Castelbuono, abusi su una ragazzina, condannato a dieci anni di reclusione un negoziante

Una ragazzina sarebbe stata violentata ripetutamente dal datore di lavoro dei suoi genitori, a riportare la notizia un articolo a firma di Giuseppe Spallino sul Giornale di Sicilia di oggi.
I fatti sarebbero iniziati a luglio 2010, la ragazzina, allora quattordicenne, sarebbe stata chiamata dall’uomo nel suo ufficio e costretta con forza ad avere un rapporto sessuale con lui, con la minaccia che altrimenti avrebbe licenziato i suoi genitori. Situazioni simili sarebbero accadute anche nel maggio del 2011. Rivelazioni molto forti risultano dalle dichiarazioni della ragazzina nei verbali: “Mi ha detto che se non avessi fatto quello che diceva lui avrebbe licenziato i miei, togliendogli la casa. Mi ha tolto la maglietta e spingendomi sul muro ha tentato di baciarmi, fino ad ottenere prestazioni sessuali con violenze e minacce”.
Secondo quanto scrive il cronista del Giornale di Sicilia i presunti abusi erano emersi a scuola, quando la ragazzina era stata vista piangere e captati da alcuni insegnanti. L’adolescente ha deciso di denunciare il tutto ai carabinieri. E’ partita una lunga inchiesta conclusa dal pubblico ministero Simone de Roxas, che ha ottenuto dal Giudice per le indagini preliminari il rinvio a giudizio. Alla fine del dibattimento il negoziante è stato condannato a dieci anni di carcere. L’avvocato dell’imputato ha annunciato il ricorso in appello. Maggiori dettagli sull’edizione cartacea del Giornale di Sicilia di oggi.
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