Tragedia cinghiali a Cefalù: il racconto della moglie della vittima

PALERMO – Una coppia di anziani coniugi è stata aggredita stamattina intorno alle 8.30 da alcuni cinghiali nella propria abitazione in contrada Mollo, tra Gratteri e Cefalù, in provincia di Palermo. L’uomo, Salvatore Rinaudo, di 77 anni, è deceduto mentre la moglie, Rosa, 73 anni, si trova ora ricoverata in gravi condizioni all’ospedale San Raffaele Giglio: ha riportato ferite alle gambe a all’addome. I due coniugi si trovavano nel podere della casa, e probabilmente hanno tentato di scacciare il branco: ma gli animali hanno reagito e per l’anziano non c’è stato nulla da fare: è morto per le ferite riportate, forse anche nel tentativo di difendere la moglie. Sul posto sono intervenuti i carabinieri della compagnia locale. A dare l’allarme è stato il figlio che ha trovato i genitori all’esterno della loro abitazione, che sorge a ridosso del Parco delle Madonie. Immediato l’intervento del 118, che non ha potuto fare altro che constatare la morte dell’uomo, mentre la moglie e’ stata trasferita in ospedale con escoriazioni e ferite alle gambe. Ha una prognosi di quindici giorni. Sarà dimessa in giornata. Lo rende noto la direzione sanitaria dell’ospedale Giuseppe Giglio di Cefalù. “La donna è arrivata – dice l’ospedale – in pronto soccorso, cosciente, accompagnata da un vicino e sulle proprie gambe. Riportava ferite multiple alle gambe e all’addome. Sottoposta, dai sanitari del pronto soccorso dell’ospedale Giglio, ad esami strumentali, è stata poi trattata e suturata, con l’intervento dei medici di traumatologia”.

La ricostruzione dei carabinieri. Ad aggredire la coppia di anziani, precisano i carabinieri, sarebbe stato un solo cinghiale, di grosse dimensioni. L’uomo era nel suo terreno quando ha notato l’animale: si e’ avvicinato e il cinghiale lo ha aggredito. La moglie e’ accorsa sentendo le urla e a sua volta e’ stata caricata dal cinghiale, ma e’ riuscita a rientrare in casa e a chiedere aiuto al figlio. All’arrivo dei soccorsi l’uomo era gia’ morto, mentre la donna e’ stata ricoverata in ospedale non in pericolo di vita. Il medico legale e’ sul posto per l’ispezione cadaverica sul corpo dell’anziano, anche se il decesso e’ molto presumibilmente legato alle ferite riportate per l’aggressione del cinghiale.

Il sindaco di Cefalù: “Aggredito dal cinghiale per difendere i suoi cani”

Il drammatico racconto della donna.  “Mio marito è uscito con i cani questa mattina. Come fa sempre per una passeggiata. Ho visto che si era fermato perché i cani hanno iniziato ad abbaiare ad un gruppo di cinghiali”. Questo il racconto di Rosa Rinaudo, la moglie di Salvatore Rinaudo ucciso da un’aggressione di cinghiali. La donna ha parlato con gli investigatori e gli amministratori comunali arrivati in ospedale per sincerarsi delle condizioni e cercare di ricostruire quando successo. La coppia era nella propria casa di campagna. Salvatore Rinaudo ha cercato di mettere i cani in salvo ma è stato assalito dal branco ed è caduto. Mentre gli animali continuavano a caricarlo la moglie è intervenuta per difenderlo e per trascinarlo in casa ma è stata a sua volta aggredita. Ha riportato ferite in tutto il corpo ma non è grave. “Mio marito si è messo in mezzo per salvare i cani. – ha aggiunto la donna – A questo punto i cinghiali gli sono saltati addosso. Io per cercare di recuperare il corpo sono uscita fuori e l’ho tirato dentro casa. Mentre cercavo di prenderlo e portarlo in casa sono stata aggredita anche io. Non ci sono parole per descrivere quello che ho visto. Sono distrutta”.

