I trovatori: “l’emozione di rinnovare la sala Piera”

(Riceviamo e pubblichiamo)
Si può!
Si può siamo liberi come l’aria, si può
Si può siamo noi che facciam la storia, si può
Il magnifico Gaber non aveva dubbi. La libertà di pensiero, a volte, sfida la concretezza del reale. Utopia ? Forse, ma non necessariamente.
Per esempio, che c’entrano delle suore di clausura, silenziosamente operanti entro un enorme convento cappuccino, ubicato nel cuore di Castelbuono, con due strampalati giullari in preda ai loro deliri musicali e teatrali ??
Cosa mai potrebbe nascere da un incontro del genere ??! Al massimo due risate! Anche.
E non solo!
La sala Piera, è, come è noto a molti, uno spazio adiacente al Monastero di Santa Maria degli Angeli ( ai più Cappuccini)
La sua storia è certamente legata ai ricordi di molti paesani.
Prima sala ricevimenti, poi, per molti anni sede del progetto Sport e Promozione Umana, a volte palco di rappresentazioni e spettacoli.
Ha accolto e raccolto generazioni di giovani, offrendo loro importanti opportunità di crescita culturale, che hanno contribuito allo sviluppo della nostra comunità.
Di questo passato le Sorelle povere sono consapevoli e orgogliosamente custodi ed è per questo che con la sensibilità che le contraddistingue, hanno prestato orecchio alla richiesta di due giovani artisti, i quali, fortemente provati dalle restrizioni imposte dalla pandemia, hanno chiesto loro “asilo teatrale”.
Aver avuto la possibilità di rinnovare la sala dell’incontro Piera ed ottenere l’assenso per la realizzazione di una vera e propria camera nera ci ha entusiasmati.
Aggiustarne il sipario, ritoccarne le pareti, aprire le finestre, tirare su le quinte e lucidare il palco ha richiesto impegno e determinazione a tutti coloro i quali hanno creduto nella possibilità di ripristinare quello spazio.
È stato emozionante! Niente di più semplice di un’idea volta alla riattivazione di uno luogo finalizzato ad accogliere musica e teatro! Niente di più semplice di un si può?… Si puó!
D’altra parte, la storia castelbuonese ha memoria di una comunità che ha visto emergere innumerevoli forme di associazionismo e di condivisione che hanno generato crescita e opportunità e per il singolo e per il gruppo.
Ciò che alimenta e accresce lo sviluppo intellettuale è, a nostro avviso, prioritariamente connesso alla possibilità di generare e mantenere costante l’opportunità di lasciar fluire liberamente creatività e immaginazione, assicurandone l’ascolto e lo scambio, entro il contesto in cui si manifesta.
La sforzo grava equamente sulle Istituzioni e sul cittadino.
L’impegno, da parte nostra, è quello di farsi portavoci di un dialogo costruttivo e di esperienze creative, di fare rete con chiunque sia disposto a contribuire ed alimentare il terreno fertile per la pratica e lo sviluppo dell’attività teatrale ed artistica in generale.
Vogliamo condividere questa gioia con la comunità tutta, speranzosi di poter spalancare al più presto il portone e stimolare creatività ed estro.
Affettuosamente
I Trovatori
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