A Campofelice di Roccella il sistema fallisce. Con la raccolta porta a porta crescono i cumuli di rifiuti

A Campofelice di Roccella il sistema fallisce. Con la raccolta porta a porta crescono i cumuli di rifiuti

Fallisce la raccolta porta a porta e così da alcuni mesi l’emergenza rifiuti costella il paesaggio di zona Piana Calzata, nel territorio di Campofelice di Roccella.

La zona è un’area turistica ad alta densità abitativa, specie da maggio a ottobre, per la presenza di residence e perché altamente frequentata da bagnanti anche giornalieri. Eppure, per promuovere la raccolta dei rifiuti porta a porta, sono stati eliminati i cassonetti per la spazzatura che così si è ormai accumulata in ogni angolo delle strade. Si è in tal modo creato un grave rischio igienico-sanitario che raggiungerà livelli insostenibili a breve, nel pieno della stagione balneare.

 

Evidentemente il tentativo di effettuare in questa zona la raccolta porta a porta è irrealizzabile e si è rivelato un fallimento. Come può depositare i sacchi della spazzatura nei giorni prestabiliti chi viene per un giorno o nei fine settimana? Il risultato è che i più pazienti si portano dietro la spazzatura prodotta e la depositano nei paesi di origine. I meno pazienti (e sono i più) l’abbandonano per strada.

 

Al pericolo igienico-sanitario si aggiunge quello di immagine di un territorio che si vuole lanciare come territorio turistico e che trae sicuro vantaggio economico dalla presenza di turisti e dei tanti cittadini, provenienti da varie parti della Sicilia. Molti hanno investito i propri risparmi acquistando casa proprio a Campofelice. Sono in molti a chiedere ora che il Comune provveda a una immediata bonifica della zona e alla ricollocazione dei cassonetti per la spazzatura.

 

Il quadro non è completo se non si aggiunge che purtroppo la spazzatura non viene raccolta tutti i giorni e che non viene effettuata né la pulizia delle strade né la rimozione delle erbacce né la necessaria e periodica disinfestazione. Altro problema è la mancata pulizia dei viali di pubblico accesso al mare e la mancata e periodica pulizia della spiaggia.

 

(Emilia Perricone – www.lavoceweb.com)

 

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