Il prof Genchi risponde al sindaco e a Prestianni, “la propaganda che ghiaccia il sangue è la vostra”

(Di Massimo Genchi) – Carissimi lettori, come sapete ho ricevuto una risposta al mio post di avantieri firmata da un dottore e da un signore.
Dicono che il mio post gli ha dato finalmente la possibilità di parlare delle Fontanelle. Ma, mi chiedo e vi chiedo, fino ad ora chi glielo ha impedito? In questi tre anni e mezzo chi glielo ha impedito? I troppi impegni, direte voi. A dire il vero non risulta che il dottore abbia impegni così gravosi, mentre il signore è tutto il giorno su questo blog a controllare cosa si dice sul suo conto senza dimenticare che su facebook posta e commenta al ritmo di h 24, ritenendo per giunta di potere rappresentare il paese reale. In tutto ciò non si capisce quando espleti la funzione per la quale è profumatamente retribuito con soldi pubblici. Comunque, grazie dottore, grazie signore per avermi riconosciuto di avervi dato la possibilità di parlare delle Fontanelle perché se fosse dipeso da voi non ne avreste mai parlato.
Dunque, cari lettori, il dottore e il signore mi vogliono dare un ruolo che nel Comitato non ho, vogliono farmi sentire importante. Mi vogliono accreditare quale leader del Comitato per Le Fontanelle. Io capisco che esorbita dal loro modesto orizzonte ma entrambi dovrebbero sapere che nel Comitato per Le Fontanelle non ci sono leader nel senso che lo siamo tutti e, a differenza di quello che è prassi in qualche altro consesso assai distante da noi, nel Comitato decidiamo tutti insieme senza prevaricazioni. La leadership, dunque. Io questi giochetti del signore li conosco a menadito. Siccome ho pubblicato il post a titolo personale, lui ritiene che nel Comitato ci sia maretta e allora ecco Carlo Fracci che entra in pista e si esibisce nel pezzo migliore del suo repertorio, il divide et impera che tradotto, significa: il signore, proclamandomi leader del Comitato, ritiene di avere palpato il mio punto g. Io sbrodolo, gli altri si incazzano e ci si spacca. E invece il giochetto anche stavolta non è riuscito, caro signore, così come non le è riuscito quando, anni fa, proclamò di sua spontanea volontà Paolo Cicero referente del Comitato. Sappia il signore, che noi del Comitato siamo e saremo graniticamente coesi perché non abbiamo poltrone, interessi, ambizioni, visibilità da salvaguardare. Noi del Comitato siamo, perché abbiamo impiegato la vita a farci uomini e abbiamo deciso di non vivere al traino del carrozzone della politica perché è una pratica che aborriamo.
Le nomine. Il signore è ossessionato dalle nomine, sia da quelle che riguardano la sua persona sia da quelle che distribuisce egli stesso. Quindi non solo la nomina dei consulenti a titolo gratuito, la nomina dei consoli referenti, la nomina dei componenti il comitato sant’Anna, la nomina dei componenti i CdA delle istituzioni culturali. Una volta ha nominato pure un segretario cittadino di un partito diverso dal suo. La nomina degli intellettuali che avrebbero dovuto occuparsi di Perlasca ve la risparmio perché è troppo patetica.
In ordine ai componenti i CdA delle istituzioni museali, quando il dottore asserisce che chi scrive non ha rispetto per quelle persone sfodera il colpo a lui più caro: la vigliaccata. Sarebbe invece il caso di ricordare al dottore che quelle di cui egli pensa di poter parlare sono nomine politiche esattamente come quando Salvini piazza Marcello Foa alla direzione della RAI o Berlusconi Augusto Minzolini alla direzione del Tg1, solo per fare due esempi. Ma siccome queste due non portavano l’imprimatur della ‘giustizia proletaria’, per i beneficiari il dottore può sollazzarsi parlando di asservimento e di schiavismo. Le asimmetrie di certi sinistri che hanno finito col sotterrare la sinistra.
Dopo i ringraziamenti a uomini e donne delle istituzioni museali, l’alato scritto passa pateticamente agli “eleganti ringraziamenti riservati agli scriventi”, cioè al dottore e al signore. Ho letto quattro volte, ho fatto leggere quattro volte a quattro persone diverse ma nessuno ha trovato riferimenti al dottore. E’ vero che il dottore è un tipo vanesio, però! Poi penso, magari praticando col signore ha finito col contaminarsi. Quando, subito dopo, leggo “qualificano l’uomo che li ha congeniati” – proprio, ‘congeniati’ – ma anche ‘innanzi tutto’, ‘Capo Gruppo’ allora non c’è più spazio per i dubbi: si è contaminato col signore. D’altra parte, se non si somigliano non si pigliano.
Di questo scritto, non voglio chiosare ciò che si dice sulle Fontanelle perché il banale si tralascia, non si considera. Non voglio porre alcun accento sul catartico noi NON vogliamo le Fontanelle perché lo sapevano anche i paracarri, già dal 2017 che loro vi vogliono fare u cammaruni e non vogliono il declivio e il palco in muratura perché entrambi sono d’intralcio ai camerieri. Invece ho apprezzato il tocco vetero post-marxista della chiusa: la casa della cultura. Minchia!
La casa della cultura! Sarà bellissima con il dottore nel ruolo di formatore, come nella migliore tradizione delle scuole del Partito, indottrinatore, agit-prop, catechista di giovani e fra i giovani, magari un po’ vecchio, di peso e fuori luogo fra quei giovani
Ci sono due cose su cui desidero soffermarmi in ultimo. La prima è di teoria della politica e riguarda la versione riveduta e corretta (dal dottore, si capisce) del materialismo dialettico che prevede, quale suprema forma di dialettica democratica e di rispetto umano, salire sul palco dei comizi e fare ascoltare alla folla della piazza messaggi vocali privati prodotti e inviati da avversari politici, pratica che innova quella attestata negli anni sessanta di votare dagli scranni comunisti in maniera conforme ai consiglieri comunali del movimento sociale italiano.
L’altra riguarda Goebbels. Vedete, dottore e signore, Joseph Goebbels è più vicino a voi per il rispetto zero che manifestate quotidianamente verso chiunque abbia una idea discosta dalla vostra; la propaganda di regime che ricorda Goebbels e ghiaccia il sangue è la vostra, le menzogne ripetute nel tentativo di farle diventare realtà sono le vostre così come le pratiche perpetrate per seminare il terrore fra le persone inducendole al silenzio. Questi maniacali riferimenti al nazismo da parte del dottore, che pure vorranno dire qualcosa a livello di psiche, mi riportano alla mente commenti anonimi indirizzati a me e relativi ad Alfredo Cucco.
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