“Di guerra in guerra”: l’appello di speranza di Sandro Morici

Pubblichiamo di seguito la lettera ricevuta dall’Ing. Sandro Morici

Egregio Direttore,
in questo momento di grave emergenza sanitaria desidero esprimere attraverso il portale Castelbuono Live un appello alle comunità delle Madonie. Lo faccio da persona anziana, chiamando in causa tutte e tutti i miei coetanei ultra-ottantenni.

La nostra generazione, nata nel decennio degli anni ’30 del ‘900, ha ancora memoria delle situazioni di vita durante e subito dopo la Seconda Guerra mondiale: anni di dolore nelle famiglie per qualche figlio o nipote disperso o morto in lontani campi di battaglia o di prigionia, di sacrifici nel reperire beni quali il vestiario, di disorientamento politico, di ristrettezze economiche, di carenza dei generi di prima necessità, a cominciare da quelli alimentari e dalla fornitura della corrente elettrica (…per il fortunato che era “allacciato” e soltanto per qualche ora serale), per mancanza di informazioni (…solo qualche “riccone” possessore di apparecchio radio era il punto di riferimento).

Cosa restava? La luce brillante del sole in cielo, il campicello da coltivare e qualche animale da allevare (…era infatti una società agricola), il consiglio di qualche persona allittrata, il conforto di qualche prete. C’era tuttavia un grande fermento nell’aiuto reciproco, tra famiglie imparentate, tra amici e talvolta anche nei riguardi di qualcuno che ci stava in antipatia, perché lo stato di bisogno generalizzato fa mettere da parte anche antichi rancori. Insomma si viveva con il senso della autentica “solidarietà” in un contesto che oggi evochiamo come “solidale” assieme a una gran voglia di riscatto: il risultato è stato il boom socio-economico degli anni ’50.

E oggi? Siamo in pace ma stiamo vivendo in forma di guerra, a causa di un nemico invisibile, di un virus mutageno. Prendiamo coscienza della fragilità dei nostri corpi, malgrado gli immensi ritrovati della ricerca farmacologica. Si resta in attesa continua di notizie, che inevitabilmente sono un po’ brutte, un po’ confortanti e che peraltro si accavallano arrecando ulteriore confusione. Molte attività commerciali sono ridotte o ferme con relative forti perdite economiche.

Eppure i beni di prima necessità non mancano, le analisi della situazione globale sono disponibili sui siti web dei più accreditati Organismi di riferimento (quale l’O.M.S.) e Istituiti di studi e ricerca nazionali e internazionali, le indicazioni precauzionali da parte degli organi di Governo ci portano a stare a casa e a fermare la nostra frenesia del correre quotidiano: è il momento dell’esame di coscienza e, per chi crede, della preghiera.

Un po’ tutti, singolarmente, siamo chiamati a guardare avanti, a riflettere in modo composto e razionale in uno sforzo collettivo di ricerca nel nostro io di un sano equilibrio, di azione e di pensiero: gli stili di vita di questa società globalizzata richiedono una opportuna revisione e un adeguato aggiustamento?

Lo possiamo (…lo dovremmo) fare un po’ tutti, vecchi, giovani e di mezza età, in modo che, passato questo momento (sicuramente superabile, grazie anche alla tecnologia e come insegna la storia), riprendiamo più rafforzati e “con-solidati” ad abitare la nostra vecchia madre Terra, sempre accogliente.

Roma, 11 marzo 2020 , Sandro  Morici
Nota personale. Marietta Marguglio, mia nonna paterna, è morta per influenza spagnola.

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