Il sindaco ripete una bugia cento, mille volte, sperando che diventi verità
(Riceviamo e pubblichiamo) – È ciò che sta accadendo in questa calda estate, qui a Castelbuono, riguardo ai lavori di ricostruzione dell’ex cine-teatro Le Fontanelle, fermi ormai da diversi mesi.
Il nostro caro sindaco Cicero, il più bravo, quello che non fa mancare l’acqua ai propri cittadini e che la elargisce ai paesi limitrofi, per gentile concessione, come se fosse un bene di famiglia ricevuto nell’asse ereditario e come se avesse potuto negare il diritto del comune di Geraci ad attingere dalla sorgente Calabrò, ha avuto un bel dire in merito ai lavori alle “Fontanelle”, addossando in maniera strumentale la responsabilità del blocco agli esposti della Costituente.
Non meraviglia, visto che in preda alla sua furia censoria è arrivato persino a redarguire dei semplici cittadini che segnalavano sui social rifiuti abbandonati per la strada da tempo, dando l’immagine di persona poco serena e inadatta al ruolo.
In realtà, invece di addossare colpe, non rendendosi conto di dare merito a chi controlla doverosamente l’operato pubblico, dovrebbe spiegare quali sono i veri motivi della sospensione dei lavori e cioè le ultime prescrizioni della Soprintendenza. Quella Soprintendenza che concesse vetrate e tetti in rame, della quale oggi il sindaco Cicero parla in termini quasi dispregiativi.
Signor Sindaco, cosa si è rotto di quell’idilliaco rapporto?
La Costituente, nel suo ruolo istituzionale può fare esposti, segnalare fatti. Sta alle autorità competenti valutarle e decidere eventuali azioni. Evidentemente, se la Soprintendenza ha ritenuto di fare prescrizioni la segnalazione era basata su questioni reali.
Ma si guarda bene, il sindaco, dal tirare in ballo un’altra ipotesi, forse quella più attendibile, cioè che si stava rischiando di realizzare un’opera pubblica, ancorché inutile per la dubbia funzionalità artistica, fuori norma dal punto di vista energetico e con gravi rischi dal punto di vista archeologico, se non fosse intervenuta la Costituente a far rilevare l’inosservanza di specifiche normative.
Di tali questioni abbiamo già scritto in passato e ci ritorneremo in un prossimo comizio, proprio per fare chiarezza sull’intera vicenda.
La verità è scomoda ma è un dovere, soprattutto nei confronti dei cittadini che confidano in chi li amministra, nella speranza che il bene comune sia il faro dell’azione amministrativa. Noi continuiamo a esercitare l’azione di controllo che ci è stata affidata.
Il sindaco Cicero con queste affermazioni diffamatorie, rese in pubblico in diverse occasioni, approfittando della posizione di privilegio e in totale assenza di contraddittorio, non ha reso un buon servizio ai propri cittadini, non mostrando rispetto per la loro intelligenza, ma sperando di trarre vantaggio dalla mancanza di conoscenza di qualche sprovveduto. E continuando, peraltro, a straparlare di nuovo teatro, quando sappiamo (lo dice il progetto) che di teatro il centro polifunzionale non avrà proprio nulla.
Un sindaco che agisce in questo modo è guidato dall’esigenza di mascherare i propri insuccessi, addossando le proprie colpe alla forza politica di opposizione, in palese oltraggio alle regole democratiche e convinto com’è che non è in torto chi agisce in modo sbagliato ma chi lo denuncia.
Costituente per la Castelbuono di Domani