Il punto su LE FONTANELLE. Lavori quasi fermi per saggi disposti dalla Soprintendenza

L’uomo che non può creare vuole distruggere

Nell’ambito dell’area castellana e della ristrutturazione del cine-teatro le Fontanelle, la Costituente ha messo nel mirino, con accessi agli atti e attività specifiche, l’aspetto relativo allo stato di fatto, condizionato dalle esigenze di tutela dei beni culturali (il fatto che nell’area castellana sono presenti reperti archeologici) e l’aspetto funzionale (con l’indirizzo amorfo voluto dal sindaco per la nuova costruzione).

Riteniamo che sia necessario ragguagliare i cittadini su entrambi questi aspetti che riguardano direttamente loro e la vita socio-culturale di Castelbuono e, come vedrete, anche aspetti economici non indifferenti. Lo faremo cominciando con il raccontarvi come il progetto di ristrutturazione o, meglio, di destrutturazione dell’ormai fu cine-teatro Le Fontanelle sta determinando guasti ai beni culturali che potrebbero anche comprometterne il completamento.

Il titolo di questo post, frase di E. Fromm, sembra proprio esemplificare l’operato di sindaco, amministrazione e progettista per il cine-teatro Le Fontanelle.

Partiamo da una sintetica cronologia degli ultimi avvenimenti, che la Costituente ha potuto accertare grazie a una frequenza serrata di accesso agli atti relativi.

  • Il 22 febbraio scorso c’è stato un sopralluogo nel cantiere e nel relativo verbale il DL evidenziava l’esistenza, “…a valle del Castello e a monte del tracciato della stradella, di un tratto di scarpata fortemente inclinata (in apparenza larga circa 10 metri e lunga altrettanto), costituita da pietre parzialmente squadrate impostate sul pendio”: di fatto è stata verbalizzata la presenza della motta difensiva del castello, che impone da tempo il vincolo archeologico nella scarpata ovest.
  • Il 14 marzo 2023 la Costituente ha presentato una segnalazione sulla presenza della motta difensiva e di un tratto della cinta muraria esterna di valore archeologico, sottolineando anche l’inopportunità di opere di palificazione pro strada per il foyer, in una zona ad alto interesse archeologico.
  • Nella prima metà di marzo 2023, dopo la demolizione del vecchio edificio e durante gli scavi per le fondazioni del nuovo, emergono resti di passate costruzioni che possono avere rilievo archeologico: un tratto di muro allineato con la porta di accesso a Piazza Castello forse pertinente alle mura medievali di cinta del borgo fortificato e un tratto di muro ad archi che potrebbe essere del muro perimetrale ovest del vecchio teatro comunale.
  • Il 9 maggio 2023 l’archeologo Spallino, con una sua nota, segnala alla Soprintendenza ai Beni Culturali e Ambientali (SOPRIPA), DL e RUP, alcuni rinvenimenti di potenziale interesse archeologico.
  • Il 17 maggio 2023 queste evidenze determinano un verbale di sospensione lavori del DL.
  • Il 7 giugno SOPRIPA dispone saggi specifici per la motta e i muri emersi durante i lavori.
  • Il 16 giugno 2023 ripartono i lavori limitatamente alla sola esecuzione dei saggi previsti da SOPRIPA e organizzati dalla DL per una durata prevedibile di circa 30 giorni lavorativi.

Ribadiamo che queste informazioni sono solo negli atti a cui ha acceduto la Costituente: né l’amministrazione né la DL hanno ritenuto opportuno informare il paese di quello che stava avvenendo.

L’aspetto sostanziale è che l’evidenza della motta, elemento di altissimo valore archeologico, compare nel verbale di sopralluogo del 22 febbraio 2023, tanto che si dispone di non modificare il tracciato della stradella di cantiere e di non procedere oltre con le opere di sostegno alla futura stradella di accesso al foyer. Ma … attenzione: nello stesso verbale si dice anche che, nelle more di capire il da farsi, si può procedere con la demolizione dell’edificio.

Ora riflettiamo un attimo su questo: a parte le ripetute sollecitazioni a rispettare la motta (Comitato Le Fontanelle, segnalazione della Costituente del 14 marzo 2023, “supplica” del professore Magnano di San Lio nell’incontro del 29 aprile che disse testualmente “Vi supplico in ginocchio di non procedere”), il 22 febbraio, cioè prima di iniziare la demolizione del cine-teatro, la presenza della motta nel tracciato della strada è stata constatata anche da DL e amministrazione: logica ragionevolezza da buon padre di famiglia avrebbe dovuto far riconsiderare il progetto per tenere conto del fatto che ci si stava muovendo su un substrato di conclamata rilevanza archeologica.

Ma quando mai! La preoccupazione fondamentale, come riporta il verbale di sopralluogo del DL, è dire che si può procedere con la demolizione del vecchio edificio che resta l’urgenza, prima di capire se lì una strada avrebbe potuto essere realizzata (e senza strada il foyer sarebbe diventato inutile imponendo di rivedere le modalità di intervento). Come nel caso della Scuola media di via Isnello, dove la cosa più urgente è stata la demolizione di un’ala dell’edificio, sei mesi prima che i lavori poi partissero.

Ma perché questa frenesia a demolire quando ci sono evidenze che potrebbero imporre cambiamenti nell’indirizzo del progetto?

A voi la risposta.

Andando avanti nei lavori di demolizione e ricostruzione, emergono poi resti di mura da indagare: non era difficile prevederlo. Il Comitato Le Fontanelle, fin dal dicembre 2016 ha sostenuto interventi di non demolizione ma integrativi per rendere la struttura antisismica. Con incluso risparmio economico e perseguendo sempre la riduzione dell’altezza dell’edificio di almeno 2,5 metri. L’ing. Antonello Sferruzza nella relazione sullo stato delle strutture esistenti allegata al progetto esecutivo vigente, commissionatagli da amministrazione comunale e progettista incaricato dal sindaco, arch. Monaco, aveva messo in luce la solidità della costruzione esistente: si sarebbero potuti effettuare solo interventi integrativi. Ma la direttiva che è graniticamente rimasta nell’amministrazione e nei progettisti è stata la demolizione ad ogni costo.

Attualmente i lavori sono rallentati, se non fermati, dalla necessità di saggi disposti da SOPRIPA. Non conosciamo la durata del rallentamento ma nella migliore delle ipotesi cresceranno tempi e costi, perché le indagini archeologiche si fanno a mano, con strumenti più da pulitura che da demolizione.

Serviva arrivare agli scavi per le fondazioni per sapere che sotto il cine-teatro Le Fontanelle la probabilità di trovare resti fosse altissima? Non si poteva evitare la sospensione ad opera iniziata con l’emorragia economica che determina?

A voi le risposte.

La Costituente continuerà a vigilare perché non si aggiunga scempio allo scempio già in atto. Ma è evidente che serva una presa di coscienza dei cittadini, come e più di quella che qualche anno fa portò a raccogliere circa 1.300 firme pro-teatro, che costringa l’amministrazione a capire che i castelbuonesi, prima di demolire manufatti, hanno bisogno di progetti che chiariscano una tale necessità e, soprattutto, come e cosa ricostruire, perché niente è peggio di ricostruire qualcosa contro la volontà popolare, seguendo idee non aderenti ai suoi interessi e alle sue aspettative.

Intervento dell’Ing. Paolo Cicero previsto per il 15 luglio 2023 nella rendicontazione della Costituente ad un anno dalle elezioni

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