So.Svi.Ma. Spa, la rielezione di Alessandro Ficile alla guida è irregolare. La terza perdita d’esercizio consecutiva ne inibiva la riconferma
[Fonte: Madonienotizie – di Vincenzo Lapunzina] Si addensano le nubi sul bilancio 2014 della Società di Sviluppo delle Madonie Spa (So.Svi.Ma.) e sul presidente dell’Agenzia, Alessandro Ficile che, secondo la normativa vigente, non sarebbe dovuto essere riconfermato nel consiglio d’amministrazione nel corso dell’assemblea dei soci tenutasi lo scorso 27 aprile 2015.
La So.Svi.Ma. nel 2006 aveva determinato la realizzazione di un parco fotovoltaico diffuso (1200 Kwp) da installare nei Comuni di Blufi, Bompietro, Caltavuturo, Campofelice di Roccella, Castelbuono, Gangi, Geraci Siculo, Gratteri, Petralia Soprana e Sottana, Resuttano e Scillato.
Queste amministrazioni, per la realizzazione degli impianti, avrebbero ottenuto dei contributi a valere della Misura 1.17 del POR Sicilia 2000-2006. Almeno secondo quanto riportato nell’atto stipulato il 23 maggio 2007, che concedeva in un primo momento all’Agenzia di Sviluppo un finanziamento di 2.800.000 euro (la somma effettivamente utilizzata è stata 2.300.000 euro) ed un finanziamento di 800 mila eurodestinato al pagamento dell’iva, di fatto mai utilizzato.
Il predetto mutuo ha una durata di 15 anni.
Il 5 agosto 2008 la So.Svi.Ma. stipula, sempre con l’Irfis, un altro contratto di mutuo di 3.464.000 euro che è stato utilizzato ad integrazione del precedente finanziamento. La durata del mutuo è stata fissata in 16 anni.
Quindi, l’impegno economico totale in capo all’Agenzia di Sviluppo si è attestato a 5.764.000 euro.
A garanzia della discutibile linea di credito concessa l’Irfis si sarebbe accontentata della cessione delle agevolazioni che lo Stato prevede per chi produce energia elettrica (conto energia) e del privilegio sugli impianti realizzati (ipoteca).
Nel 2014 lo Stato ha cambiato le “regole del gioco” ed ha ridotto la tariffa del “premio di produzione” vigente fino al 2022.
Tuttavia ha rassicurato i “produttori” che le somme sarebbero state recuperate negli anni a seguire. Insomma si è trattenuto gli incentivi per due anni, salvo poi restituirli.
Quanto detto è contenuto nel decreto legge “Spalma incentivi”, n° 91 del 24 giugno 2014.
Dopo l’emanazione dei decreti attuativi (ottobre 2014) la So.Svi.Ma. si sarebbe attivata a chiedere all’Unicredit (nel frattempo subentrata all’Irfis) di rinegoziare i due mutui contratti con l’Irfis al fine di spostare la scadenza di due anni.
Questo decreto sarebbe stato provvidenziale per il futuro di Ficile alla guida della So.Svi.Ma. L’Agenzia aveva collezionato due anni di perdite d’esercizio (2012 e 2013) per un totale di circa 70 mila euro, pertanto la terza perdita sarebbe stata fatale.
Quindi nel redigere il bilancio, che si presentava con il segno meno, per l’ennesima volta, l’Agenzia ha tenuto conto del “provvidenziale” decreto per calcolo degli ammortamenti. Il bilancio si poté chiudere con un risicato utile di euro 4.255,68.
Tuttavia, Ficile aveva messo le mani avanti. A novembre 2014 dai microfoni di Radio Panorama, nello spazio dedicato al “Punto della Settimana”, una sua dichiarazione aveva squarciato l’etere: «Ad aprile scadrà il mio mandato di Presidente della So.Svi.Ma. e non ripresenterò la mia candidatura».
Il presidente sapeva che ai sensi dell’art. 1, comma 734 della Legge n. 296 del 27 dicembre 2006, non poteva più ripresentare la sua candidatura.
Il tempo scorre e ci porta all’assemblea dei soci del 27 aprile 2015. All’ordine del giorno l’approvazione del bilancio 2014.
