Ancora una volta l’Amministrazione comunale di Castelbuono perde l’occasione di schierarsi dalla parte dei più deboli

(Riceviamo e pubblichiamo) – Il 13 aprile scorso si è svolta la seduta del Consiglio Comunale, in aggiornamento della seduta del 28 marzo scorso, per trattare di modifiche dei regolamenti TARI, servizio idrico integrato, addizionale comunale IRPEF, entrate e di un punto aggiuntivo, un’attestazione su agevolazioni straordinarie TARI a seguito dell’emergenza sanitaria COVID-19, Art.11 L.R. n.9/2020 Fondo Perequativo degli Enti locali.

Sul punto del regolamento TARI, si è svolto un lungo dibattito tra le due forze politiche presenti in Consiglio, in particolare su uno dei tre emendamenti presentati dal gruppo della Costituente, quello che proponeva una riduzione della tariffa del 20% nei casi di unico occupante pensionato con ISE (indicatore di situazione economica) inferiore a 20.000 €. Nonostante i pareri tecnico, contabile e dei revisori dei conti fossero favorevoli, la maggioranza ha bocciato l’emendamento con la scusa che mancava una valutazione da parte dell’ufficio competente sull’impatto in termini di minori entrate. Un’argomentazione molto debole perché la maggioranza avrebbe potuto acquisire dagli uffici l’informazione su tale impatto, qualora avesse avuto la volontà di approvare una misura a favore delle fasce più deboli della società: gli anziani con pensioni minime, che abitano da soli in case molto grandi e che producono quantità di rifiuti molto basse, avrebbero diritto, secondo la Costituente, a una riduzione della TARI. Anche stavolta come già accaduto, il nostro emendamento è stato considerato condivisibile a parole ma, nei fatti, è stato bocciato: ancora una volta la maggioranza ha dimostrato di non avere il coraggio politico di schierarsi dalla parte dei più fragili

D’altronde, lo stesso regolamento prevede una riduzione del 30% per tutte quelle utenze non domestiche, come per esempio i ristoranti, che producono rifiuto speciale, per il cui smaltimento provvedono a proprie spese. In questo caso, la riduzione viene applicata indistintamente, a prescindere dalla quantità di rifiuto speciale effettivamente prodotto e dalla spesa sostenuta per lo smaltimento. Logica vorrebbe che chi smaltisce più rifiuto speciale, e quindi spende di più, debba avere una riduzione maggiore di chi smaltisce e spende di meno. In questo caso, la maggioranza non ha sentito il dovere di promuovere uno studio per garantire una maggiore giustizia sociale e un’ottimizzazione delle entrate.

La maggioranza ha effettuato una scelta politica: per alcune categorie chiude un occhio, per i vecchietti li apre entrambi. Due pesi e due misure.

Un terzo emendamento, a proposito del regolamento TARI, proponeva di introdurre, a vantaggio dei cittadini non in grado di provvedere al pagamento della tassa, per accertato grave disagio socio-economico, la possibilità di presentare istanza di esenzione dal pagamento e contestuale disponibilità a svolgere attività lavorativa sostitutiva di pubblica utilità. Questo è stato ritirato, poiché non ha ricevuto il parere favorevole del collegio dei revisori perché manca un regolamento comunale sul baratto amministrativo. La minoranza ha lanciato un monito all’amministrazione, perché provveda immediatamente alla formulazione e alla proposta del suddetto regolamento in maniera tale che i cittadini interessati possano farne richiesta.

Il punto sul regolamento sull’addizionale comunale all’IRPEF è stato rinviato per l’assenza del consigliere Prestianni proponente, anche per rispetto della maggioranza che non ha indicato altro relatore e, su suggerimento dell’assessore Mirabile, in attesa che la nuova Legge di Bilancio fissi i nuovi scaglioni di reddito. In campagna elettorale prima e in consiglio comunale poi, la Costituente ha denunciato l’ingiustizia di una imposta fissata nella misura massima dello 0,8% a pioggia per tutti, in contrasto col principio della progressività sancito dall’Art. 53 della Costituzione. Speriamo che la maggioranza accetti la proposta della Costituente e si renda conto che si deve correggere tale stortura.

L’ordine del giorno aggiuntivo ha riguardato la restituzione alla Regione di alcune somme del Fondo Perequativo degli Enti locali, messe a disposizione degli operatori economici e non utilizzate per l’esenzione o la riduzione del pagamento della TARI a seguito dell’emergenza COVID per l’anno 2021.

Abbiamo constatato che il Comune ha avuto a disposizione 232.244,82 € per agevolazioni a favore di operatori economici (esercizi commerciali, artigiani, etc.) di Castelbuono. Peccato che le istanze, presentate a seguito di apposito bando comunale, hanno permesso l’erogazione di soli 12.181,88 €. È stato chiesto perché si è utilizzata solo una somma così irrisoria? Scarsa o carente informazione? Altro? A tali domande l’Amministrazione, responsabile di un così scarso risultato, per voce del Sindaco, ha affermato che, benché non sia mancata la comunicazione, la gente non ha saputo.

Questa è un’affermazione molto grave perché significa che quando l’Amministrazione deve aiutare chi ha bisogno non è capace di una comunicazione efficace, con la conseguenza che gli operatori economici, che hanno vissuto una crisi economica senza precedenti, non hanno potuto usufruire di circa 220.000 € di agevolazioni.

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