Masini (Coldiretti): ”Fauna selvatica fuori controllo, monitoraggio non rinviabile”

Immediate polemiche sulle responsabilità. Non è la prima volta che nella zona del parco delle Madonie si registrano aggressioni di cinghiali, una specie che nella zona ha proliferato a dismisura. In passato contadini e turisti hanno rischiato di essere feriti dai branchi che nel territorio sono numerosi. I sindaci del comprensorio da anni chiedono interventi per salvaguardare le colture e l’incolumità dei cittadini e proprio per questo il grave episodio ha subito scatenato le polemiche. Nei giorni scorsi un anziano è stato aggredito e ucciso a Brescia dopo avere sparato a un cinghiale che gli stava rovinando il terreno: l’animale ha reagito e ha ferito l’uomo a una coscia, facendolo morire dissanguato.

L’Ente Parco: “Noi vittime”. “Nonostante le reiterate richieste ben documentate dell’ente parco delle Madonie, il legislatore non ha ancora preso gli idonei provvedimenti, lasciando al caso ed alla fortuna la risoluzione di un problema atavico. Ora il tempo è scaduto”, dice il presidente del Parco delle Madonie Angelo Pizzuto. “Ho partecipato – aggiunge – a decine di riunioni e tavoli tecnici, in cui abbiamo proposto, fin dal 2010, l’unico sistema ritenuto idoneo a frenare il proliferare di questi animali ibridi inselvatichiti, e cioè l’abbattimento selettivo supervisionato dalle forze dell’ordine, sul quale abbiamo anche riscosso il favore delle autorità, ma finora nulla e’ cambiato. Vorrei precisare che in questa vicenda l’ente parco è una vittima, al pari dei cittadini, perchè c’e’ a rischio la vita dei cittadini e l’equilibrio di un ecosistema complesso che sta mutando senza che sia stata adottata una soluzione definitiva, che ha cercato e cerca di proporre al legislatore regionale idonee soluzioni. Ho già parlato con gli assessori di riferimento, Maurizio Croce e Sara Barresi, che si sono detti disponibili ad adottare le soluzioni più idonee e soprattutto celeri, un emendamento in tal senso è già stato depositato in commissione ambiente dall’assessore Croce che ha accolto il nostro grido di allarme”. ”Alle famiglie – aggiunge – colpite vanno la nostra solidarietà ed il nostro sentito cordoglio, oltre all’impegno che l’ente parco non si fermerà fin quando non venga trovata una soluzione seria ed una norma concreta in grado di mettere fine a questa tragedia”.

Il sindaco di Cefalù: “Molto arrabbiati”. “Siamo colpiti e profondamente addolorati per quanto accaduto, questa notte, nelle campagne cefaludesi. Ma anche molto arrabbiati, perché questa è una tragedia annunciata”. Lo dice in una nota il sindaco di Cefalù, Rosario Lapunzina. “Da tempo chiediamo che la Regione vari una legge per l’abbattimento controllato di una fauna, quella dei suidi, che, cresciuta a dismisura, danneggia le colture e, sopratutto, incute timore negli abitanti. Più incontri si sono succeduti, su nostra richiesta in Prefettura, ed è dell’ottobre scorso l’audizione, presso la IV Commissione ARS del Presidente dell’Ente Parco Madonie, che , a nome dei Sindaci, ribadiva la richiesta di misure urgenti, per permettere l’abbattimento degli animali”, aggiunge il sindaco di Cefalù.

