Sulla ristrutturazione delle Fontanelle ci stiamo giocando tutto, facciamo il punto

Ormai da tempo stiamo assistendo a un dibattito serrato sulla prossima ristrutturazione e destinazione d’uso del Cine Teatro Le Fontanelle.

Da una parte l’amministrazione comunale che insiste su una ipotesi progettuale che prevede una massiccia modifica degli spazi interni ed esterni del Cine Teatro Le Fontanelle, con una destinazione d’uso polivalente.

Dall’altra parte il comitato per Le Fontanelle e tanti cittadini che sostengono la fattibilità di dotare la comunità di Castelbuono di un vero e proprio Cine Teatro degno di questo nome, con concrete soluzioni progettuali alternative semplici e fattibili per un più ampio numero di poltroncine fisse da 400 a 450 tra galleria e platea.

La non ben definita polivalenza sostenuta dall’amministrazione avrebbe il vantaggio di potere fare tutto nella nuova struttura ma anche niente secondo quanto ribattuto dal comitato civico e da molti altri cittadini.

Lo scontro riguarda il ridotto numero di posti a sedere (si parla di 100-150) in una sala lunga e stretta, ma soprattutto la mancanza di spazi di servizio come i camerini per gli artisti, nonché l’assenza di poltroncine fisse (sono previste normali sedie), di attrezzature sceniche di livello, una su tutte un vero palcoscenico.

Nel progetto è previsto infatti un palchetto smontabile da utilizzare al bisogno, circostanza che fa inorridire i puristi del Teatro che gridano ad un salotto allestito con sgabelli e tavolo da pic-nic da smontare a fine mangiata.

La battuta non è neanche tanto lontana dalle reali intenzioni dell’amministrazione che a bocca del sindaco ha evocato i tempi in cui alle Fontanelle si celebravano i matrimoni.

Ora per meglio mostrarvi quello che ci potremmo giocare in maniera definitiva, per l’azzardo o meno di una scelta alla radice sbagliata, spostiamoci un attimo dalla nostra Castelbuono fino alla Campania – esattamente a Sapri – un paesino di circa 6500 abitanti.

Nel 2016 a Sapri è stato restaurato il Cine Teatro Ferrari, la struttura oggi offre 500 posti tra platea e galleria.

Cine Teatro Ferrari (Sapri)

Guardate bene la foto in alto e confrontatela con quella in basso delle Fontanelle.

Cine Teatro Le Fontanelle

In buona sostanza si nota una certa coincidenza tra l’attuale pianta del Cine Teatro Le Fontanelle con quella del Cine Teatro Ferrari.

Questo ci fa concludere che le immagini del Cine Teatro Ferrari di Sapri ci mostrano, molto realisticamente, come potrebbe essere il nuovo Le Fontanelle.

Cine Teatro Ferrari (foto prospettica scattata dalla galleria)

Invece, l’ipotesi progettuale dell’amministrazione è molto diversa da quanto realizzato a Sapri e prevede il quasi completo abbattimento della solida struttura attuale seguita da successiva ricostruzione. Nella foto in basso una rappresentazione in rendering della sala in cui dovrebbero tenersi eventi teatrali, concerti e proiezioni. In effetti, un cauto confronto in questa prospettiva mette tristezza. L’ambiente è claustrofobico, scarsa visibilità per gli spettatori, il palco (non è un palcoscenico) strettissimo, fondamentalmente inesistente, sembra tutto fuorché accogliente, men che mai suggestivo.

Sala eventi, rendering Le Fontanelle

Dunque, si sta rischiando di spendere una considerevole somma di soldi pubblici per un’opera essenzialmente destinata all’incomprensibile, se non inutilizzabile per i nobili scopi per cui un tempo nacque.

A sostegno dell’ipotesi progettuale dell’amministrazione comunale in alcuni consessi e dibattiti pubblici si è sentito parlare di sostenibilità. Secondo alcuni l’ipotesi attuale è più sostenibile rispetto a quella di realizzare un Cine Teatro (stile Sapri per capirci). Un’affermazione che sembra proprio campata per aria e basata sul nulla. Difficile comprendere dove sta la maggiore sostenibilità di una struttura con una sala che non si presta praticamente a nessun tipo di evento culturale. E poi perché un teatro, un cinema e un auditorium per concerti dovrebbero avere un costo di gestione maggiore? Semmai un teatro, un cinema e un auditorium per concerti permettono di mettere a reddito l’investimento pubblico. E ce lo dimostra ancora una volta Sapri (ricordiamolo 6500 abitanti). Infatti, fino al lockdown di marzo il Cine Teatro Ferrari, ininterrottamente dal 2016, ha proposto stagioni teatrali, cinematografiche e concertistiche di alto livello (qui la pagina Facebook), con una massiccia partecipazione di pubblico. Guardate le due locandine in basso, osservate i periodi e le date degli eventi, guardate anche i costi dei biglietti e giudicate voi stessi se un Cine Teatro è economicamente sostenibile, riflettete sul fatto che almeno una volta per guardare un film a cui tenevate siete dovuti andare nei Cinema di Cefalù, o gli amanti del teatro e le scolaresche che hanno acquistato abbonamenti nei teatri di Palermo.

Oggi Castelbuono ha un’occasione unica e irripetibile che permetterebbe di concedere a vecchie e nuove generazioni un’offerta culturale fondamentale per la crescita della comunità, ci chiediamo come un’amministrazione comunale non riesca a comprenderlo, per una volta i nostri amministratori hanno la possibilità di offrire finalmente un servizio concreto e meraviglioso ai cittadini, lo faranno?

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