmeno sottoposta. È evidente quindi che questa “cosa” non avesse validità concreta, come sostenuto da sempre dal comitato. Un progetto esecutivo, sempre basato sulle malsane ipotesi poli-funzionali che negano il teatro, dicono che sarà presentato entro febbraio (del 2020, speriamo), sia alla Soprintendenza che all’Assessorato.
- Potrebbe non esserci più il tempo tecnico per completare l’opera entro il 2021, data ultima per la sua realizzazione. Infatti, se dopo 2 anni e mezzo non è ancora pronto il progetto esecutivo, ammesso che questo sia presentato entro questo febbraio, tra l’ottenere i visti di approvazione necessari, indire le due gare (direzione lavori e realizzazione opere), formalizzare la ditta e i professionisti aggiudicatari, è ragionevole pensare che le attività inizino non prima del 2021. I 12 mesi utili rimanenti sembrano pochissimi per completare un’opera che, soprattutto per gli accessori che sindaco e progettisti si ostinano a volere -strada e foyer- potrebbe essere soggetta in itinere a pareri richiedenti indagini e lavori accessori imposti dal vincolo archeologico sull’area di strada e foyer.
A parte la nostra ormai nota contestazione dell’indirizzo impresso alla ristrutturazione, incompatibile con un teatro degno di Castelbuono, facciamo una domanda a sindaco e progettisti: siete certi che i tempi prevedibili delle varie fasi progettuali e realizzative non impediscano il completamento dei lavori entro il 2021, consegnando infine al paese solo una costruzione incompleta e inservibile?
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