Perché il sindaco Cicero ha torto a non indossare la mascherina

Finalmente, sulle mascherine, Mario Cicero ha deciso di giocare a carte scoperte oltre che a viso scoperto essendo, in pratica, l’unico in Italia a ostinarsi a indossare solo la visiera che è diventata, suo malgrado, il simbolo del suo personale flop da ventimila euro della gestione anti Covid a Castelbuono.
Ma andiamo con ordine.
Questa settimana si era aperta con un articolo di Repubblica che riportava una frase che ha fatto sorridere tutti i castelbuonesi dotati di un minimo spirito di osservazione: il sindaco indossa sempre la mascherina.
Nulla di più falso e siamo stati i primi a farlo notare.
Ma forse, l’interpretazione del testo del giornalista andava fatta come un auspicio verso il futuro, un cambiamento di rotta in ossequio alle nuove disposizione di legge che impongono l’uso della mascherina ovunque.
Il primo importante banco di prova era dunque il consiglio comunale del 16 ottobre per verificare se avessimo trovato un sindaco rinsavito sull’uso della mascherina oppure il solito ariete testardo delle proprie scelte sbagliate.
Ma come sappiamo, all’inizio del sindaco nessuna traccia, assente durante l’encomio al maresciallo Nese.
Quando finalmente arriva in consiglio comunale e dopo il suo intervento il sindaco dimentica pure di indossarla la sua amata e inutile visiera.

A questo punto inizia un serrato confronto, guidato dal consigliere di opposizione Sottile che pretende la mascherina ma riesce solo ad ottenere dal sindaco il magro risultato di un ritorno alla visiera.

Al termine del consiglio il consigliere pubblica un post su Facebook e dirama un comunicato nel quale condanna il sindaco per non avere indossato la mascherina e, finalmente, arriva la sorpresa.
Il sindaco gli risponde.
Le argomentazioni di Mario Cicero per confutare l’attacco di Sottile sull’uso della mascherina sono sostanzialmente tre.
- Sottile è il consigliere più giovane.
- Castelbuono in Comune ha perso le elezioni con più di mille voti di scarto rispetto a Mario Cicero.
- Il DPCM di ottobre 2020 all’art. 1 recita che è fatto obbligo sull’intero territorio nazionale di avere sempre con sé dispositivi di protezione delle vie respiratorie, nonché obbligo di indossarli al chiuso.
Lasciando ovviamente perdere i primi due pretesti, sul terzo la furbata del sindaco è di fingere che il testo del DPCM parlando di dispositivi di protezione delle vie respiratorie includa anche la sua amata e costosa visiera.
Oppure dobbiamo ritenere che il sindaco, o chi per lui, non abbia letto l’intero testo del provvedimento. Infatti, l’intero provvedimento si riferisce esclusivamente alle mascherine indicandone tipo e modalità di uso come nel caso di soggetto disabile o con patologie e la specifica su come devono essere le mascherine di comunità, le mascherine monouso o mascherine lavabili, anche auto-prodotte, in materiali multistrato idonei a fornire una adeguata barriera e, al contempo, che garantiscano comfort e respirabilita’.
Dunque, in un viaggio oltre la fiumara, senza la compiacenza di un funzionario, il sindaco con solo indosso una inutile visiera verrebbe multato.
Ma a noi, come a tutti i cittadini responsabili, non importa della nulla della multa, ci interessa lo scopo e la finalità che ha la proprio quella legge citata dal sindaco: la prevenzione.
Ma il sindaco se non vuole ascoltare la legge, potrebbe ascoltare la sensibilità della gente soprattutto quando raccomanda di essere tutti uguali per prevenire il pericolo.
Oltre fiumara, a Montecitorio, qualche giorno fa la deputata di Italia Viva Lisa Noja, affetta da amitrofia spinale, ha fatto questo appello ai propri colleghi deputati richiamati troppe volte dalla Presidenza perché non indossavano la mascherina: “so che tenere la mascherina è faticoso, anche io faccio molta fatica a portarla perché ho problemi respiratori. Ma se la tengo io per otto ore, per otto ore, non c’è nessuno in quest’aula che non abbia la possibilità di tenerla”.

Ma se il sindaco non vuole ascoltare la legge, non vuole ascoltare la sensibilità della gente, potrebbe ascoltare allora la scienza.
Proprio ieri, a Castelbuono si è tenuto un convegno con importanti luminari intervenuti sugli aspetti scientifici legati alla pandemia in corso.
Siccome, anche questa volta, il sindaco aveva altro da fare, gli riportiamo in estrema sintesi l’intervento del dott. Giovanni Maga, che di suo fa già il direttore dell’istituto di Genetica Molecolare del CNR, giusto per capire che tipo di profilo avesse il convegno organizzato da Castelbuono Scienza.
La mascherina se la usiamo TUTTI protegge il 100% delle persone a rischio.
Ma se il sindaco non vuole ascoltare la legge, non vuole ascoltare la sensibilità della gente, non vuole ascoltare la scienza, allora a noi rimane solo una cosa da fare.
Sbatterci la testa al muro. Nel frattempo vi consigliamo in basso la spiegazione del prof. Maga sui vari tipi di mascherine.

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