Per Le Fontanelle siamo sempre di più

Domenica 14 ottobre 2018, presso la sala conferenze del Museo Minà Palumbo, si è tenuto un incontro promosso dal Comitato per Le Fontanelle che ha visto coinvolti tutti i gruppi interessati (dal punto di vista teatrale, artistico, culturale, musicale) all’idea che Castelbuono, dopo 34 anni, debba riavere il suo teatro, in tempi accettabili e con i requisiti attesi per disponibilità di strumenti e di capienza al coperto.
Nel corso dell’incontro, il Comitato per Le Fontanelle ha proposto di programmare un’assemblea pubblica, alla quale invitare l’amministrazione e tutti gli enti e gruppi rilevanti di Castelbuono (politici, tecnici, artistici, teatrali, musicali, sociali) per riaprire la discussione sul restauro del teatro e impegnare l’amministrazione a prendere posizione in modo chiaro, senza infingimenti, ed iniziare concretamente le attività nel caso la posizione fosse di apertura verso la ristrutturazione delle Fontanelle.
Inizialmente è stata esposta la storia recente dei lavori che hanno riguardato il teatro, la situazione attuale (che include: il contenzioso con l’ultima ditta aggiudicatrice e il finanziamento che dovrebbe essere ancora attivo e presente nel piano triennale delle opere pubbliche, con il condizionale legato all’assenza di informazioni da parte dell’amministrazione) e le prospettive che potrebbero aprirsi se gli enti comunali competenti volessero adoperarsi allo scopo.
Quindi il Comitato Le Fontanelle ha ragguagliato sulla fattibilità di una ristrutturazione del teatro Le Fontanelle che:
- Ottenga un numero di circa 450 posti a sedere, nel rispetto di tutte le norme vigenti;
- Consolidi la struttura dell’edificio rispettando le norme antisismiche;
- Riqualifichi architettonicamente l’edificio soprattutto esternamente, nel contesto di Piazza Castello, che include una riduzione notevole dell’ingombro;
- Rispetti le esigenze primarie dei diversi gruppi interessati, dando loro possibilità fruibili e concrete per rappresentare i propri eventi in ogni periodo dell’anno, al coperto e con il numero di spettatori che Castelbuono richiede;
- Rispetti i vincoli archeologici per i reperti trovati durante i precedenti lavori, secondo le direttive disposte della Soprintendenza ai Beni Culturali e Ambientali.
A seguito delle tesi esposte dal Comitato per Le Fontanelle si è aperto un fruttuoso dibattito che ha fatto emergere i seguenti punti fondamentali:
- Le parole ventilate più volte dall’amministrazione secondo le quali “sia da valutare l’opportunità di impegnare cifre consistenti nel teatro Le Fontanelle per sfruttarlo 3 giorni all’anno” sono irricevibili e denotano solo la distanza, da parte di chi ha espresso il concetto rispetto ai fermenti culturali, artistici, musicali che Castelbuono per fortuna, a dispetto anche di chi non ci crede, continua a esprimere;
- Condivisione dell’idea di una ristrutturazione con i canoni sopra esposti, anche se sono emerse interessanti indicazioni da far presente in sede di progettazione della ristrutturazione: aumento delle dimensioni del palcoscenico, possibilità che il palcoscenico possa avere, all’occorrenza, altezze variabili e correlabili al tipo di evento, camerini congruamente spaziosi;
- Tenere alta l’attenzione sull’emergenza ambientale derivante dalle precarie e pericolose condizioni in cui versa la copertura, come documentato con un filmato proiettato nell’incontro;
- Disponibilità a promuovere forme di pressione verso chi è titolare delle azioni necessarie perché la ristrutturazione del Teatro Le Fontanelle inizi concretamente
Alla luce di ciò, l’assemblea pubblica che verrà organizzata a breve per sensibilizzare la cittadinanza sulla delicata questione delle Fontanelle, vedrà un tavolo di presidenza allargato a tutti i gruppi che hanno condiviso gli intenti perché insieme, a gran voce e a chiare lettere si possa dire a chi vorrebbe vanificare un finanziamento di più di due milioni di euro che
NOI RIVOGLIAMO LE FONTANELLE
Comitato Le Fontanelle
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