Il sindaco di Pollina: “Intervenga la Regione”, lutto cittadino. “Da tempo, insieme agli altri sindaci delle Madonie, abbiamo lanciato l’allarme per la presenza di cinghiali in questi territori ma nonostante l’impegno assunto dalla Regione ancora non è stato preso nessun provvedimento in merito”. A dirlo all’Adnkronos è il sindaco di Pollina Magda Culotta. “E’ oltre un anno che abbiamo avanzato una richiesta alla Regione proprio perché nell’ultimo anno il fenomeno si è ingrandito e ci aspettavamo che potesse accadere, come purtroppo è successo, qualcosa di grave. Questi animali sono ovunque, come dimostra il fatto che l’aggressione di oggi è avvenuta nei pressi della casa di campagna dell’anziana coppia – ha aggiunto il sindaco del Pd – Il nostro è un grido di allarme rivolto alla Regione perché trovandoci all’interno di un’area parco è la Regione che deve legiferare in merito”. I sindaci chiedono un abbattimento controllato dei cinghiali presenti all’interno del parco delle Madonie. “Abbiamo fatto molti incontri, con gli assessorati all’Agricoltura e al Territorio, l’ente parco, il prefetto, ma ancora nulla di concreto è stato fatto – conclude Culotta – Speriamo che dopo questa tragedia, le cose si muovano in tempi brevi”. “Questa mattina – prosegue il sindaco nella nota – ho avvertito il preciso dovere di recarmi all’ospedale per sincerarmi delle condizioni di salute della signora Rosa Rinaudo, alla quale ho espresso, a nome della città,  il cordoglio per la scomparsa del marito. Ho, altresì, disposto la proclamazione del lutto cittadino nel giorno dei funerali del signor Salvatore Rinaudo. Invito, inoltre, ad osservare un minuto di raccoglimento prima dell’inizio di tutte le manifestazioni pubbliche in programma in città da oggi e fino al giorno delle esequie”, conclude il sindaco.

Coldiretti: “Danni e vittime, ci vuole una legge. “Approvare la nostra proposta di legge che contribuisce ad arginare le tragedie provocate dagli animali selvatici”. Lo affermano il presidente e il direttore di Coldiretti Sicilia, Alessandro Chiarelli e Prisco Lucio Sorbo commentando la tragedia. “Si tratta di un fenomeno gravissimo che dev’essere risolto – proseguono – Gli animali distruggono i raccolti, sterminano quelli allevati, provocano numerosi incidenti stradali e mettono  in pericolo la vita delle persone. E’ una situazione insostenibile che sta determinando l’abbandono delle aree interne da parte della popolazione, con problemi sociali, economici e ambientali. In alcune zone dell’Isola  i conigli distruggono produzioni uniche”. Nella nostra proposta di legge già presentata al Governo regionale – concludono i vertici della Coldiretti- sono previste le azioni di tutela del territorio, la prevenzione e il controllo, il risarcimento dei danni e le azioni di contenimento. Una nuova norma potrebbe evitare disgrazie simili e incrementare la fruibilità dei parchi, elemento fondamentale per il nostro turismo”.

Legacoop: “Gravissimo problema per residenti e turisti”.  “Esprimiamo il nostro cordoglio alla famiglia di Salvatore Rinaudo morto per l’agressione dei cinghiali, che sulle Madonie per la forte proliferazione sono da tempo un gravissimo problema per gli abitanti e anche per i turisti”. Lo scrivono in una nota il presidente di Legacoop Palermo Filippo Parrino e il responsabile del settore agroalimentare Nino Tilotta. “Da anni Sindaci, Associazioni e Sindacati  –  continuano – denunciano la gravità del problema dovuta all’introduzione di una razza di cinghiali che qui prolifera almeno il triplo rispetto alle zone di origini, per le condizioni climatiche ed ambientali favorevoli. È assurdo che si sia arrivati alla tragedia e che, come spesso succede nella nostra Regione, non ci sia la capacità di trasformare un problema così grave in una risorsa. La giusta salvaguardia dell’ambiente e degli animali non può essere un feticcio da venerare a tutti i costi. Sulle Madonie ci sono risorse e competenze, dai macelli comunali e privati alla ristorazione spesso di alta qualità, alle aziende alimentari di insaccati, per dare corso ad una filiera certificata che, appunto trasformi questa condizione drammatica in una risorsa di un territorio”.

(Fonte: repubblica.it)

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