I morti non sono fantasmi di cui avere paura

Nella diretta Facebook di domenica 6 dicembre fatta nella serata, il sindaco Cicero ha riportato un calo evidente dei positivi a Castelbuono, da 78 (secondo le fonti del comune) a 20, mentre ha precisato che non ci sarebbero decessi Covid con il virus che sarebbe una complicazione di altre malattie.

Come tanti, abbiamo più volte lamentato un importante deficit di comunicazione a Castelbuono, ma l’intervento di ieri ha esasperato definitivamente l’illusione di un cambiamento di rotta.

Com’è noto, il sindaco Cicero ama il dialogo diretto con i propri commentatori, una pratica poco istituzionale che sortisce l’effetto di placare gli animi quando sono critici.
Questa ormai nota intolleranza al confronto, condita da epiteti ufficiali per additare i destinatari quali i soliti dodici, i nemici da cuntintizza e cittadini che devono certificare la propria esistenza, ieri ha vissuto un passaggio cruciale e sgradevole.

Da diversi giorni, non sono le chat che discutono dei morti Covid a Castelbuono, ma sono i loro congiunti.

Non si tratta più, se mai vi è stato, di chiacchiericcio civettuolo che urta la sensibilità di chi è incappato nella rete dei sospetti positivi, ma del dramma doloroso più grande, l’addio, senza i propri cari, distanti.

Dopo che il sindaco aveva smentito i decessi Covid, una concittadina ha precisato che una propria congiunta era invece morta per causa del virus.

A questo punto, sarebbe stato opportuno soprassedere, sorvolare, lasciare correre, ma non secondo l’attuale protocollo istituzionale castelbuonese con il sindaco che replica “mi sorprende il suo commento, lei è infermiera, io ho comunicato quello che hanno messo nei referti, avevo chiesto pure quello di sua suocera. Essere ricoverati negli ospedali menzionati non significa che…”.

La nostra riflessione di ieri riguardava una certa tendenza manifesta dell’amministrazione ad apparire come se avesse paura dei numeri Covid a Castelbuono, con la percezione dei cittadini di una comunicazione più tesa al nascondere che a informare.

Adesso, il commento del sindaco di replica ha annientato ogni netiquette social, ha stressato il bon ton istituzionale con la vecchia e risentita formula: io, sindaco, comunque so quello che lei dovrebbe sapere.

Così ha parlato ad un’infermiera, che era soprattutto una congiunta.

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