La dignità calpestata dei lavoratori, l’intervento di Giovanni Martorana sulle recenti disposizioni al Comune di Castelbuono


(Riceviamo e pubblichiamo) – Mi è sempre stato caro il tema del rispetto dei lavoratori, a prescindere dalla mansione che essi svolgono, ma vorrei mettere il risalto una questione Politica, dei modi di fare, che a noi, gente con una profonda cultura democratica, è sempre stata a cuore, e negli ultimi anni, calpestata da un giovanotto chiamato Renzi.

Parliamo proprio di lui, e della sua entusiasmante riforma chiamata job act, o per correttezza, d.lgs 81/2015, dove un lavoratore non viene più tutelato in base alle esperienze, ai percorsi formativi, alla capacità di organizzazione, di gestione, e di propensione al lavoro per quella mansione che per 30 anni ha svolto, NO, da quel 2015 in poi, ci si basa solo sull’inquadramento giuridico, togliendo di fatto ogni certezza che il lavoratore negli anni ha acquisito, negandogli velocità, efficacia ed efficienza.
E si, questa riforma, tanto cara al nostro Responsabile del I settore, è il percorso perfetto per addolcire il dipendente, certo, mai si debba dire che qualcuno alzi la cresta.
Non tollero la presa di posizione autoritaria, negligente, presuntuosa, di chi ha ruoli di responsabilità. Il nostro caro responsabile del I settore, da oggi in poi, l’innominato, dovrebbe cercare una collaborazione con i dipendenti, e non solo con altri vertici istituzionali, dovrebbe prima di tutto tenere presente che un lavoratore ha una dignità, e come tale non va mai calpestata per i piagnistei di qualcuno. Vorrei anche precisare che fare una disposizione di servizio dove si obbliga un lavoratore a dedicarsi ad altre mansioni, ad esempio alle pulizia degli immobili comunali, è fuori da ogni razionalità etica, lontanissima da ciò che molti di noi, amanti di un sistema dove la politica tende il braccio verso la gente e si confronta con essa, abbiamo sempre cercato di portare avanti, il patron che guarda dal balcone l’operaio che cala il capo è passato da tempo, ma forse, a qualcuno, il “ BASTONE” piace ancora.

Ma non dimenticate, voi, dall’alto delle vostre scrivanie, che non ci troviamo più nel 1700, e al potere non vi è Federico II di Prussia, che affermava a gran voce che il cittadino non deve accorgersi di cosa fa il re, no, il periodo storico è diverso, e la gente, i Castelbuonesi, come qualcuno da sempre dice, sono molto attenti a ciò che accade.
Un amministratore, prima di fare una legge, un ordinanza o un regolamento che sia, non deve considerare se la legge è buona, deve prima esaminare se il popolo al quale li destina è capace di sopportarla.
Inoltre vorreI ribadire un concetto a noi tanto caro, che mi permetto di rubare a Rousseau, “nato cittadino di un libero stato e membro del corpo sovrano, per quanto debole possa essere l’influenza della mia voce negli affari pubblici, il diritto di votare su tali affari basta ad impormi il dovere d’istruirmi intorno ad essi”. Contrat social.
Ecco, è questo che vi è mancato, il dialogo, il rispetto, la condivisione, bastava aprire un confronto, e lasciare ai lavoratori, lo spazio di dire la loro, e probabilmente avrebbero accettato senza alcun astio. Invece no, la brama d’imporre supera ogni altra visione delle cose, pulire era necessario, improrogabile, decisione presa con carattere d’urgenza, non potevate mica accettare le ferie che alcuni di loro avevano presentato.
Prendo atto del vostro operare, prendo atto della disposizione che avete fatto avere a questi lavoratori , SI, tra cui mia madre, e constato che altri dipendenti, di altre strutture museali, diverse dal museo civico, non sono stati inseriti, ciò dimostra la correttezza della dirigenza di altre istituzioni,nei confronti dei propri dipendenti e collaboratori.
Penso che come hanno sempre fatto, questi lavoratori accetteranno la vostra imposizione ma non la posso condividere, lavoreranno dove gli direte perché sono certo del rispetto che hanno per la cosa pubblica, più di quanto lo stiate dimostrando voi, lavoreranno sodo e con responsabilità in ogni luogo, con spirito di sacrificio e dedizione. .

Vorrei concludere con una frase di un grande politico , Enrico Berlinguer, quel politico usato come ombrello da qualche nostro amministratore quando il cielo sembra farsi nero, o quando non ha altro modo per rafforzare un concetto, il tema è la questione morale, forse, spesso dimenticata.

“La questione morale esiste da tempo, ma ormai essa è diventata la questione politica prima ed essenziale perché dalla sua soluzione dipende la ripresa di fiducia nelle istituzioni, la effettiva governabilità del paese e la tenuta del regime democratico”.

Distinti saluti.
Giovanni Martorana

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