Borsellino, a Castelbuono la mostra dell’ANSA e un dibattito

Oggi ricorre l’anniversario della strage di Via D’Amelio. 31 anni fa veniva ucciso il giudice Paolo Borsellino e i 5 agenti di scorta Agostino Catalano, Walter Eddie Cosina, Vincenzo Li Muli, Emanuela Loi e Claudio Traina. In diverse parti d’Italia oggi si terranno manifestazioni per ricordare quella tragica giornata in cui questi servitori dello Stato furono uccisi, perché, nel rispetto delle istituzioni, portavano avanti la loro attività nel contrasto al potere mafioso. Il 19 luglio di trentuno anni fa, allo scoppio delle bombe e alla notizia della strage, la nostra memoria ritornò al 23 maggio dello stesso anno, quando sull’autostrada di Capaci fu ucciso il giudice Giovanni Falcone, la moglie e gli agenti di scorta. 31 anni fa si concludeva tragicamente la storia di due amici, due colleghi che erano cresciuti nello stesso quartiere popolare di Palermo, avevano intrapreso la stessa carriera ed erano morti per gli stessi ideali. L’Amministrazione comunale di Castelbuono, per ricordare la strage di Via D’Amelio, ha chiesto all’ANSA di presentare la mostra fotografica curata dai giornalisti Franco Nicastro e Francesco Nuccio, due giornalisti dell’ANSA che hanno conosciuto i due giudici e che hanno raccontato la cronaca giudiziaria di questi decenni. La mostra si può visitare presso l’Aula Consiliare “Vincenzo Carollo” ed è molto interessante vedere il video che viene proiettato per 15 minuti in cui si rivive la storia di questi uomini giusti.

(ANSA) La strage di via d’Amelio è stata ricordata a Castelbuono (Pa) dove, nella sala consiliare, viene ospitata da ieri sera la mostra fotogafica dell’ANSA “L’eredità di Falcone e Borsellino”.

L’esposizione, che racconta le storie parallele dei due magistrati simbolo della lotta alla mafia, è stata promossa dal sindaco, Mario Cicero, con il sotegno dell’azienda Fiasconaro.
    I temi della mostra hanno poi ispirato un confronto nel quale sono intervenuti, oltre al sindaco, i due curatori della mostra Francesco Nuccio e Franco Nicastro e il giornalista Rosario Mazzola.

Sono stati rievocati i momenti più significativi e più drammatici di una stagione in cui la sfida di Cosa nostra ma anche le ostilità ambientali del “palazzo dei veleni” hanno segnato l’esperienza di due uomini “normali”. Così Falcone e Borsellino, è stato sottolineato, interpretavano il loro ruolo nella consapevolezza che avrebbero comunque stimolato le coscienze della società civile. Il senso di quel messaggio e il valore di quell’impegno sono stati raccontati anche attraverso le testimonianze di tanti protagonisti, non solo magistrati, nel docufilm dell’ANSA che ripercorre i temi della mostra.

Iscriviti per seguire i commenti
Notificami

0 Commenti
Inline Feedbacks
View all comments
0
Cosa ne pensi? Commenta!x