Aiuti economici a Castelbuono, facciamo il punto della situazione

Si inizia a delineare una strategia per aiutare i cittadini di Castelbuono per alleviare le disastrose conseguenze economiche e psicologiche dovute all’attuale pandemia da Covid-19.

La questione sul piatto è come utilizzare il cospicuo avanzo di bilancio (circa un milione di euro) e i contributi statali e regionali che verranno introitati dal Comune; l’amministrazione, sul punto, si è detta aperta alle indicazioni provenienti dalle altre forze politiche e sociali.

Dopo le istanze dell’opposizione che vertevano sul fronte dell’alleggerimento e dilazione dei tributi locali, oltre a interventi in materia di accesso al mutuo e rateizzazioni in corso, sono arrivate le linee guida dettate dal sindaco nel corso di una lunga e articolata video diretta con i cittadini.

In sintesi, il primo cittadino Cicero ha sottolineato che l’azione futura non prevederà finanziamenti a pioggia, così come fatto dal governo nazionale, ma sosterrà solo le attività che sono state chiuse perché sarebbe “un’offesa e un sacrilegio” prevedere aiuti anche per le attività che hanno continuato ad operare in questo periodo.

Il sindaco ha poi precisato che solo una parte del tesoretto verrà utilizzata in questa fase per evitare che in futuro il comune sia sprovvisto delle risorse per far fronte ad eventuali emergenze o necessità di incarichi per progettazioni.

Una parte delle somme subito immesse in economia, 200.000 euro, verrà erogata come contributo una tantum per le attività commerciali in crisi e per finanziare una serie di strumenti per mettere in sicurezza sanitaria le attività ricettive, di ristorazione e di artigianato.

Allo studio anche la distribuzione di visiere, poiché ritenute più pratiche, ma solo per i cittadini che effettivamente hanno la necessità di esposizioni sociali e pubbliche.

Sul fronte della ristorazione, pensando ad un futuro turismo esclusivamente regionale, ha anticipato la volontà di ampliare gli spazi pubblici occupati dalle attività in questione per permettere il necessario distanziamento sociale e, al fine di una maggiore vivibilità e sicurezza del paese, è prevista l’imminente attivazione delle telecamere per testare e la definitiva messa in funzione del sistema di controllo.

Al riguardo, ha anche aggiunto che dall’11 maggio i parcheggi sulle strisce blu verranno nuovamente ripristinati con l’applicazione della relativa tariffa per la sosta.

Su altro fronte, l’azione amministrativa ha in programma l’affidamento di venti incarichi a professionisti per la redazione di progetti che rimangano alla comunità e la previsione dell’istallazione di 5.500 contatori di acqua ad opera degli idraulici locali ma anche di altre opere, come ad esempio, il restauro delle cappelle votive per mano dell’imprese artigiane.

In sostanza, il sindaco Cicero afferma che, a Castelbuono, si conosce chi è in difficoltà ed è in questo ambito che deve essere indirizzata l’azione economica di sostegno.

Il piano, così come anticipato nella video conferenza, è stato in larga parte ribadito e condiviso dal partito di maggioranza Democratici per Castelbuono con ulteriori spunti sul fronte della tassazione e degli spettacoli.

Dall’espresse anticipazioni emerge dunque la volontà di evitare di aiutare tutti indistintamente – e ciò può essere assolutamente apprezzabile – ma occorrerebbe al contempo precisare, invece, chi e come accederà ad incarichi e affidamenti.

Infatti, è assolutamente rischioso lo scolastico “conosciamo tutti chi è in difficoltà”, specie in materia di pubblica amministrazione e gestione del relativo danaro.
E’ anche vero, come dice il sindaco, che è più utile sostenere soggetti in difficoltà dietro effettiva prestazione di opere necessarie per la comunità, ma gli esempi di incarichi finora espressi non sono stati molto incoraggianti.

Ricordiamoci, invero, le sbilenche strisce pedonali, contributi per mezzo del Centro Polis al redivivo per una notte Cine Astra, acquisti di totem dalla dubbia utilità e cospicui contributi per enti appena costituiti.

Il rigore auspicato dal sindaco cozza parecchio con l’opportunità di scelte passate, il cui ammontare complessivamente è di notevole portata.
Dunque, ben vengano le azioni di sostegno a tutti i cittadini che si trovano in difficoltà e, se è il caso, anche nella forma di corrispettivo di opere da realizzare purché abbiano un senso economico e sociale.

Ed è anche giusto insistere sulla vivibilità di Castelbuono, ma non solo nel centro storico – che pur vive di mille e discutibili deroghe al divieto di transito – ma ovunque, dove gli scenari sono di abituale Far West automobilistico.

Evitiamo politiche di tassazione, quali balzelli come tasse di soggiorno, per poi impegnare danaro in totem senza la sacralità degna di accampamenti indiani.
Pensiamo bene quali azioni fare poiché la crisi è tremendamente attuale e fortunatamente la campagna elettorale è ancora lontana.

Impariamo dalle discutibili scelte del passato e concentriamoci sui problemi effettivamente conosciuti dai castelbuonesi come, ad esempio, la frana del “Passetto”.
A Milano, dopo la seconda guerra mondiale, ricostruirono in un batter d’occhio la Scala.
Questo, ad esempio, sarebbe un buon esempio.

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