Comitato Le Fontanelle: perché quel gabinetto pubblico alle Fontanelle???

(Riceviamo e pubblichiamo) – Il gabinetto pubblico dentro il teatro s’ha da fare! Questa pare la decisione presa nei piani alti del potere politico a Castelbuono, anzi nel piano alto, anzi nella stanza del Sindaco, anzi nella poltrona del Sindaco.
A quanto pare è un punto imprescindibile del progetto del “coso” che si vorrebbe realizzare a piazza Castello, al posto del teatro, tra il balcone da cui si affaccia la Patrona e l’arco.
Proprio per questo, l’eliminazione di questo apparentemente incomprensibile miscuglio tra sipari e latrine era stata richiesta dal Comitato Le Fontanelle per il tramite dei promotori del Manifesto per il Teatro “Le Fontanelle”, a seguito delle mille e più firme raccolte attraverso le quali si richiedeva al sindaco di ridare un vero Teatro ai castelbuonesi.
La richiesta di soppressione dei gabinetti dall’immobile teatro era stata presentata insieme ad altre sei, di cui quattro approvate dal Consiglio comunale con un ordine del giorno (peraltro votato dalla sola maggioranza consiliare, avendo la minoranza votato contro perché insufficiente a recepire le richieste dei promotori).
Le quattro proposte accolte, e subito strombazzate ai quattro venti dal Sindaco e dai suoi altoparlanti (da allora sempre meno garruli, per la verità) come una grande concessione alla cultura e alle istanze del Manifesto, poi ebbero la triste sorte cui fin dall’inizio apparvero destinate, e cioè carta straccia per riempire il cestino, o altra più igienica destinazione.
Ma di tutto questo si è parlato, e si parlerà di nuovo, per rinfrescare la memoria a chi fa finta di averla persa ma anche ai cittadini di Castelbuono che aspettano non il “coso ma il TEATRO.
Tornando alle tre proposte invece fatte fuori sul nascere dalla maggioranza consiliare, una riguardava l’incredibile gigantesca e invasiva vetrata sparata contro il Castello dei Ventimiglia, che faceva il paio con l’altra prospettante su via s. Anna che, se realizzate, completerebbero la deturpazione dell’area Castellana e della piazza, trasformando il “coso” (definito graziosamente centro polifunzionale) in una serra, nel quale per assistere a una rappresentazione teatrale o alla proiezione di un film, occorreranno gli occhiali da sole.
L’altra proposta contemplata nell’O.d.g. e bocciata dal gruppo consiliare del Sindaco è quella della strada a valle dell’edificio, di cui si è già parlato (ma se ne parlerà ancora e tanto).
La terza, appunto, i gabinetti pubblici dentro il teatro.
E sì! Sappiate che la proposta di sopprimerli, e creare spazio per realizzare camerini decenti, eliminando il paradosso di avere contemporaneamente sul palco spettacoli e rappresentazioni teatrali, e sotto di esso, diciamo, spettacoli e rappresentazioni di ben altro tipo, è stata giudicata dal sindaco (e per transitività dai suoi seguaci) irricevibile.
Non si era mai visto un gabinetto pubblico dentro un teatro. A Castelbuono, se le cose andranno come vorrà il Sindaco attualmente in carica ed in scadenza, saremo i primi al mondo ad averlo. Roba da Guinness dei primati, e il mondo questa volta ci guarderà per davvero.
E pensare che anche il progettista in un incontro radiofonico si era dimostrato disponibile ad apportare questa ed altre modifiche, aggiungendo che il gabinetto non era una scelta progettuale, anzi sarebbe bastata una richiesta dell’amministrazione per eliminarlo. Ma evidentemente non si poteva.
Ma a chi serviranno questi servizi igienici sotto il palco del teatro? Ai turisti? No di certo, come sanno tutti quelli che fanno turismo, i quali, quando scappa, non cercano certo i bagni pubblici ma beneficiano di quelli dei bar, presso i quali prima o poi si recheranno a consumare. E questo lo sanno anche le guide turistiche, che indicano ai turisti organizzati non i bagni pubblici, ma gli esercizi dove potranno consumare e servirsi del bagno. E’ strano che un grande esperto di economia come il sindaco non sappia che i turisti dovrebbero essere indirizzati verso i pubblici esercizi per indurli a consumare. In ogni caso, già esiste un bagno pubblico accanto a Piazza Margherita e per i turisti ci sarebbero anche quelli del Parco delle Rimembranze.
Serviranno questi bagni pubblici ai cittadini castelbuonesi? Immaginate la fila in via sant’Anna, di anziani incontinenti e giovani che stazionano abitualmente Sopra il ponte o in Piazza, e che aspettano che gli scappi per potere finalmente utilizzare il capolavoro del Sindaco. Ma come possono gli inquilini del cortiletto, le cui case sorgono muro con muro con Le Fontanelle, accollarsi di fatto un pisciatoio in house? Sono contenti e appagati da tutte queste novità apportate al progetto, e alla destinazione d’uso del corpo adiacente alla loro casa? Era proprio quello che sognavano per la loro casa?
Da tempo il sindaco pontifica: Serviranno al pubblico dei grandi eventi!!!
E perché non dovrebbero andare bene, come avvenuto sempre, a Castelbuono e in tutto il mondo, i bagni precari, che a fine manifestazione vengono portati via?
Non facciamo che serviranno (per dare corso ad un vecchio sogno del Sindaco) per gli ambulanti del mercato, che si vorrebbe trasferire in piazza tra il Castello e la Piazzetta? Su questa prospettiva non ci esprimiamo, e lasciamo il giudizio ai Castelbuonesi.
Ancora una volta, pensiamo sia giunto il momento per essi di chiedersi, e chiedere ragione a chi di dovere, se c’è e quale sia il pubblico interesse alla base dell’umiliazione dell’esigenza di avere un vero teatro a Castelbuono, con l’onta per giunta di allocare nel suo sito i gabinetti pubblici. Anzi, riproponiamo la domanda della volta scorsa: quale è il concetto di pubblico interesse oggi a Castelbuono?
IL COMITATO PER LE FONTANELLE
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