Appalti a Castelbuono, il sindaco Cicero e la sua vice Mazzola indagati per pressioni su un imprenditore

Dopo il caso Liccia e l’annullamento della sanzione, tornano a far discutere il sindaco Cicero e la vice Mazzola in un quadro investigativo che, se accertato, offrirebbe un’immagine sconfortante e poco limpida su due gare d’appalto indette dal Comune di Castelbuono.

Secondo quanto riportato dal Giornale di Sicilia di oggi in un articolo a firma di Giuseppe Spallino, il sindaco Cicero e il vice sindaco Mazzola sono finiti sotto indagine, insieme all’ex segretario e un dirigente, a seguito di una denuncia presentata da un imprenditore castelbuonese nella quale vengono evidenziate le pressioni in vario modo effettuate dai due politici per indurlo a rinunciare agli appalti dei quali era risultato aggiudicatario.

La denuncia è stata presa in consegna dai carabinieri di Castelbuono che hanno espletato corpose indagini in cerca dei riscontri a quanto di grave affermato dall’imprenditore e il cui esito è adesso demandato al sostituto procuratore di Termini Imerese Guido Schinnà.

Le indagini, in particolare, riguardano due appalti per la manutenzione della rete idrica e fognaria per i quali la ditta aggiudicataria, dopo la sottoscrizione del contratto, era stata in qualche modo convinta dal sindaco, il suo vice e un dirigente, a fare un passo indietro e ciò attraverso modalità suggerite per iscritto dall’allora segretario comunale.

Il pretesto per la rinuncia sarebbe stato motivato con la circostanza che la ditta non era in possesso di un mezzo ritenuto necessario ai fini dei requisiti di partecipazione alla gara.

La vicenda continua colmando nel paradosso; infatti, a seguito della rinuncia, all’imprenditore veniva intimato il pagamento della somma di 10.398,89 euro a titolo di risarcimento, inoltre la ditta subiva il danno di essere esclusa dalle successive gare indette per i medesimi capitolati.

In seguito, gli stessi carabinieri riscontravano che la nuova ditta aggiudicataria dei lavori aveva in dotazione mezzi inidonei in quanto privi di targa e di coperture assicurativa tuttavia, in questo caso, nessun provvedimento di revoca veniva adottato.

Non si è fatta attendere la replica del sindaco il quale contrattacca: «Abbiamo operato con la massima correttezza, non c’è stata nessuna ritorsione e lo dimostreremo. L’imprenditore si assumerà la responsabilità delle sue falsità». Maggiori dettagli e informazioni sul GdS di oggi.

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