Castelbuono in comune, secondo tempo: dopo la distruzione si tenta la ricostruzione. A tutti i costi

Stesso copione di sempre. Tutte le volte che comincia a franare il terreno sotto i piedi , ricomincia puntuale la fase della ricostruzione. La ricerca di consensi ad ogni costo. E quindi completato il ciclo dei consoli, proconsoli,ambasciatori, consulenti, esperti e via discorrendo si passa alla intitolazione di strade, plessi ( non importa se aperti o chiusi) , piazze e perfino vicoli. Un po come accadde qualche anno addietro con le bretelle della zona artigianale.

Senza alcun criterio , senza nessuna logica politica o storica. Un esempio: se oggi l’ On Gino Carollo fosse vivo avrebbe scelto il plesso San Paolo edificato in una zona del paese storicamente rossa o San Leonardo edificato a sua volta in zona più neutra? Ma chi se ne frega! Interessante che si intitola e un luogo vale l’altro. La storia è un’altra cosa. Non ci meraviglieremo, in questa campagna di ricerca di consensi, una seconda proposta di cittadinanza onoraria ( si può fare? ) all’ingegnere Lena visto che lo stesso , in un recente articolo ha espresso il desiderio di “sentirsi” ancora castelbuonese … Vedremo.

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