La prima opera d’arte basata sull’intelligenza artificiale al Museo Civico di Castelbuono
Al Civico protagonista “Echoes” di Ionee Waterhouse. L’artista ha generato un repertorio immaginifico digitale che rilegge paesaggi, architetture e spazi del paese madonita
(di Maria Vera Genchi – gds.it) – Tra algoritmo e creatività. Al Museo Civico di Castelbuono “Echoes” di Ionee Waterhouse. Un’installazione video realizzata con l’utilizzo dell’intelligenza artificiale che per la prima volta entra nella collezione permanente di un museo.
L’artista ha generato un repertorio immaginifico digitale che rilegge paesaggi, architetture e spazi di Castelbuono in una dimensione suggestiva e distopica, in cui risuonano echi passati e presenti, come in una sorta di passato futuristico capovolto.
“La collaborazione con Ionee Waterhouse – spiega la direttrice del Museo Civico, Laura Barreca – nasce grazie a Ypsigrock l’anno scorso. Il suo lavoro è molto interessante perché è un’opera di new media fortemente sperimentale che rilegge il patrimonio urbanistico, storico e architettonico di Castelbuono”
Nell’edizione passata l’artista italo-americana aveva realizzato una residenza in città, adesso il progetto coinvolge direttamente il polo culturale del Castello di Castelbuono.
L’articolo continua su gds.it
Caricamento articoli correlati...