Ultim’ora le Cattedrali di Cefalù, Monreale e Palermo da oggi sono patrimonio mondiale dell’umanità

Si sta svolgendo a Bonn la 39-esima sessione della commissione UNESCO patrimonio mondiale dell’umanità. Pochi minuti fa la decisione della commissione le Cattedrali di Palermo, Monreale e Cefalù sono da oggi Patrimonio Mondiale dell’Umanità.
Abbiamo ascoltato in diretta i giudizi dei delegati dei vari stati che hanno tutti espresso giudizi di entusiasmo, esprimendo parole di meraviglia per i tre splendidi monumenti, complimentandosi inoltre per la perfetta presentazione effettuata alla commissione.
Tra i delegati italiani a Bonn: il presidente dell’assemblea regionale siciliana, Giovanni Ardizzone; l’assessore regionale alla Cultura, Antonio Purpura; il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, il sindaco di Cefalù, Rosario Lapunzina.
Da LiveSicilia
PALERMO – Palermo, Monreale e Cefalù diventano ufficialmente Patrimonio dell’Umanità. L’itinerario arabo-normanno è stato infattipremiato dall’Unesco nel corso di una cerimonia a Bonn e va ad aggiungersi ad altri sei siti siciliani: Agrigento, Siracusa, Noto, Piazza Armerina, Eolie ed Etna.
Un percorso, quello dell’itinerario, che parte da lontano, ovvero nel 1996: è in quell’anno che l‘Italia propone due siti, ovvero Palermo-Monreale e Cefalù, poi unificati nel 2010. Sono nove i monumenti entrati a far parte del sito: sette a Palermo, ovvero Palazzo dei Normanni, San Giovanni degli Eremiti, Martorana, San Cataldo, Zisa, Cattedrale e Ponte dell’Ammiraglio, a cui si aggiungono le Cattedrali di Monreale e Cefalù. Il riconoscimento come Patrimonio dell’Umanità dovrebbe portare a un considerevole incremento dei flussi turistici.
E’ stato istituito anche un comitato di pilotaggio, presieduto dal sindaco Orlando e composto dal Fec, dal ministero per i Beni culturali, dalla Regione, i tre comuni e le tre diocesi, il Fec, la fondazione Unesco Sicilia e la fondazione Federico II. Il piano prevede numerosi interventi, specie legati al decoro e alla vigilanza dei monumenti, da finanziare con la prossima programmazione europea.
Il sito è popolato da oltre 700mila persone (ci cui il 93% a Palermo), con una media di 939 abitanti per chilometro quadrato e per un totale di quasi 280mila famiglie. Nei territori che fanno parte del sito sono presenti circa 41mila imprese.
L’Italia è il Paese ad avere il maggior numero di siti nella lista dei Patrimoni dell’umanità: 50 su un elenco di 1.007 beni dal valore universale di cui 779 culturali, 197 naturali e 31 misti presenti in 161 nazioni del mondo. La lista è tenuta dall’Unesco, l’agenzia specializzata dell’Onu creata nel 1946 con lo scopo di promuovere la pace e la comprensione tra i popoli mediante la cultura, la scienza e l’informazione. Oggi l’Unesco, Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura, conta 195 Paesi membri più 9 associati e ha la sua sede a Parigi, con filiali in tutto il mondo. Fondato da 20 Paesi, l’Italia si è aggiunta solo nel 1947. Oltre a Palermo, il nostro Paese ha proposto altri 38 siti in attesa di riconoscimento tra cui Taormina.
“Questo riconoscimento è un motivo d’orgoglio ed è una grande gioia per Palermo e i palermitani, ma anche per tutti i siciliani. L’inserimento dell’itinerario arabo normanno, nell’elenco dei siti Unesco che sono considerati patrimonio mondiale dell’umanità, con ben sette monumenti su nove a Palermo, è la conferma internazionale della bellezza e grandezza culturale, artistica e storica di questa città, patrimonio di tutti e di ciascuno e sarà certamente volano di sviluppo turistico e nuova economia per Palermo e per tutta la Sicilia”. È quanto afferma il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, presidente del Comitato di pilotaggio del sito “Palermo arabo-normanna e le cattedrali di Cefalù e Monreale” e capo della delegazione italiana presente a Bonn, appena appresa la notizia dell’inserimento del sito nella World Heritage List dell’Unesco.
“Esprimo la mia soddisfazione, a nome dell’intera Amministrazione comunale, che ha lavorato alacremente e per diversi mesi per raggiungere questo prezioso risultato – ha aggiunto il primo cittadino -. Continueremo ad impegnarci per proteggere e custodire questo patrimonio, affinché possa essere tramandato intatto alle generazioni future. Questo riconoscimento, se è possibile, è ancora più significativo e importante, proprio in un momento in cui il fondamentalismo islamico compie stragi e vorrebbe portarci ad uno scontro di civiltà, perché ci ricorda che culture e religioni diverse, come quella araba, normanna e bizantina, possono convivere insieme, influenzandosi e contaminandosi reciprocamente, così come accadeva nel passato, e così come accade oggi a Palermo, città della pace e del dialogo fra i popoli e dove lo scorso marzo abbiamo firmato la Carta di Palermo, al termine del convegno internazionale ‘Io sono persona, dalla migrazione come sofferenza alla mobilità come diritto’. Le istituzioni comunitarie riflettano sul profondo messaggio che scaturisce da questa scelta dell’Unesco”.
“È un riconoscimento alla storia e all’arte dell’isola, che può rappresentare una grande opportunità per le eccellenze produttive del territorio – afferma Aurelio Angelini, direttore dell’Unesco Sicilia – ma è anche il riconoscimento a un modello antesignano di convivenza tra popoli e religioni diverse. La Sicilia è sempre stata una terra che ha aperto le braccia allo straniero, al contrario di quei paesi che, oggi, si scontrano sulle quote di accoglienza e preferiscono ergere muri e steccati a chi fugge dalla guerra, dalla fame e dai disastri ambientali”.
L’itinerario arabo-normanno, che ha avuto il riconoscimento Unesco, è costituito da nove monumenti, di cui sette solo a Palermo, come il Palazzo Reale con la cappella Palatina, la chiesa di San Giovanni degli Eremiti e quella di Santa Maria dell’Ammiraglio (nota come chiesa della Martorana), la chiesa di San Cataldo, la cattedrale di Palermo, il palazzo della Zisa, ponte dell’Ammiraglio. Gli ultimi due sono le cattedrali, con i rispettivi chiostri, di Cefalù e Monreale. Fanno parte del Comitato di pilotaggio, che martedì si riunirà a Palermo per affrontare le tematiche legate al piano di gestione dei siti, i Comuni di Palermo, Monreale e Cefalù, l’Assessorato regionale dei Beni Culturali e dell’Identità siciliana, la Fondazione Patrimonio Unesco Sicilia, la Fondazione Sicilia, la Fondazione Federico II, l’Assemblea regionale siciliana, il Ministero dei Beni e delle attività culturali del turismo, il Ministero dell’Interno fondo edifici di culto – prefettura di Palermo, le Arcidiocesi di Palermo, Monreale e Cefalù, l’Eparchia di Piana degli Albanesi.
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