Ricoveri facili scavalcando le liste di attesa all’ospedale di Cefalù. Primario indagato
Perquisizioni sono state eseguite dai carabinieri del Nas nella direzione e in alcuni reparti dell’ospedale San Raffaele-Giglio di Cefalù (Palermo), su disposizione della Procura della Repubblica di Termini Imerese nell’ambito di un’inchiesta che riguarda una presunta gestione privatistica della struttura da parte del direttore dell’unita’ operativa di Chirurgia Generale. Secondo quanto emerso dall’attività investigativa, coordinata dal procuratore Alfredo Morvillo e dai sostituti Giacomo Brandini e Simone De Roxas, il primario, con la compiacenza dei colleghi anche di altri reparti, avrebbe permesso a pazienti da lui visitati privatamente in un ambulatorio polispecialistico e in una clinica privata convenzionata di Palermo, essere ricoverati subito nell’ospedale di Cefalù, scavalcando le liste di attesa.
Secondo l’ipotesi accusatoria, i pazienti privati del primario eludevano le normali procedure per la programmazione dei ricoveri, e accedevano al San Raffaele-Giglio in urgenza, attraverso il Pronto Soccorso e senza passare per le liste d’attesa, a scapito di malati, anche oncologici, che attendevano da tempo di essere operati. Inoltre i carabinieri del Nas hanno rilevato diversi casi di persone che sarebbero state sottoposte a interventi chirurgici senza essere ricoverate. I farmaci per la terapia del dolore che venivano somministrati a questi malati venivano giustificati con annotazioni nelle cartelle cliniche di ignari degenti. Sono in corso ulteriori approfondimenti per accertare le dimensioni, il giro di affari e i profitti delle attività illecite. Si stanno anche verificando eventuali complicità di pubblici funzionari.
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