Ficile, che ne frattempo aveva cambiato idea forte dello “spalma incentivi”, miracolosamente venuto in suo aiuto, mostrava un certo nervosismo, eravamo presenti nell’Aula consiliare di Castellana Sicula e l’abbiamo percepito chiaramente.
Aveva fretta di approvare il bilancio e di passare al punto all’ordine del giorno successivo. Il rinnovo delle cariche sociali.
Ficile racconta ai soci del decreto “spalma incentivi” e della discussione avviata con la Banca per la rimodulazione dei mutui in essere, dopo che il Sindaco del Comune di Castellana Sicula, Pino Di Martino, ha chiesto espressamente “se ci sono atti ufficiali che attestino l’allungamento di due anni della scadenza originaria del Mutuo contratto dalla Società per la realizzazione del Parco Fotovoltaico”.
Il presidente rassicura Di Martino che: “Tutta la documentazione è agli atti della Società e nei prossimi giorni ne invieremo copia integrale a tutti i soci di parte pubblica”.
Ficile passa alla votazione ed ottiene, dai distratti ed ignari, soci l’unanimità per l’approvazione del bilancio ad eccezione di Di Martino che ha espresso il suo voto contrario. (clicca QUI per leggere il verbale)
Bene, abbiamo motivo di affermare che alla data del 27 aprile 2014 l’Unicredit non aveva dato alcun consenso formale per la rinegoziazione dei due mutui, ovvero l’organo deliberante dell’Istituto di Credito non si era espresso né tanto meno, così come per la stipula dei due mutui (2007-2009) si era proceduto alla formalizzazione di un atto pubblico, ovvero dinanzi al notaio. Cosa che sarebbe avvenuta nel 2016.
Ficile, con il consenso del consiglio d’amministrazione e del collegio sindacale, avrebbe rifilato ai soci un bilancio non supportato da atti ufficiali che ne comprovassero la veridicità del risultato finale.
La matematica non è un’opinione ed i bilanci si quadrano con il supporto delle carte ufficiali e non di certo con “si farà” o con i “si vedrà”.
L’atteggiamento tenuto da Ficile nel corso dell’Assemblea dei soci, finalizzato alla sua rielezione nel consiglio d’amministrazione, quindi alla presidenza della Società, partecipata per il 51 % dai Comuni, stride con quanto recita l’articolo 2621 del codice civile in merito alla veridicità delle “comunicazioni sociali”.
In una “relazione di servizio”, inviata al nuovo procuratore della Repubblica di Termini Imerese, il presidente dell’Agenzia mette in atto un disperato tentativo di difesa e riferisce che ci sarebbe un procedimento penale aperto proprio sulla questione “bilancio 2014”.
“La Guardia di Finanza – Tenenza di Petralia Soprana – scrive Ficile nella nota, nel tentativo di convincere il Procuratore che abbiamo montato delle campagne di stampa denigratorie – in data 01.03.2016 a seguito di delega d’indagini di Polizia Giudiziaria nell’ambito del procedimento penale n. 1208/15 acceso presso la Procura della Repubblica di Termini Imerese, ha acquisito – tra l’altro- il Bilancio di esercizio 2014 ed ha effettuato i relativi controlli”.
“Non avendo ricevuto alcuna notizia in merito e stante il lungo lasso di tempo trascorso, – continua il presidente dell’Agenzia – dobbiamo dedurre che la denuncia anonima si sia rivelata infondata”.
Effettivamente “il lungo lasso di tempo” dedotto da Ficile farebbe intendere che la Procura avesse archiviato il fascicolo.
Tuttavia, dubitiamo che la Guardia di Finanza di Petralia Soprana, a cui riconosciamo un grande intuito investigativo e professionale, non si fosse accorta che la documentazione a corredo del bilancio 2014 mancava di un elemento fondamentale: la delibera dell’Unicredit e la rinegoziazione del mutuo stipulato con un atto pubblico.
È utile rammentare che non stiamo parlando dell’acquisto di un televisore di ultima generazione, bensì di un mutuo del valore di milioni di euro, che già a monte presentava delle criticità, miracolosamente (troppi miracoli in questa storia) superati a tavolino.
Alessandro Ficile deve lasciare la presidenza dell’Agenzia fin da lunedì mattina prossimo (6 novembre 2017), non occorrono le dimissioni. Si dimette chi ha titolo. Ficile non poteva essere eletto nel corso dell’assemblea dei soci del 27 aprile 2015.
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